Novità a scuola

Alla primaria niente più voti numerici, arrivano i giudizi

Per ogni disciplina ci sarà un giudizio sintetico a livelli: avanzato, intermedio, base e in via di prima acquisizione.

Alla primaria niente più voti numerici, arrivano i giudizi
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Come saranno le valutazioni nelle elementari in quest’anno scolastico? Quel che è certo è che non ci saranno più i voti numerici da 1 a 10. L’estate scorsa il Ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina aveva annunciato con un Decreto il cambio di direzione e l’Ordinanza è stata illustrata al sindacato il 25 novembre. Ora manca solo il parere del CSPI.

Addio ai voti in pagella

I voti in “pagella” erano stati introdotti dal Ministro Gelmini nel 2008, con buona pace di tutti i movimenti degli anni Settanta che operavano per una scuola nuova e consideravano il voto come strumento di selezione che non teneva conto dei punti di partenza dei bambini, del loro modo di apprendere, della globalità della persona.

Il mondo della docimologia - scienza che studia la valutazione - a partire da Gattullo, Vertecchi, Dominici, aveva criticato la valutazione tradizionale, non equa e non trasparente, fondata su pregiudizi anziché su prove, con voti numerici senza scale di intervallo di riferimento, innalzata a giudizio perentorio su tutto l’apprendimento senza espliciti criteri, finalizzata a una mera graduatoria. Si distinse inoltre tra misurazione e valutazione, valutazione formativa e sommativa.

Chiudere in un numero un bambino proprio nella fascia d’età in cui l’apprendimento è fortemente collegato alla sfera relazionale e affettiva, significava stigmatizzare la personalità e la storia di ciascuno. Forti critiche su questa logica classificatoria e mortificante vennero espresse da insegnanti innovatori e pedagogisti illuminati, dal Movimento di Cooperazione Cooperativa (MCE) al maestro M. Lodi allo scrittore G. Rodari.

I giudizi discorsivi dal 1977

Così, nel 1977, la Legge 517 aveva introdotto i giudizi discorsivi al posto dei voti della vecchia pagella. La 517 è la stessa legge che aveva aperto la scuola agli alunni con disabilità fino allora confinati in scuole speciali e che aveva introdotto la possibilità di attuare le classi aperte con gruppi di alunni per migliorare insegnamento e apprendimento. Una rivoluzione nella scuola elementare che aveva ancora i Programmi del ’55, brevi, rigidi, obsoleti rispetto ai rapidi cambiamenti avvenuti nella scuola e nella società degli anni ’70.

Il tempo prolungato e quello pieno

Occorrerà però attendere il 1985 per avere i Nuovi Programmi, 30 anni dopo quelli del maestro unico che aveva solo tre obiettivi: leggere, scrivere e far di conto, con la religione a coronamento. Si introdurrà anche il “tempo prolungato” che andrà a regime per le elementari nel 1990 con la Legge 148, ribaltando la logica del maestro unico. Accanto rimarrà l’innovativa scuola del “tempo pieno” che già aveva fatto strada con la Legge 820 del 1971, una legge tollerata e non supportata da tutte le gerarchie scolastiche - e in verità
nemmeno da molti insegnanti che preferivano la propria solitudine dominante nella classe.

La scuola torna indietro di 30 anni

Nel frattempo passano le Riforme Moratti e Fioroni che fanno e rifanno... ma bisognerà arrivare alla Gelmini nel 2008 perché la scuola elementare tornasse indietro di 30 anni col ripristino dei voti e del maestro unico e si creasse il tempo “normale” di 24-27 ore settimanale per tutti, con opzioni delle famiglie sul prolungato o il tempo pieno, ma questi ultimi vincolati alle risorse economiche previste dal Ministero.

Da gennaio arrivano i giudizi

Ed eccoci al nuovo Decreto Azzolina 2020. Da settembre a dicembre i bambini delle elementari sono stati valutati con i voti, ma da gennaio in pagella, accanto al giudizio descrittivo globale, avranno per ogni disciplina compresa l’Educazione civica un giudizio sintetico a livelli: avanzato, intermedio, base e in via di prima acquisizione.
Previsioni? La maggioranza degli alunni sarà collocato a livello intermedio e base, una stretta minoranza nell’avanzato e ci sarà un aumento di “in via di prima acquisizione” che sostituisce di fatto i 4 e 5. Questa dicitura “morbida” aprirà a più severi e forse veritieri giudizi da parte degli insegnanti di primaria, spesso restii a esprimere giudizi negativi soprattutto nelle classi iniziali, per di più fortemente penalizzate dal
periodo di chiusura della scuola da fine febbraio a settembre.

Maria Nicoletta Sudati

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