L’assessore Alessandro Beduschi

Dop Economy? L’economia agricola fatta di tradizione, qualità, territori e filiere

Le risposte della Giunta regionale alle domande dei nostri lettori: l'assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste spiega il valore economico, e non solo, delle nostre eccellenze agroalimentari

Dop Economy? L’economia agricola fatta di tradizione, qualità, territori e filiere
Pubblicato:

Prosegue la nostra rubrica che mette in contatto diretto Regione Lombardia e i nostri lettori. Scrivete a laregionerisponde@netweek.it e i vari assessori regionali competenti, di volta in volta, risponderanno alle vostre domande e segnalazioni, che possono interessare tutti i lombardi, dalla sanità ai trasporti, dalla sicurezza alla cultura, dall’economia al sociale. Il nostro obiettivo è quello di avvicinare le istituzioni ai cittadini, raccogliendo le istanze locali per portarle all’attenzione della politica.

Dop Economy? L’economia agricola fatta di tradizione, qualità, territori e filiere

Leggendo i giornali, anche il vostro, consultando internet e guardando i Tg in televisione, sento spesso parlare del termine “Dop economy”. Ma esattamente, cos’è? Immagino che se ne parli così tanto debba essere qualcosa di importante. Mi farebbe piacere capire meglio. Grazie
Marco (Lecco)

Risponde Alessandro Beduschi, assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste di Regione Lombardia

Colgo l’occasione per raccontare qualcosa di cui, come lombardi, possiamo davvero andare fieri. La cosiddetta “Dop economy” infatti, non è uno slogan: è una parte sempre più rilevante dell’economia agricola, fatta di tradizione, qualità, territori e filiere certificate. Solo per darti un’idea, nel 2023 il valore complessivo dei prodotti agroalimentari Dop e Igp della Lombardia ha superato i 2,5 miliardi di euro, in crescita rispetto all’anno precedente. Una quota importante arriva dal settore del cibo, con oltre 2 miliardi di valore alla produzione, mentre il comparto vitivinicolo ha sfiorato i 500 milioni. Numeri che posizionano la Lombardia tra le prime regioni italiane per valore e numero di prodotti certificati. Abbiamo ben 75 prodotti riconosciuti tra Dop e Igp, di cui 34 alimentari e 41 vini. Dietro questi numeri ci sono territori straordinari e un lavoro quotidiano portato avanti da oltre 8.400 operatori, tra agricoltori, trasformatori e consorzi.
Penso al Grana Padano, che è il primo Dop d’Europa, al Gorgonzola, al Provolone Valpadana, al Bitto e al Taleggio, che rappresentano una parte fondamentale della nostra economia lattiero-casearia. Penso poi alla Bresaola della Valtellina e ai nostri vini come Franciacorta, Lugana, Oltrepò Pavese, Valtellina, solo per citarne alcuni. Prodotti che parlano delle nostre valli, delle pianure, della sapienza contadina tramandata di generazione in generazione.
Parlare di Dop economy significa riconoscere il valore economico e culturale di queste eccellenze, che creano occupazione, attraggono turismo, raccontano chi siamo. Come Regione Lombardia stiamo lavorando per rafforzare queste filiere, promuoverle anche all’estero e sostenere soprattutto i piccoli produttori, che rappresentano il cuore pulsante della qualità. La Dop economy non è quindi solo un modo elegante per dire “formaggi e salumi”: è un modello che tiene insieme identità, reddito, ambiente e futuro. Ed è una delle grandi forze della nostra Lombardia.