Sedazione cosciente per superare la fobia da poltrona: ne parliamo con il professor Fabio Colombelli
Andare dal dentista senza aver paura di provare dolore: oggi è possibile grazie alla sedazione cosciente, o analgesia sedativa. Ne parliamo con il professor Fabio Colombelli, già docente di Parodontologia e Implantologia all’Università di Bologna.
In cosa consiste l’analgesia sedativa?
«L’analgesia sedativa è una tecnica in grado di indurre nel paziente un senso di benessere e rilassamento mediante una miscela di ossigeno e perossido di azoto».
Che differenza c’è con l’anestesia solitamente praticata?
«Il paziente rimane cosciente per tutta la durata del trattamento in quanto la miscela viene somministrata attraverso una mascherina».
Niente iniezioni quindi, ma poi richiede tempi di ripresa e osservazione?
«Terminata la seduta odontoiatrica, il paziente è perfettamente in grado di tornare a casa in condizioni fisiche e psichiche ottimali».
La sedazione cosciente può essere utilizzata anche per i bambini?
«La sedazione cosciente è una valida soluzione per i pazienti pediatrici. La paura del dolore infatti è frequente nel piccolo paziente, che percepisce l’intervento odontoiatrico come un’aggressione. Teniamo presente che la bocca è una zona estremamente delicata, è la prima fonte di piacere, succhiando il latte, è quella parte del corpo che i bambini piccoli usano per scoprire il mondo. Eppure non è difficile, utilizzando le opportune metodiche, convincere anche i bambini ad accettare serenamente le cure odontoiatriche. La sedazione cosciente ha il grande vantaggio di educare progressivamente il paziente a un buon rapporto con l’odontoiatra».
La paura del dentista purtroppo permane però anche in alcune persone adulte…
«La visita, la paura dell’ago e delle frese sono spesso stati indicati come le cause più frequenti di ansia dai pazienti. Tuttavia è opportuno fare dei distinguo. Bisogna distinguere le sensazioni di “fastidio” dal doversi recare dal dentista dalla paura e dall’ansia, fino alla vera e propria fobia, che si manifesta con reazioni eclatanti da parte del paziente nei confronti delle cure dentarie».
Come va affrontata questa resistenza da parte dell’odontoiatra?
«Durante la prima visita e negli appuntamenti immediatamente successivi. L’odontoiatra deve studiare l’aspetto psicologico del paziente e deve capire se vi è o meno paura del dentista. Le problematiche fobiche diventano difficili da arginare o limitare, si tratta spesso di reazioni di rifiuto che non si sviluppano su basi razionali e quindi qualsiasi tentativo di approccio verbale può essere assolutamente inutile».