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Affitti a Milano: locazioni brevi sempre più care e crescita generale dei prezzi

Affitti a Milano: locazioni brevi sempre più care e crescita generale dei prezzi
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Milano continua a essere al centro dell’attenzione per via delle quotazioni immobiliari altissime. In queste ultime settimane, hanno fatto particolarmente scalpore i numeri degli affitti brevi proposti durante la settimana del Salone del Mobile, evento di respiro internazionale che, da diversi decenni ormai, porta sotto la Madonnina tantissimi professionisti e appassionati legati al mondo del design e settori che hanno a che fare con la casa.

Come sottolineato da un’indagine dell’ufficio studi della società Abitare Co, nel corso della settimana del Fuorisalone, si pagheranno, in media, affitti più cari del 245% rispetto allo standard degli altri mesi dell’anno.

Giusto per dare qualche numero ricordiamo che nella zona di Brera, tra le aree della città dove, da sempre, l’evento diffuso del Fuorisalone è più sentito, si possono trovare appartamenti a 7000 euro a settimana.

Per quanto riguarda la crescita rispetto al 2022, l’incremento più consistente è stato riscontrato a Lambrate. In questo quartiere milanese, gli affitti durante il Salone del Mobile e il Fuorisalone sono cresciuti, in un anno, del 26% circa.

Se Brera è al primo posto per quanto riguarda le quotazioni delle locazioni durante la settimana del design, quale quartiere si trova al secondo? La zona di Garibaldi e dei Bastioni di Porta Volta, dove, per un affitto breve della durata di una settimana, si spendono fino a 4600 euro (e oltre). Terza posizione per Porta Romana, con una media di poco superiore ai 3600 euro.

Quanto bisogna guadagnare per permettersi un affitto a Milano?

Quanto bisogna guadagnare per permettersi un affitto sotto la Madonnina, in un contesto urbano dove le locazioni brevi stanno letteralmente cannibalizzando il mercato, compromettendo, e non di poco, lo stock immobiliare?

Per rispondere a questa domanda, è possibile prendere come riferimento una recente indagine condotta dalla Cgil e incentrata sui dati Inps relative alle retribuzioni medie dei lavoratori del settore privato (con eccezione di quello agricolo).

Nel capoluogo lombardo, la media è di 124 lordi al giorno, il che implica uno stipendio netto mensile di 1800 euro. Sempre secondo il sopra citato report, all’ombra del Duomo è particolarmente accentuata la forbice dei salari. Da un lato, infatti, abbiamo i professionisti che occupano un ruolo dirigenziale e che guadagnano, ogni giorno, una cifra lorda media pari a 568 euro. Dall’altra, invece, gli operai con 75.

Questo status quo stipendiale va associato a una città dove, in media, affittare una casa - parliamo di affitti a lungo termine - ha un costo di 21 euro al mese al metro quadro, dieci in più rispetto alla media nazionale.

In merito al dato in questione, è essenziale ricordare il suo essere influenzato anche dai tassi più elevati dei mutui, che stanno spingendo sempre più persone a rimandare il grande passo dell’acquisto.

A Milano, quindi, per un appartamento di 50 metri quadri si possono spendere anche più di 1000 euro al mese (1050 per la precisione). Attenzione: questa cifra va considerata al netto di spese condominiali e utenze.

Da uno stipendio medio di 1800 euro a Milano vanno quindi tolti i 1050 dell’affitto di un appartamento di 50 metri quadri e tutte le spese correlate legate alla gestione di una casa.

Come scegliere la casa in affitto a Milano

Per scegliere al meglio la casa da prendere in affitto a Milano, è bene prendere in considerazione i medesimi criteri che si chiamerebbero in causa in caso di acquisto. Ciò vuol dire innanzitutto selezionare con attenzione le fonti e focalizzarsi su portali che, come il sito Immobili Ovunque, propongono solo annunci di appartamenti in affitto a Milano selezionati da agenzie qualificate.

Archiviato questo step, non resta che valutare aspetti come la vicinanza ai mezzi pubblici e a servizi come scuole, supermercati, palestre, nonché al luogo di lavoro.

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