Editoriale

Una figuraccia nazionale per ragioni di partito, ma Treviglio non è questo

Treviglio non è una città di bifolchi. Non lo è nemmeno la sua maggioranza, allora perché tirarsi la proverbiale zappa sui piedi?

Una figuraccia nazionale per ragioni di partito, ma Treviglio non è questo
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di Davide D'Adda

Poteva andare peggio: poteva piovere. E invece, per fortuna, almeno alla Vigilia del Miracolo, ieri, a Treviglio splendeva il sole. Per tutto il resto invece la figuraccia nazionale è stata servita sul piatto d'argento, ed è un vero peccato. Intanto perché, chi scrive ne è sicuro, nessuno tranne Silvia Colombo, in quel Consiglio, pensa davvero in cuor suo quello che la consigliera ha malamente detto. E forse nemmeno lei, se ci avesse ragionato qualche secondo in più. La verità è anzi che non c'era alcun reale motivo politico, martedì sera, per il quale il centrodestra dovesse bocciare la proposta di Matilde Tura. A certificare l’assurdo è stata, da Roma, la stessa responsabile dei "Valori non negoziabili" di Fratelli d'Italia tirando in ballo persino l'agenda del Governo Meloni in fatto di sostegno alla natalità. No: quella proposta andava bocciata, devono aver pensato in maggioranza, soltanto perché ad avanzarla era stata Tura, la consigliera che per ragioni strettamente trevigliesi è diventata da qualche anno ormai la nemesi del centrodestra cittadino.

La maggioranza "ha visto rosso", si è irrigidita, e il domino ha cominciato a cadere, pezzo dopo pezzo. Solo che il mondo non finisce a Castel Cerreto. Poteva chiudersi tutto a tarallucci e vino, mettendo una pezza alla sparata colossale di una consigliera, Colombo, che interveniva in Consiglio martedì sera forse per la prima volta in quattro anni (e che ora, persa ogni lucidità nel vortice del tritacarne mediatico in cui è giustamente finita, si sta ritagliando un curioso costume di carnevale da capro espiatorio). Poteva finire pure meglio, se la maggioranza di centrodestra avesse deciso di approvare una proposta di innegabile, cristallino buon senso. E invece ha cercato di difendere l'indifendibile, per puro spirito di scuderia. Ma Treviglio non è la città di bifolchi che rischia di apparire dalle cronache, e nemmeno la sua classe dirigente lo è, maggioranza al completo compresa. Perché tirarsi la proverbiale zappa sui piedi in questo modo?

Commenti
Flavio

Penso che ancora una volta si è perso il senso civico ed il valore di alcune proposte solo per mera politica. La maggioranza dovrebbe accettare la proposta, non per recuperare la faccia ma, perché è una richiesta normale..... poi tutti a festeggiare 8 marzo?

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