Aumenta la popolazione ma le famiglie a Martinengo sono sempre meno
E' la fotografia della città emersa durante la presentazione della Variante Generale al Pgt
Un borgo dinamico dal punto di vista demografico e del mercato immobiliare, che ha mantenuto caratteristiche e peculiarità e il cui motore sono le attività manifatturiere, del commercio, delle costruzioni e legate a servizi di base, con un’ampia fascia di territorio vocata all’agricoltura. È la «fotografia» di Martinengo emersa durante la presentazione della Variante Generale al Pgt nell’ultimo Consiglio comunale.
Variante generale al Pgt di Martinengo
Attraverso delle slides, i tecnici hanno spiegato come il volano della Variante generale sono stati la riduzione del consumo di suolo secondo la legge regionale 31 del 2014 e la rigenerazione urbana secondo la legge 18 del 2019 rivisitando aree e individuando edifici dismessi o parzialmente dismessi o sotto utilizzati: l’attenzione è stata puntata sui temi agricolo, ambientale e dei servizi, pubblici ma anche privati ad uso pubblico.
Consumo di suolo: indice di urbanizzazione non critico
"La legge prescrive che non è più ammesso l’incremento del consumo di suolo ma ne impone la riduzione, quindi si entra nella logica della densificazione, si deve andare verso forme compatte e non disperse, che incidono in modo significativo anche sui sottoservizi. La Regione nel Piano territoriale regionale (Ptr) ha suddiviso il territorio in ambiti territoriali e Martinengo ricade nella Bassa pianura bergamasca. Sono due gli indicatori importanti per la programmazione: il primo è l’indice di urbanizzazione che è pari al 19,7%, non critico, leggermente superiore all’indice medio della provincia di Bergamo che è 15,4%, dovuto a importanti stanze dedicate al settore agricolo; il secondo è l’indice di suolo utile netto, quello che sarebbe possibile utilizzare dal punto di vista urbanistico, è poco critico dal punto di vista della gestione urbanistica. È stato necessario prevedere anche un 5% perequativo: un “borsino” di distribuzione di tale consumo usato da Provincia o richiedenti per azione di valore e programmazione sovracomunale, pensiamo a un centro sportivo. È stabilito un taglio del 25% su funzioni residenziali e di un altro 25% sulle altre funzioni".
Servizi: adeguati
"Tra gli indirizzi amministrativi c’è anche la valutazione dell’adeguatezza della dotazione dei servizi tenendo conto della legge regionale 12 che ha identificato come limite minimo i 18 metri quadrati per abitante di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale. Martinengo è sopra i 44".
Demografia: popolazione in crescita
"A differenza di altri territori, che sono molto più statici se non regressivi, Martinengo è una realtà dinamica, dal 2002 al 2022 la popolazione è aumentata del 23,1% senza avere una flessione sulla quantità dei servizi. Dal 2002 al 2009 crescita più marcata, dal 2010 al 2020 un incremento più leggero, dal 2020 al 2021 flessione trascurabile (67 abitanti). Per comprendere meglio la domanda di alloggio bisogna capire come il numero delle famiglie sta cambiando: nello stesso periodo considerato anche questo numero aumenta, del 28,2%, un +821 famiglie ma diminuisce il numero medio dei componenti (-7%, da 281 a 261). Cambia la domanda, diminuisce il numero dei componenti delle famiglie ma c’è la propensione a rimanere qui a fare figli, questo è l’aspetto fondamentale emerso dalle indagini. Per quanto riguarda l’età anche qui si assiste all’invecchiamento della popolazione, una dinamica nazionale generalizzata, ma meno marcata".
Mercato immobiliare: dinamico
"Altro elemento che si osserva è un mercato immobiliare dinamico, c’è domanda e una risposta in funzione della tipologia della domanda che sta cambiando rispetto alle unità abitative: ne abbiamo redatti diversi di Pgt ma è la prima volta che ci capita di vedere un dinamismo del 71%. È un territorio che risponde, che ha mantenuto caratteristiche e peculiarità, non ha prevaricato la propria impostazione e la propria genesi".
Attività economiche e scuola: unità in aumento
"Il motore della città sono le attività manifatturiere, del commercio, delle costruzioni e legate servizi di base. Relativamente alla popolazione scolastica, la scuola dell’infanzia ha un dato positivo di 2,2% di incremento. Le famiglie tendono a portare i bambini in quelle presenti nel Comune di residenza, invece per le elementari e le medie c’è propensione a spostarsi anche fuori: per la primaria dove ci sono i nonni o altre dinamiche, alle medie qui rimangono e sono anche in grado di attrarre".