Rinviato stop diesel Euro 5, soddisfazione Lega
Vittoria per la battaglia partita dalla Lombardia, con mozione del Carroccio approvata al Pirellone

Il Gruppo Lega a Palazzo Pirelli accoglie con grande soddisfazione la notizia dell’approvazione alla Camera dell’emendamento che rinvia al 1° ottobre 2026 il blocco dei veicoli diesel Euro 5, imposto da Bruxelles. Una vittoria importante per la Lega lombarda, frutto della mozione approvata in Consiglio regionale proprio su impulso del Carroccio.
No allo stop degli Euro 5
Un tema caldo che riguarda tutta la Lombardia e su cui i consiglieri leghisti si battono da tempo, rifiutando direttive ideologiche calate dall’alto e portando avanti un approccio concreto alla tutela ambientale, come dimostrano le iniziative della Giunta Fontana: tra queste, il bando “Strade verdi”, che agisce sulle cause dell’inquinamento, proteggendo i soggetti fragili e riducendo le polveri generate dal traffico.
L’obiettivo della Lega ora è chiaro: evitare ogni futuro blocco dei diesel Euro 5, mezzi già poco inquinanti, attraverso misure ambientali alternative, efficaci e sostenibili. È ormai dimostrato che le auto non sono la causa principale dello smog nel Bacino Padano: altri fattori incidono ben più pesantemente, come ad esempio le vecchie caldaie.
Obiettivo, far cambiare idea all'Europa
Per il Carroccio, in nome di un ambientalismo di facciata, il blocco dei diesel Euro 5 avrebbe colpito duramente cittadini e imprese lombarde, senza reali benefici per l’ambiente: non si può sacrificare l’economia del nostro territorio sull’altare di scelte ideologiche, inefficaci e punitive.
La Lega lo ha detto chiaramente: servono incentivi dal Governo e dall’Europa per sostituire i veicoli più inquinanti e potenziamento del trasporto pubblico, non imposizioni irragionevoli. La lotta allo smog non può essere ideologica, ma deve poggiare su basi scientifiche: i dati confermano che la qualità dell’aria in Lombardia sta migliorando.
In questa direzione va anche la Legge sul Clima approvata nell’ultima seduta del Consiglio regionale: azioni concrete per migliorare aria, ambiente e risorse idriche, senza gravare su famiglie e aziende.