Riaprire la casa di riposo, il vicesindaco boccia la proposta del Pd: "Ora non si può"
L'affondo dell'assessore Prandina contro i dem: "Occorre serenità e sostegno non appelli da parte di semplificatori politici".

Riaprire la casa di riposo, il vicesindaco Pinuccia Prandina boccia la proposta del Pd trevigliese: "Ora non si può".
Riaprire la casa di riposo
Un appello, al mondo politico e alle istituzioni, affinché gli anziani delle case di riposo possano tornare a ricevere le visite dei propri cari.
A lanciarlo, per quanto riguarda la Rsa «Anni Sereni» di Treviglio, era stato, la scorsa settimana dalle colonne del nostro Giornale, il consigliere comunale del Pd Erik Molteni.
«Purtroppo le case di riposo sono passate da un estremo all’alto: all’inizio dell’emergenza le hanno lasciate aperte e poi utilizzate per ospitare i malati di Covid meno gravi. Ora, invece, sono le uniche strutture ancora quasi del tutto chiuse all’esterno. Con grande sofferenza degli anziani che non possono vedere i loro cari».
Si tratta di normative decise a livello regionale che lasciano poco spazio di autonomia alle varie Rsa. A Treviglio, oltre alle videochiamate, che non riescono comunque a sostituire il calore di un contatto «dal vivo», sono permessi brevi colloqui (un quarto d’ora per parente a settimana) in presenza, ma con un divisorio in plexiglass.
Un appello a cui ha aderito anche la collega di partito in Consiglio comunale, Laura Rossoni. «Per gli anziani avere contatti affettivi con i parenti più stretti è importantissimo e quindi si deve fare il possibile per far riprendere le visite nel rispetto dei protocolli di sicurezza», ha detto la capogruppo del Partito Democratico.
"Sarebbe bello, ma non è sicuro"
"Sarebbe veramente bello poter riaprire alle visite dei parenti in RSA per poter abbracciare i propri cari, purtroppo, credo che pur
applicando i più disparati controlli non si riuscirebbe ad avere un’adeguata garanzia circa la protezione degli ospiti - ha replicato l'assessore ai Servizi Sociali Pinuccia Prandina - Queste disposizioni sono state pubblicate lo scorso aprile dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e ribadite anche nell’ultimo rapporto pubblicato il 24 agosto".
Nel documento, in sostanza, si intima alle strutture di allestire aree dedicate alle visite in locali separati dalle aree comuni o all'aperto,
e di vigilare sul rispetto dell'obbligo di indossare la mascherina, che potrà essere di tipo chirurgico, o di tipo FFP2 e FFP3 ma prive di filtro per tutta la durata della visita. Inoltre, si dovrà continuare a “contingentare il tempo di permanenza di ogni visitatore (massimo 30 minuti) per permettere l’ingresso di altri visitatori e il rispetto delle regole comportamentali”.
Contatti in videochiamata
Indicazioni che sono state poi riprese a livello normativo dal Governo con la legge n.77 del 17 agosto 2020 e da Regione Lombardia con il Dgr 3524 del 5 agosto 2020.
"L’impianto normativo abbraccia le strutture sociosanitarie tra cui sono comprese le Residenze Sanitarie Assistenziali per anziani (RSA, definite un tempo, case di riposo) - ha aggiunto - Non mi stupisco che, ancora una volta, si richiami la responsabilità della Regione e non si richiamino le responsabilità di Governo. Proprio in questi giorni, il Governo si è apprestato a prorogare lo stato di emergenza fino al 31 gennaio, dopo i recentissimi dati dei contagi che hanno numeri significativi. Il divieto di accesso ai parenti rimane la prima regola fondamentale, sostituito, nella nostra struttura, con una nuova forma alternativa di comunicazione della RSA, evitando che l’ingresso incondizionato dei familiari porti a rischio i residenti della “Casa”. A Treviglio da marzo 2020 è stato attivato un sistema di video conferenza per poter mettere in contatto gli ospiti con i propri cari. Inoltre sono state attivate le visite in presenza degli ospiti nella parte esterna della RSA. Ora che le temperature si stanno abbassando, le visite sono svolte all’interno dell’ampia sala animazione con i dovuti pannelli protettivi. È stata riattivata anche l’animazione e viene svolta sui piani dal personale qualificato della RSA".
"Non servono appelli di semplificatori politici"
E prosegue rivolgendosi proprio agli esponenti del Pd cittadino:
"Chiedo perché voler accendere il faro sulla nostra RSA? Tutti saremmo ben felici di riabbracciare le nostre madri, i nostri padri, i nostri nonni ma si andrebbero a disattendere norme e regole ministeriali e regionali e chiedere la riapertura significa anche muovere i sentimenti di molte persone. Un ambito molto delicato e rispettoso che non coinvolge solo i parenti e il singolo ospite che viene visitato ma anche gli altri ospiti, gli operatori, gli amministrativi, i medici. Suggerirei ai due consiglieri del PD una condivisione e una collaborazione delle scelte operate dal Consiglio di Amministrazione della RSA “Anni Sereni”, che con grande prudenza e attenzione alla persona, sta gestendo al meglio una situazione organizzativa e sociale inaspettata e complessa, volta sempre al benessere degli anziani che è anche intimamente legato alla sfera emotiva di ognuno. Occorre serenità e sostegno non appelli da parte di semplificatori politici".