Residenze ai richiedenti asilo, l'opposizione: "Maggioranza all'oscuro di tutto"
Nervi tesi in Consiglio a Romano dopo l'exploit di Danio Moro, ex capogruppo di Fratelli d'Italia che ha scosso l'Amministrazione.

Nervi tesi in Consiglio a Romano dopo l'exploit di Danio Moro, ex capogruppo di Fratelli d'Italia che ha scosso l'Amministrazione.
Shock in Consiglio
Metodo unilaterale o decisione condivisa? I gruppi consiliari di minoranza del partito Democratico e della lista civica Paola Suardi sindaca hanno commentato quanto avvenuto nell'ultima seduta del Consiglio comunale di martedì, quando l’ex capogruppo di Fratelli d'Italia, Danio Moro ha discusso un'interrogazione consiliare urgente con a tema la decisione di rilasciare le residenza ai richiedenti asilo.
"Il sindaco ha deciso da solo"
"La seduta consiliare di martedì sera ha toccato vette di surrealismo, nonostante la gravità e la delicatezza del tema in discussione. - hanno detto Paola Suardi e Ludovica Paloschi - Durante il consiglio comunale è infatti emerso in diretta che le decisioni prese dal sindaco Gafforelli riguardo alla residenza per i richiedenti asilo erano del tutto sconosciute ai consiglieri di maggioranza. Questa informazione shock è stata rivelata dal capogruppo di Fratelli d'Italia, il partito che ha ottenuto il maggior numero di voti alle ultime elezioni comunali e che sostiene l'attuale sindaco. A lanciare l'allarme è stata un'interrogazione urgente presentata da Danio Moro che, prima di abbandonare addirittura l’aula consiliare, non solo ha criticato il metodo adottato ma ha anche messo in discussione i contenuti della decisione, rivelando il disappunto degli stessi elettori che lo avevano votato".
Bersagli di supponenza e arroganza
Le capogruppo di minoranza hanno poi sottolineato l'approccio e il metodo della maggioranza di confrontarsi nell’aula consiliare durante i dibattimenti.
"Fino ad oggi, noi consiglieri di minoranza pensavamo di essere l'unico bersaglio di supponenza e arroganza in aula. - hanno detto Paola Suardi e Ludovica Paloschi - Invece, stasera abbiamo scoperto che anche i consiglieri che sostengono il sindaco e la sua giunta non godono di molta più considerazione. Dopo nemmeno nove mesi di amministrazione, i segnali sono tutt'altro che rassicuranti. È evidente che, per alcuni, i consiglieri eletti dai cittadini, indipendentemente dall'appartenenza politica, sono visti come fastidiosi incidenti di percorso, utili solo a ratificare in silenzio le decisioni prese in completa autonomia da chi governa. Ma oggi sembra che questa visione non sia più accettata".