Ghisalba

Per risanare i conti Ghisalba taglia lo scuolabus

Bilancio "lacrime e sangue" per l'Amministrazione comunale di Gianluigi Conti: "Manovra necessaria".

Per risanare  i conti Ghisalba taglia lo scuolabus
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Decisioni drastiche e impopolari: sarà un Bilancio «lacrime e sangue» a Ghisalba, ma per mettere in sesto i conti, spiega il sindaco, «non si poteva fare diversamente». E’ questa la posizione dell’Amministrazione di Gianluigi Conti, che, per far quadrare il Bilancio, ha dovuto rivedere i servizi a domanda individuale, per sanare uno squlibrio da circa mezzo milione di euro. Il primo ad essere tagliato è stato lo scuolabus, per un risparmio annuo di circa 52mila euro.

Necessarie decisioni impopolari

«Nell’emergenza dovuta al grave squilibrio di Bilancio ci siamo trovati a prendere alcune decisioni che possono sicuramente essere considerate impopolari, e che non si avrebbe mai voluto adottare - ha  spiegato l’assessore Sara Bosis - Il Bilancio di previsione 2020 si struttura sia sull’aumento dell’addizionale Irpef che sulla riduzione della spesa. Valutiamo esclusivamente il mantenimento dei servizi sociali di primaria e importante necessità ed il mantenimento del patrimonio con le manutenzioni del caso, razionalizzando e tagliando alcune spese e responsabilizzando sull’uso della cosa pubblica».

Vista la situazione di emergenza, il problema finanziario non si risolverà però in un anno. «Il Bilancio va messo in sicurezza, con tagli in quelle voci che possono rappresentare uno spreco, relative a servizi che non vengono usufruiti dalla comunità indistinta ma solo da una determinata parte della popolazione, quali i servizi a domanda individuale e tra i quali rientra il trasporto scolastico - ha continuato - Tale servizio per l’anno scolastico 2019-2020 era già stato tolto dalle voci di Bilancio dalla precedente Amministrazione, tant’è che appena insediati e nella non ancora conoscenza della sofferenza del Bilancio, avevamo integrato la copertura riuscendo a garantire due corse giornaliere».

Tagli in arrivo

Non è che il Comune vuole togliere i servizi a domanda individuale, ma in caso di squilibri di Bilancio tali servizi non possono ricadere economicamente, anche per una sola parte, in capo al Comune. «Negli anni il Comune è intervenuto coprendo una quota della spesa a carico delle famiglie nella misura media del 58% con un residuo a carico dell’utenza pari al 42% - ha proseguito Bosis - Anche in questo settore tuttavia si sono registrate numerose evasioni nel pagamento della quota a carico delle famiglie che hanno portato un innalzamento della spesa annua per il Comune, e quindi per la intera cittadinanza, fino al 70% circa della spesa totale». Il mancato pagamento da parte della popolazione comporta delle responsabilità al Comune in particolare alla Corte dei Conti, che deve controllare che non si provochi un danno erariale.
«Dai dati di Bilancio, mantenendo invariato il numero delle corse ed ipotizzando un numero di utenti pari a quello degli scorsi anni, in capo al Comune sarebbe gravato comunque oltre il 65% del costo del servizio - ha concluso Bosis - La normativa oggi in vigore in tema di scuolabus, permette alle Amministrazioni la sua attivazione, nel limite della salvaguardia dell’equilibrio di bilancio. E cioè, se c’è crisi o disequilibrio di Bilancio il servizio può essere attivato ma il costo deve essere a carico interamente di chi richiede il servizio».
Le difficoltà economica del Comune di Ghisalba non permette di compartecipare alla spesa, con la conseguenza che tale servizio debba essere interamente coperto dalle famiglie, con costi annui elevati. Anche un’eventuale gara d’appalto indetta per lo scuolabus senza poi ricevere adesioni dalle famiglie visti i costi elevati avrebbe avuto come unico risultato quello di far ricadere il costo su tutta la comunità, vista l’obbligatorietà dell’intero pagamento alla società aggiudicatrice del servizio.
«Prendendo ad esempio altri servizi a domanda individuale si nota come il servizio di trasporto dei disabili sia coperto dalle loro famiglie in misura superiore all’80%. Perché il servizio dello scuolabus è coperto da chi ne usufruisce soltanto nella misura del 35%? - ha concluso l’assessore - E’ giusto allora che l’Amministrazione aumenti l’addizionale Irpef per far quadrare il Bilancio e debba riversare sulla comunità intera il costo di un servizio che non fa beneficio a tutta la cittadinanza?».

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