Cronaca

Parcheggio del Santuario, "Lìolà" non presenta ricorso e il Comune porta a casa la vittoria

Il sindaco Claudio Bolandrini ne ha dato notizia in Aula soddisfatto, non senza qualche frecciata alla Lega

Parcheggio del Santuario, "Lìolà" non presenta ricorso e il Comune porta a casa la vittoria
Pubblicato:

La società "Lìolà di Scandelli Arturo Michele & C. Snc" non presenta ricorso e il Comune di Caravaggio porta a casa una vittoria netta in un contenzioso legale che dura dal 2016.

La disputa sul parcheggio del Santuario è conclusa

Il contratto di concessione del parcheggio del Santuario prevedeva dal primo luglio 2008 al 30 giugno 2016 l’obbligo per il concessionario di versare il canone annuo di 61mila euro e con l’insediamento dell’Amministrazione Bolandrini nel 2016 il Comune aveva fatto valere un credito di 157mila 583 euro, relativo ai canoni di concessione degli anni 2014-2015-2016 non versati. La società concessionaria si era però opposta, e la questione era finita davanti al giudice. La prima sentenza del Tribunale di Bergamo nel giugno 2023 era stata favorevole all’Amministrazione comunale, quindi lo scorso 17 marzo la Corte d’Appello di Brescia aveva respinto il ricorso del privato che, entro il 19 aprile, aveva la possibilità di ricorrere alla Corte di cassazione. Non l’ha fatto e si è scritta la parola fine alla vicenda.

Il sindaco: "Non una ma due sentenze a nostro favore"

A darne notizia è stato il sindaco Claudio Bolandrini, al termine della seduta consiliare di mercoledì 30 aprile.

"Il contenzioso si può giudicare chiuso e vinto dal Comune - ha affermato - ma mi corre l'obbligo di ricordare che è stato il gestore a intentare causa facendo opposizione al decreto ingiuntivo dell'Amministrazione che chiedeva il pagamento di quanto dovuto e sancito dal contratto sottoscritto dalle parti in precedenza. Condivido la sentenza con i consiglieri, soprattutto quelli che avevano sostenuto nel precedente mandato la volontà di sindaco e Giunta di ottenere il recupero di quelle risorse, nella convinzione che la mancata richiesta nelle sedi legali avrebbe esposto l'ente a un danno erariale. Questo nonostante la ferma opposizione e la critica pressoché sistematica da parte della Lega, che giudicava temeraria la costituzione in giudizio del Comune e riteneva i consiglieri che l'avevano votata responsabili di un danno erariale: invece non una ma due sentenze hanno dichiarato che quest'ultimo e la responsabilità per i consiglieri si sarebbero manifestati qualora non si fosse richiesto l'importo".

Poi ha rimarcato come la perizia del consulente tecnico d’ufficio, nominato dal giudice, abbia evidenziato che gli eventuali inconvenienti verificatisi nel parcheggio in concomitanza con le precipitazioni più abbondanti, addotti come giustificazione per la cessazione del pagamento dell’affitto, potevano e dovevano essere evitati con un’adeguata manutenzione ordinaria, che il contratto poneva in capo non al Comune ma alla società che si era aggiudicata la gara.

La stoccata alla Lega: "Sembrava che se avessimo perso saremmo stati deportati nell'isola del Diavolo..."

Bolandrini ha espresso soddisfazione con un'ironia pungente verso il Carroccio, peraltro l'unico consigliere rimasto, il capogruppo Giuseppe Prevedini, era assente.

"C'è soddisfazione ma senza nessuna rivalsa verso il privato - ha sottolineato - tuttavia resta ancora un'enigma, ma non voglio entrare nello specifico anche perché il rappresentante rimasto della Lega non è presente, la ragione per cui chi ne aveva facoltà non abbia chiesto e ottenuto il pagamento dei canoni d'affitto di quei due anni e sei mesi non riscossi prima, e poi, dai banchi dell'opposizione, abbia costantemente cercato di gettare qualche ombra di perplessità tra i consiglieri e il sindaco alle prime armi, ventilando un'ipotetica deportazione nell'isola del Diavolo della Guyana francese qualora avessimo perso la causa... Così invece non è stato. Ricordo più di cento atti presentati sul tema, tra mozioni, interpellanze, richieste di accesso gli atti su questa questione".

A margine della seduta il primo cittadino ha sottolineato anche come "la riduzione di quanto dovuto come canone d’affitto, avanzata dalla controparte come proposta transattiva, non poteva essere accolta perché avrebbe comportato una sostanziale modifica del contratto e avrebbe inevitabilmente costituito un evidente danno erariale per il Comune, oltre che esporre l’Amministrazione a prevedibili ricorsi da parte degli operatori che avevano partecipato alla procedura senza aggiudicarsi il servizio in concessione".

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali