Rivolta

Nuova scuola materna, partito l'iter della statalizzazione ma resta il rischio default

Corretto il Qte, la strada per ottenere il finanziamento pubblico è ancora lunga, lo ha spiegato oggi il sindaco in una conferenza stampa.

Nuova scuola materna, partito l'iter della statalizzazione ma resta il rischio default
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Corretto il quadro tecnico-economico (Qte) della scuola materna, l’Amministrazione rivoltana ora affronta il problema della statalizzazione: l’iter è avviato ma è in ritardo di tre anni, il rischio di default per il Comune resta.

Nuova scuola materna: un pasticcio

"Una grande opportunità per il territorio potrebbe trasformarsi in un enorme danno, è come se avessero dato a un bambino una pistola carica".

Non ha usato mezzi termini il sindaco Giovanni Sgroi per descrivere il pasticcio in cui il Comune è rimasto invischiato, dando l’aggiornamento in una conferenza stampa mercoledì pomeriggio, in cui ha spiegato in maniera più precisa come stanno le cose rispetto all’ultimo Consiglio comunale.
La buona notizia è che il portale del Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca (Miur) ha riaperto il 28 marzo ed è stato sistemato il Qte, tecnicamente deficitario.

"La nostra attenzione è stata massima e appena ha aperto siamo intervenuti, due giorni dopo ha chiuso di nuovo - ha commentato soddisfatto il sindaco  - ora attendiamo la validazione e vedremo cosa fare. Infatti un conto è essere inseriti nella lista dei finanziati, un altro è rientrare in quella degli erogati: per quello bisogna avere la certezza di ottenere la statalizzazione, perché il finanziamento concesso è per la costruzione di una scuola statale. Bisognava partire subito ma non è stato così".

Rischio default per il Comune

"Non oso pensare che il Ministero penalizzi un’intera comunità per un’Amministrazione non efficiente che non ha saputo gestire un finanziamento - ha aggiunto - sarebbe un default economico, non arriveremo al pareggio di bilancio. Tuttavia abbiamo già stanziato una quota necessaria a coprire gli interesse che eventualmente dovremo pagare se chiederemo un prestito alla Tesoreria, mutuo o anticipazione cassa o quant’altro".

Attualmente, in assenza del 20% del finanziamento del bando pubblico pari a 3,132 milioni di euro, più il saldo di ogni stato avanzamento lavori (Sal), soldi che si sarebbero dovuti incassare se non si fosse "bucata" la data del 31 agosto 2019 per il recepimento del finanziamento (626mila euro circa), l’Amministrazione ha già erogato alla ditta costruttrice 520mila euro di anticipazione come da contratto, 350mila euro per il primo Sal e 271mila euro tra spese tecniche e di progettazione. In tutto un milione 141mila euro.

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