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Nuova Cremasca, Basile rivela: "Proposto un tracciato alternativo"

Interrogazione del consigliere indipendente sul modus operandi della Giunta, accusata di poca trasparenza

Nuova Cremasca, Basile rivela: "Proposto un tracciato alternativo"
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Un tracciato alternativo della Nuova Cremasca proposto dal Comune di Cologno al Serio alla Provincia, passato sotto traccia e non condiviso nemmeno con il Consiglio comunale. A chiedere spiegazioni nella seduta di martedì 29 aprile è stato il consigliere indipendente Francesco Basile, che ha rubato la scena appena dopo l’appello.

Nuova Cremasca, in Aula Basile all'attacco

L’ex di "Progetto Cologno" ha chiesto subito la parola per far mettere a verbale le sue osservazioni circa il mancato inserimento all’ordine del giorno per "impossibilità tecnica" di una proposta di mozione presentata il 23 aprile (sarà discussa nel prossimo Consiglio ndr.) a cui è allegato uno scambio di e-mail con il dirigente della Provincia Massimiliano Rizzi. Il tema in oggetto è la Nuova Cremasca. In una lunga disamina ha contestato l’esclusione e gli argomenti addotti dalla prima cittadina Chiara Drago.

"Sostiene che non ci sono attività urgenti o imminenti riguardanti il Documento di fattibilità delle alternative progettuali (Docfap), sul quale l’Amministrazione ha già espresso la sua posizione in modo chiaro e pubblico, e che quindi non vi sono motivi di urgenza che giustifichino una trattazione straordinaria - ha detto - ma a mio avviso vanno fatti chiarimenti molto importanti: nonostante il documento sia stato discusso nella seduta del 17 febbraio, si segnala la mancata comunicazione al Consiglio sia delle osservazioni presentate dal Comune alla Provincia il giorno stesso, sia della proposta alternativa. Una manifesta carenza di trasparenza e di rispetto nei confronti di questa assemblea, evidenziata dal fatto che tale proposta è stata condivisa al sottoscritto dal dirigente della Provincia il 31 marzo, non dalla Giunta né dagli uffici...".

Poi ha rincarato la dose.

"Il Consiglio è venuto a conoscenza del procedimento che è in corso almeno dal giugno 2024 esclusivamente dalla stampa, e soltanto dopo l’approvazione nel gennaio 2025 - ha tuonato - L’argomento non risulta neppure inserito all’ordine del giorno della commissione Territorio, convocata il 4 dicembre 2024, nonostante la questione della Nuova Cremasca fosse già stata trattata in precedenza. La proposta di tracciato formulata dalla commissione (nel 2023) non è presente nelle interlocuzioni con il Comune verbalizzate dalla Provincia e si discosta significativamente dal tracciato proposto dalla Giunta a febbraio".

Infine Basile ha segnalato un ulteriore, rilevante, sviluppo.

"L’aggiornamento del documento, mai reso pubblico né dalla Provincia né dalla sindaca - ha proseguito perentorio - Informazione che merita un chiarimento pubblico, anche in considerazione del fatto che la Provincia ha convocato una riunione di presentazione del Docfap, probabilmente la versione precedente, alla presenza di tutti i Comuni coinvolti. Sulla stampa che ne ha dato notizia però nessuna dichiarazione sullo stato attuale del documento e sulla proposta avanzata dal Comune, né da parte della Provincia né da parte della sindaca. Alla luce di tutto questo l’urgenza si configura".

"La mozione verrà discussa entro 30 giorni dalla sua presentazione, come da regolamento - ha tagliato corto Drago - tutto il resto sono sue letture che rimando al mittente perché non corrispondono minimamente all’interesse e all’operato di questa Amministrazione comunale".

L'interrogazione

Uno scontro frontale, nel quale Basile ha sguainato l’arma dell’interrogazione - a cui sarà data risposta nella prossima seduta consiliare - in cui si descrive il tracciato alternativo proposto dall’Amministrazione.

"Il 17 febbraio il Comune ha presentato le sue osservazioni alla Provincia, che evidenziano importanti criticità relative al tracciato 'Alternativa 1' ritenuto il tracciato preferibile dall’analisi condotta - ha esordito - elevato consumo di suolo, interferenza con un’area di pregio naturalistico-ambientale (la zona delle Fornasette ricompresa all’interno del Parco del Serio), criticità della rotatoria all’intersezione con la Sp Francesca, impatto negativo sulla fluidità del traffico - ha letto - L’alternativa proposta da Cologno prevede un nuovo ponte sul fiume Serio, collocato nelle immediate vicinanze di quello esistente, al fine di ridurre l’impatto paesaggistico e ambientale, preservando le aree di pregio naturalistico. Un tracciato che segua l’asse nord della Sp 117, superando la Sp 122 in prossimità del nuovo ponte, che potrebbe essere localizzato immediatamente a nord o poco a sud dell’attuale, tenendo conto dei fenomeni di erosione spondale del Serio. Per quanto riguarda il tracciato ipotizzabile su territorio di Martinengo, ferma restando la competenza del Comune nostro contermine per le valutazioni di opportunità, si potrebbe immaginare un tracciato che vada a potenziare la viabilità esistente nella località 'Tiro' a Martinengo, con successivo raccordo alla Variante 1 a ovest dell’abitato di Martinengo".

Nell’interrogazione si legge che sulla base di tali osservazioni secondo il dirigente della Provincia "risulta necessario un ulteriore approfondimento del Docfap sviluppato ed ulteriori analisi in considerazione del nuovo tracciato proposto".

Sempre dall’interrogazione risulta che il medesimo, il 16 aprile, a seguito di una richiesta formale di chiarimenti rispetto allo stato del procedimento, ha spiegato che "si sta attualmente procedendo all’aggiornamento del Docfap, adottando l’analisi multicriteri semplificata e integrando il tracciato proposto dal Comune di Cologno".

Il consigliere ha poi concluso con una raffica di domande.

"Si chiede alla Giunta di chiarire il mancato coinvolgimento della commissione Territorio prima e dopo l’approvazione del Documento - ha affermato - e chiarezza anche sui tempi e sulle motivazioni per cui la proposta alternativa del Comune è emersa solo dopo l’approvazione del Docfap: questo ritardo solleva giustificati dubbi sull’effettivo coinvolgimento dei Comuni nella fase di redazione o, in alternativa, preoccupazioni sulla capacità della Giunta di gestire le interlocuzioni con gli enti sovracomunali. Si chiedono poi le ragioni per le quali il Consiglio non è stato aggiornato".

Infine si vogliono lumi sul piano provinciale.

"Si chiede se la Provincia abbia comunicato formalmente al Comune che il Docfap era in fase di aggiornamento prima del 31 marzo - ha concluso - e se durante la riunione del 7 aprile siano stati discussi l’aggiornamento del documento e la proposta alternativa presentata dal Comune. Infine si chiede alla sindaca di dettagliare le interlocuzioni avute con la Provincia a seguito della presentazione delle proprie osservazioni".

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