Pianificazione

Nel Pgt dei "vicini" un data center di troppo e una pista ciclabile in meno

Sono i due punti su cui l’Amministrazione comunale di Ciserano ha deciso di far sentire la propria voce nei confronti della vicina Arcene

Nel Pgt dei "vicini" un data center di troppo e una pista ciclabile in meno
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Un data center «di troppo» e una pista ciclabile che, invece, sparisce anche dalle previsioni. Sono i due punti su cui l’Amministrazione comunale di Ciserano, guidata dal sindaco Caterina Vitali, ha deciso di far sentire la propria voce nei confronti della vicina Arcene con cui i rapporti sono ormai tesi da tempo. Lo ha fatto presentando due osservazioni al Piano del Governo del Territorio che il Comune di Arcene ha portato in adozione lo scorso ottobre.

Critiche al Pgt di Arcene

Due i temi su cui si è soffermata la riflessione dell’Amministrazione ciseranese: da una parte l’annosa questione del progetto di realizzazione di un data center al confine tra Arcene, Ciserano e Pontirolo, dall’altra l’assenza della previsione di una pista ciclopedonale tra Ciserano e la stazione di Arcene, da anni attesa ma mai sviluppata.

«Sul progetto del data center ci siamo già espressi in precedenza e non ci vede d’accordo - ha spiegato la prima cittadina - Il Comune di Arcene, pur mantenendo l’area in questione (180mila metri quadrati di proprietà della Vitali Srl, ndr) a uso agricolo l’ha stralciata dal Plis (Parco locale di interesse sovraccomunale) sottraendola dal vincolo che chiediamo invece di ripristinare in difesa del corridoio ecologico e del vicino sviluppo del progetto di rinverdimento dell’ex cava».

Per un progetto non apprezzato ce n’è un altro che, invece, è del tutto scomparso dalle carte.

«Non c’è più traccia della pista ciclopedonale che da Ciserano porta in stazione - ha proseguito Vitali - E’ un’opera attesa che servirebbe non solo ai ciseranesi, ma a tutti coloro che utilizzano la stazione ferroviaria. Nonostante non ci siano, al momento, le risorse per realizzarle, preoccupa e dispiace il fatto che non sia nemmeno prevista nei documenti. Se dovessimo avere le risorse ci troveremo davanti uno strumento urbanistico inadeguato ad accogliere il progetto e sarebbe davvero un peccato e una perdita per il territorio».

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