Palazzo in credito con lo Stato: «Deve restituirci 145mila euro».

Lentezza delle pratiche e "scaricabarili" fra uffici tecnici rendono difficile il recupero. L'ultimo sollecito grazie a un funzionario regionale.

Palazzo in credito con lo Stato: «Deve restituirci 145mila euro».
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Mancano 145mila euro nelle casse di Palazzo Pignano. La responsabilità di un ammanco tanto consistente non sono da imputare all'Amministrazione, bensì allo Stato. I fondi mancanti sono quelli relativi a un bando per l'edilizia scolastico cui il Comune ha partecipato ormai quattro anni fa.

Il bando

Risale all'anno 2014 il bando per l'edilizia scolastica al quale Palazzo ha partecipato. Lavori ultimati nel 2015, quasi un quinquennio di attesa, ma dei soldi ancora non vi è traccia. Inutili i solleciti. L'ultimo esposto, avanzato tramite un funzionario regionale, potrebbe sbloccare la situazione. Almeno si spera.

Ritardi e rimbalzi

All'origine del problema, un disguido tecnico sul portale. Come se non bastasse, alcune fatture contestate hanno accusato ritardi nella rendicontazione a causa delle ditte appaltatrici. In caso di grosse opere pubbliche, come l'edilizia scolastica, le ditte commissionano parte dei lavori ad altre aziende, moltiplicando le lungaggini burocratiche e la conseguente evasione degli ordini. «Quando questo accade, tu non puoi evadere le fatture e l'attesa della documentazione si trasforma in accumulo di ritardo - ha spiegato il revisore dei conti, Giovanna Federici -  Tuttavia, il nostro indice di tempestività, visitabile alla voce "Amministrazione trasparente" del sito internet,  si aggira intorno agli 8 giorni». E mentre i solleciti rimbalzano da un ufficio all'altro, Palazzo resta in attesa dei suoi fondi.

 

 

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