Legge sulla disabilità presentata da Elena Carnevali

Il mondo del sociale e genitori in aula per ascoltare il "Dopo di noi".

Legge sulla disabilità presentata da Elena Carnevali
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Legge sulla disabilità "Dopo di noi" spiegata dalla parlamentare Elena Carnevali a Ghisalba.

Legge sulla disabilità

L’attualità della legge del dopo di noi sulla disabilità, spiegata dall’onorevole Elena Carnevali, relatrice della legge alla camera. Numeroso il pubblico presente in sala consiliare proveniente anche dal mondo dell’associazionismo.

Lavorare sul presente

«Non si può costruire nessun dopo di noi se non durante l’esistenza in vita, attraverso un progetto di vita che deve garantire dignità e diritto alla vita di queste persone – ha introdotto il tema l’onorevole – la legge si basa su quanto sostiene la costituzione e la convenzione Onu. Garantire con lo stesso livello di uguaglianza delle altre persone il diritto a scegliere come e con chi vivere».

Italia punta sulla istituzionalizzazione

In Italia, per le persone con disabilità adulte, viene garantita come unica soluzione abitativa, una struttura che ha in media 30 posti. Questa, per la Carnevali e per uno studio europeo, è una visione istituzionalizzante.

Diversificare l'offerta di vita

«La legge non è contraria ai centri e alle comunità per disabili – ha chiarito la Carnevali – ma vorrebbe diversificare l’offerta per garantire diverse opportunità di scelta. Ovviamente sempre nella piena inclusione sociale e nell’autonomia della persona. Per ora ci rivolgiamo ai più fragili dal punto di vista intellettivo e relazionale, e poi ai casi senza famiglia o in assenza di adeguato sostegno in vista del venir meno del sostegno familiare».

Mantenere il contatto con le relazioni

«Vorremmo consentire a queste persone di vivere dove hanno le loro relazioni sociali e opportunità di dimensione ludica, occupazionale. Sempre con il supporto alla domiciliarità – ha spiegato l’onorevole – ci sono già fondi per finanziare la costruzione di piccole dimensioni abitative dentro le comunità dove le persone già vivono. E di esperienze così ce ne sono già in Italia, ancora prima di questa legge. Ad esempio esistono forme di co-housing tra disabili e studenti».

Progetto di vita unico per ognuno

«In questo moodo non si esauriscono i bisogni delle persone ma serve un progetto di inclusione, la sostenibilità economica delle figure di sostegno, gli ausili tecnologici per il sostegno all’autonomia – ha continuato la Carnevali – per ogni persona deve essere messo in campo in progetto di vita unico e irripetibile».

Trust sociali

Presentato anche il progetto dei trust sociali. «Creando questo tipo di trust il genitore può mettere da parte beni per il figlio, stabilendo chi è il destinatario del fondo e un guardiano che veglia sul fondo – ha spiegato l’onorevole – per legge questi beni non potranno essere usati da nessun altro ne’ per altri motivi che non siano per il progetto di vita del figlio. Il trust finisce quando la persona disabile muore».

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