Treviglio

"Le donne in Consiglio comunale: una presenza non scontata"

La vicesindaco Pinuccia Prandina e l'assessore Valentina Tugnoli hanno proposto una riflessione sulla parità di genere in politica.

"Le donne in Consiglio comunale: una presenza non scontata"
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Le donne in Consiglio comunale, una presenza non scontata. Il vicesindaco di Treviglio e assessore ai Servizi alla Persona, Istruzione, Pari Opportunità,  Pinuccia Zoccoli Prandina ne parla in una riflessione insieme all'assessore al Bilancio, Partecipazione, Politiche Giovanili Valentina Tugnoli.

"Le donne italiane votarono per la prima volta nelle elezioni amministrative della primavera del 1946, segnale di modernità della società che usciva dal dopoguerra: il decreto legislativo pertinente è il n. 23 dell'1 febbraio 1945. Altra norma fondamentale in tema di partecipazione alla vita politica è l'articolo 51, primo comma della Costituzione, a mente del quale tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge e, hanno il diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il posto di lavoro. La legge 23 novembre 2012, n. 215, ha stabilito, successivamente, le disposizioni volte a promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei Consigli e nelle Giunte degli Enti locali e nei Consigli regionali. Sono state decisioni importanti per promuovere la partecipazione delle donne nei Consigli comunali: presenza, che dovrebbe essere scontata e naturale ma che non lo è per nulla".

"Al contrario, la rappresentanza femminile nei Consigli comunali è del 34% nei Comuni fino a 15 mila abitanti e del 32% nei Comuni superiori a 15 mila abitanti. Più visibile è la presenza delle donne nelle Giunte degli Enti locali, poiché la percentuale di donne che riveste la carica di assessore è pari al 43% nei comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti, al 44% nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti. Le sindache sono, in tutti i comuni d’Italia 1.154 su 7.707, pari al 14,98% (la media UE è del 17,4%). I dati manifestano, comunque, un processo inarrestabile di partecipazione delle donne alle scelte pubbliche del Paese a partire dai comuni italiani".

"Le elezioni amministrative sono un appuntamento decisivo per valorizzare il lavoro delle donne e per ricordare che è, soprattutto grazie a loro, se esistono gli asili nido, i centri antiviolenza, i servizi sociali, i servizi scolastici, le politiche giovanili; servizi pubblici che hanno la forza della concretezza e che rispondono ai problemi della vita quotidiana delle persone. Nonostante i numerosi traguardi raggiunti in materia di parità, il divario di genere in politica è una delle questioni più stringenti, sia a livello nazionale sia territoriale. Si è sempre parlato, generalmente, di “quote rosa”, un’espressione puramente italiana, imprecisa e, a volte, fuorviante, perché induce a credere che si tratti di un meccanismo che porterebbe ad assegnare una quota di posti alle donne (il genere rosa) a prescindere dal merito, dalle competenze e dalle capacità. In realtà, si tratta di norme antidiscriminatorie che hanno lo scopo di permettere un’equa partecipazione di entrambi i generi. Negli altri Paesi le “quote rosa” sono chiamate “quote di genere”. Le espressioni “quote rosa” fanno il paio con diverse altre diciture coniate quotidianamente da giornalisti e comunicatori che colorano di “rosa” ciò che è dedicato o destinato alle donne. I movimenti le chiamarono non “quote” ma “democrazia paritaria”. Le donne registrano una presenza maggiore tra le cariche “inferiori”, mentre incontrano difficoltà a rompere il cosiddetto “soffitto di cristallo” e raggiungere le posizioni apicali, riservate maggiormente agli uomini, tranne la categoria delle assessore, delle presidenti e delle consigliere dei Consigli comunali".

"Nel Consiglio comunale della nostra città di Treviglio siedono otto uomini e otto donne che hanno partecipato alle recenti votazioni amministrative di ottobre 2021, anche a seguito dell’ultima surroga in consiglio comunale di un uomo con una donna. I sedici consiglieri rappresentano gli eletti dei due schieramenti che hanno raggiunto il “quorum”, con il 57,55% al primo turno per la maggioranza e il 39,36% per l’opposizione (gli altri due candidati a sindaco non hanno ottenuto alcun consigliere). È significativo che per la prima volta una maggioranza di centrodestra, che governa ormai da 11 anni, esprima 5  consigliere donne. Un ringraziamento va a tutti gli elettori che hanno dato la preferenza a una donna candidata consigliera, esprimendo non solo il principale diritto politico riconosciuto ma anche una grande sensibilità a un dovere civico che permette a una donna di partecipare, scegliere e decidere, nell’interesse della propria comunità".

 

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