La bandiera catalana esposta in Comune, si riaccende la polemica

Recanati scatta in difesa della "Casa di tutti", ma "ol sindech" Malanchini rincara: "Ne sono orgoglioso e lo rifarei"

La bandiera catalana esposta in Comune, si riaccende la polemica
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Bandiera sì o bandiera no? Lo stendardo catalano continua a dividere Amministrazione comunale e gruppo di minoranza "Spirano Idea Comune".

Il post della discordia

Tutto sarebbe partito dal post pubblicato venerdì scorso dal capogruppo di minoranza Anselmo Recanati in rappresentanza del suo gruppo sulla pagina Facebook della lista civica "Spirano Idea Comune", in cui appunto erano elencate le ragioni per cui la bandiera catalana non avrebbe dovuto essere appesa al Municipio spiranese. "Da alcuni giorni la bandiera catalana è stata esposta sul nostro Municipio con la chiara intenzione di strumentalizzare la delicata vicenda spagnola a sostegno del referendum lombardo del 22 ottobre - si legge nel post pubblicato da Recanati - Nessuna bandiera, se non quelle istituzionali, ha diritto di essere esposta sul Municipio, che ricordiamo ai nostri amministratori, deve essere considerato la Casa di tutti i cittadini spiranesi".

Il fronte del no

"Si tratta di un'esposizione illegittima quindi, visto che la richiesta della Lega di esporre la stessa bandiera Catalana sul Pirellone di Milano è stata respinta perché le norme non lo consentono - ha proseguito Recanati - È la conferma di quanto l’amministrazione comunale si arroghi il diritto di gestire la cosa pubblica come cosa propria, per la propria visibilità e la propria ambizione di potere, come è accaduto anche con l’inopportuna affissione a tappeto dei cartelli di promozione del referendum Lombardo, proprio il giorno prima della processione per la "Nostra Festa". La Lega, come qualunque altro gruppo politico, è libera di sostenere qualsiasi causa e di esporre qualsiasi bandiera, ma al di fuori degli edifici istituzionali. Non abbiamo espresso il nostro pensiero riguardo ai fatti accaduti in Catalogna successivamente alla pubblicazione del nostro post. Quello che abbiamo voluto sottolineare è il fatto che non è accettabile che la Casa Comune venga utilizzata come proprietà privata da qualsivoglia amministratore di turno, né tanto meno come bacheca per le proprie idee di partito. Padroni a casa loro, non degli edifici patrimonio della Comunità" ha concluso Recanati.

La replica del sindaco

Non si è fatta attendere la risposta del primo cittadino di Spirano, Giovanni Malanchini, che ha così commentato il post della minoranza: "Non è la prima volta che fuori da un Comune vengono esposte bandiere diverse da quelle istituzionali - ha dichiarato Malanchini - Abbiamo visto bandiere della pace, anche quando le azioni militari andavano a porre fine a terrificanti regimi, abbiamo visto stendardi a sostegno delle unioni civili e a Spirano da 9 anni l'11 settembre viene esposta a mezz'asta la bandiera americana in ricordo delle vittime dell'attentato alle Torri Gemelle. Le affermazioni della lista civica "Spirano Idea Comune" sembrano pretestuose e fuori luogo e andrebbero rettificate, alla luce di quanto è successo domenica in Catalogna".

Il fronte del sì

Esporre quella bandiera non significa altro che sancire ciò che dice l'Art.1 della Carta delle Nazioni Unite, che tutela il diritto di autodeterminazione dei popoli, andando oltre quanto previsto dalle Costituzioni statali - ha proseguito "ol sindech", che ha lanciato una provocazione - Semmai ci sono due bandiere di troppo che andrebbero levate: quella italiana e quella europea: trovo scandaloso il silenzio del governo e della Comunità europea a fronte degli abusi subiti dal popolo catalano. Le immagini di anziani e disabili picchiati a sangue perché volevano votare hanno commosso il mondo intero, tranne la sinistra europea e certi "democratici" italiani, e probabilmente i rappresentanti della lista civica "Spirano Idea Comune". Sono orgoglioso di averlo fatto e me ne assumo ogni responsabilità. Lo rifarei", ha concluso Malanchini.

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