Treviglio

Il Comune vende il lascito di Clementina Borghi ed è polemica

Ma l'Amministrazione rassicura: "Con i proventi continueremo a dare contributi agli studenti trevigliesi".

Il Comune vende il lascito di Clementina Borghi ed è polemica
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Il Comune vende l’appartamento lasciatogli in eredità dalla storica preside Clementina Borghi e scoppia la polemica politica (e social). Ma l'Amministrazione rassicura: "Con i proventi continueremo a dare contributi agli studenti trevigliesi".

Il lascito di Clementina Borghi

L’alloggio, che si trova al civico 44 di via Leonardo da Vinci, è stato alienato dall’Amministrazione comunale e acquistato da una cittadina che ora lo sta ristrutturando. Una vendita che, secondo l’opposizione, non era possibile perché il testamento di Clementina Borghi prevedeva che con l’affitto venissero finanziate delle borse di studio. Una tesi sostenuta anche da Silvia Bernardini, che risiede sopra l’appartamento, figlia dell’avvocato che aveva consigliato alla preside della "Tommaso Grossi", priva di eredi, di fare testamento in favore del Comune.

Interrogazione in Consiglio

A nulla sono servite le rassicurazioni del sindaco Juri Imeri che ha spiegato che tutto è stato fatto nella massima trasparenza e che martedì prossimo, durante il Consiglio comunale, verranno date spiegazioni più dettagliate in risposta a un’interpellanza presentata dal consigliere del Pd Erik Molteni e sottoscritta da i colleghi di minoranza Emanuele Calvi, Gianluca Pignatelli e Cristina Ronchi.

In effetti, da quanto risulta anche da un articolo de «La Tribuna» del settembre del 1994 (e pubblicato su Facebook dall’allora direttore Roberto Fabbrucci), Clementina Borghi lasciò al Comune circa 160 milioni delle vecchie lire. Tra questi anche la somma di 1,5 milioni annui ricavabili appunto dall’affitto dell’appartamento di via Leonardo da Vinci. Un fondo che, come previsto dal testamento olografo datato 1983, prevedeva l’istituzione ogni anno di due borse di studio per studenti della scuola "Grossi", con contributi che li avrebbero accompagnati dall’inizio della scuola superiore sino al termine degli studi universitari.

"I soldi saranno destinati a dare continuità al suo progetto"

"Ai beneficiari individuati dalla Commissione incaricata le borse di studio sono sempre state regolarmente erogate e continueranno ad esserlo - si legge nella nota diffusa dall'Amministrazione - I proventi della vendita dell’immobile, resasi necessaria per poter proseguire nel rispetto delle volontà testamentarie della professoressa Borghi, saranno destinati a dare continuità al progetto, come peraltro è stato già dichiarato in consiglio comunale nel 2019 quando si è avviata la procedura di vendita".

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