Il capogruppo del Pd Premoli: "Governo ombra a Masano"
L’artefice sarebbe il leader di "Caravaggio popolare e solidale" e presidente del Consiglio Carlo Mangoni, che replica alle accuse

Un "governo ombra" a Masano? A ipotizzare questo oscuro e insolito scenario per la frazione di Caravaggio è il capogruppo del Pd Enrico Premoli, che indica nel leader di "Caravaggio popolare e solidale" e presidente del Consiglio Carlo Mangoni l’artefice.
"Un governo ombra a Masano"
Una dichiarazione che si inquadra all’interno di un post pubblicato dopo l’ultima seduta consiliare, in cui Mangoni ha replicato in merito a una pungente diatriba nata in Aula lo scorso dicembre.
L’antefatto
Durante quel Consiglio l’intervento del consigliere di «Caravaggio popolare e solidale» Mauro Colpani relativamente a un’opera pubblica aveva mandato il capogruppo del Pd su tutte le furie.
"Volevo sottolineare il lavoro svolto come delegato della frazione di Masano - aveva detto Colpani - dopo aver posto il problema dell’importanza dell’illuminazione della pista ciclabile, ringrazio la Giunta per aver messo a bilancio quest’opera che noi masanesi riteniamo fondamentale per accrescere la sicurezza del collegamento".
"In primo luogo non ci sono deleghe, non c’è mai stata una nomina sindacale in questo Consiglio comunale - aveva subito ribattuto infastidito Premoli - in secondo luogo ognuno di noi può interessarsi a un tema. Mi spiace che lei si sia appuntato la coccarda, non credo che l’opera che si farà sia merito esclusivamente suo ma soprattutto di quest’Amministrazione. Capisco l’opportunità politica del suo intervento, che credo sia il secondo in tre anni di Consiglio comunale, visto che in campagna elettorale ha puntato molto sull’illuminazione. Tuttavia se ne parla dal 2014, è un discorso lungo. I 180mila euro siamo riusciti ad ottenerli con un lavoro collettivo e ci tenevo a precisarlo, così come il fatto che lei non è il consigliere delegato di Masano. Se è certo di esserlo mi mostri la delibera che lo attesta e le chiederò scusa".
Parole di fuoco, che avevano stupito persino la collega di maggioranza Alice Valimberti, membro della lista civica
"Per Caravaggio con Bolandrini sindaco", che era intervenuta a difesa di Colpani.
"Mi spiace per questo intervento di Premoli - aveva asserito contrariata - secondo me Colpani ha solo ringraziato l’Amministrazione, non c’era nessun altro elemento provocatorio, non vedo perché si debbano attaccare le persone così".
Il consigliere di "Caravaggio popolare e solidale" dal canto suo aveva lasciato correre, precisando solamente di non avere intenzione di attribuirsi «alcuna paternità dell’opera» e la questione era finita lì. Ma mercoledì della scorsa settimana in Aula Mangoni ha voluto chiarire meglio lo stato delle cose.
"La delega a rappresentare le frazioni in Aula è stata data al masanese Mauro Colpani dalla sua parte politica, non dal sindaco - ha affermato - Aveva chiesto dei chiarimenti e mi sembra doveroso dare una risposta: Colpani aveva partecipato all’ultimo incontro del nostro gruppo dopo le elezioni e, in quella seduta, 24 dicembre 2021, gli era stata assegnata la rappresentanza delle frazioni in sede di Consiglio comunale".
Tutto a posto? Nemmeno per sogno.
L’attacco del capogruppo del Pd Enrico Premoli
"Durante questo Consiglio il presidente Mangoni ha preso le difese di Colpani (utilizzando così un momento istituzionale come le comunicazioni per fare un intervento di tipo politico) - ha puntato il dito Premoli sui social - dicendo che quella delega assegnata a Colpani sarebbe stata assegnata all’interno del loro gruppo 'Caravaggio Popolare e solidale' (Facchinetti, Mangoni e Colpani) e non in seno al Consiglio. Dunque si può lasciare intendere che è stato creato una sorta di “Governo ombra".
Poi ha aggiunto di non aver avuto diritto di replica "in quanto il punto trattava di comunicazioni e quindi in maniera unidirezionale".
La replica del presidente del Consiglio Carlo Mangoni e del consigliere Mauro Colpani
Una polemica pretestuosa secondo Mangoni, che ha diffuso una nota stampa.
"Il presidente del Consiglio comunale ha tutti i doveri e anche i diritti dei consiglieri, non a caso partecipa a tutte le votazioni consigliari - ha premesso - In secondo luogo, come recita il regolamento, nei compiti istituzionali del presidente c’è anche quello di regolamentare il corretto svolgimento delle sedute: giacché durante quella del dicembre 2024, Premoli aveva chiesto chiarimenti su di una delega a rappresentante delle frazioni assegnata al consigliere Colpani, sembra normale e logico che, istituzionalmente, chi deve dare una risposta lo faccia alla prima seduta utile del Consiglio".
Successivamente ha espresso rammarico.
"Si è chiarito che ad assegnare a Colpani il ruolo di delegato per le frazioni, con il compito di raccogliere tutte quelle richieste che gli abitanti vogliono far pervenire a chi amministra la città, è stato il suo gruppo consigliare e non il sindaco, viste le sue competenze. Colpani sta quindi svolgendo in modo egregio il suo ruolo di consigliere. Dispiace sentir parlare per la bocca di Premoli di 'governo ombra'... Cose di secoli fa, che richiamano alla mente regimi, con la speranza che non siano nello spirito di chi li rievoca".
Infine ha affrontato il tema delle comunicazioni, ribadendo il suo stile.
"Mai è stata tolta la parola ad un consigliere che, una volta iniziato un intervento, non l’avesse concluso nei tempi previsti dal regolamento comunale - ha fatto notare - questo per avere più nozioni e votare informati ma anche per consentire al relatore di esporre tutte le sue argomentazioni. E, in merito all’impossibilità di intervenire in seguito alle comunicazioni del sindaco e del presidente del Consiglio, Premoli purtroppo non ricorda oppure omette di segnalare che, dopo quelle del sindaco, ha preso la parola il consigliere Giuseppe Prevedini. In questa occasione, come in molte altre durante il mandato elettorale in corso, mai ho tolto la parola: non viene aperto il dibattito sulle comunicazioni perché non si vota ma è sempre stata mia consuetudine lasciare la possibilità di chiedere chiarimenti o fare considerazioni. Nel Consiglio comunale di Caravaggio vige ancora democrazia e rispetto nei confronti delle persone".
Non ha mancato di dire la sua anche lo stesso Colpani.
"Confermo la dichiarazione fatta in Consiglio comunale dal leader del nostro schieramento politico Mangoni - ha affermato - riportata correttamente dalla stampa. Solitamente non mi soffermo sui post pubblicati sui social perché preferisco la politica del 'fare', come testimonia la mia costante presenza sul territorio della frazione. Ci sono sia come punto di riferimento interfacciandomi con sindaco, vicesindaco, assessori e uffici comunali a cui riporto le eventuali segnalazioni dei cittadini su problematiche spesso anche risolte, sia partecipando attivamente ad eventi o ricorrenze ufficiali di carattere civile o religioso quando si richiede la rappresentanza del Comune".