Ex Foro Boario, dopo le opposizioni è preoccupato anche il segretario comunale

Giuseppe Mendicino ha chiesto spiegazioni al notaio che ha avallato l'operazione della vendita dell'area alla società Ossidiana.

Ex Foro Boario, dopo le opposizioni è preoccupato anche il segretario comunale
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Il segretario comunale del Comune di Treviglio, Giuseppe Mendicino, ha espresso preoccupazioni in una lettera inviata allo studio notarile che ha avallato la vendita dell'Ex Foro Boario alla società Ossidiana. Una missiva che ha seguito l'interpellanza presentata dai consiglieri di opposizione Erik Molteni e Cristina Ronchi.

Ex Foro Boario

Lo scorso dicembre, i due esponenti di minoranza avevano presentato un’interpellanza perché, a loro dire, la convenzione urbanistica sottoscritta dagli uffici comunali per l’intervento all’Ex Foro Boario non sarebbe conforme a quanto approvato dal Consiglio comunale. Ma, proprio in Aula, lo scorso 18 dicembre l’assessore all’Urbanistica Alessandro Nisoli aveva rassicurato le opposizioni sottolineando che "la legittimità e la conformità dei provvedimenti assunti dall’Amministrazione comunale è confermata dal notaio".

Il rischio del ricorso al Tar

In pratica, come avevano sottolineato i consiglieri di opposizione, viene stabilito che la convenzione e l’atto di compravendita dell'Ex Foro Boario sono stati subordinati alla permanenza della legittimità del Piano attuativo. Un intervento, però, su cui pende un ricorso del Tar di Brescia presentato da alcuni residenti del quartiere Est. Questo vuol dire che se il Tribunale amministrativo dovesse accogliere le istanze dei cittadini (come peraltro già avvenuto nel 2016 con il primo ricorso), la vendita verrebbe annullata.

Segretario preoccupato

Preoccupazioni che, a quanto pare, le ha anche il segretario comunale Giuseppe Mendicino che, il 31 dicembre scorso, ha inviato una lettera al notaio che ha avallato l’operazione Ex Foro Boario, per richiedere "cortesi ma urgenti chiarimenti su un problema già evidenziato via mail". "La modifica pare determinare una 'presupposizione' che potrebbe condizionare pesantemente i rapporti tra il Comune e il privato - ha scritto Mendicino - Inoltre, non ritengo legittimo che un notaio possa modificare o tollerare una modifica così rilevante di un atto approvato da un Consiglio Comunale. Se ritiene di avere motivi giuridici che, al contrario, vvallino la legittimità delle modifiche da lei apposte, Le chiedo di farmele pervenire quanto prima".

Interpellanza

Parole che hanno spinto Molteni e Ronchi a presentare un’altra interpellanza, che verrà presentata nel Consiglio di martedì prossimo. I due chiedono di conoscere la risposta del notaio e di capire in quale misura la sottoscrizione della "famosa" clausola m) delle premesse convenzionali in argomento possa "condizionare pesantemente i rapporti tra il Comune e il privato". Infine, come avevano già chiesto un mese fa, chiedono di conoscere la "exit strategy" della Giunta, in caso il Tar dia ragione ai ricorrenti.

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