Politica

Da Bergamo e Brescia l’attacco dei leghisti a Matteo Salvini: "Basta svastiche e fasci"

Tra le firme, una ventina, in calce alla lettera, tre balzano all’occhio: quelle di Daniele Belotti, di Cristian Invernizzi e Monica Mazzoleni. La lettera dei leghisti dissidenti a Salvini

Da Bergamo e Brescia l’attacco dei leghisti  a Matteo Salvini: "Basta svastiche e fasci"
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Tra le firme, una ventina, in calce alla lettera, tre balzano all’occhio: quelle di Daniele Belotti, ex parlamentare ed ex segretario provinciale della Lega, l’arcenese Cristian Invernizzi, anche lui ex deputato ed ex guida del Carroccio bergamasco, e Monica Mazzoleni, ex vicesindaco di Martinengo ed ex consigliere regionale.

I dissidenti del Carroccio contro Matteo Salvini

Una missiva che ha un peso forte nel panorama politico, tanto che ne hanno scritto i principali media nazionali: il destinatario, infatti, è il leader della Lega Matteo Salvini e nel documento si mette nero su bianco la posizione dei «dissidenti» del Carroccio.
A innescare la miccia è l’approssimarsi delle elezioni europee, in vista delle quali urge «condividere una serie di osservazioni di interesse per il futuro del nostro amato movimento».

La crisi della Lega

Il punto di partenza è la crisi della Lega.

«In questi cinque anni, nonostante la storica affermazione elettorale conseguita, la Lega è stata relegata ad un ruolo di importanza residuale sia nell’assemblea parlamentare che nelle altre istituzioni europee - si legge - Questo isolamento politico non ci ha consentito di incidere concretamente nella ricerca di soluzioni a problematiche di interesse del movimento», quali «l’immigrazione, la qualità dell’alimentazione, l’agricoltura, le politiche ambientali, industriali e la sfida energetica».

Basta fasci e svastiche

La sensazione condivisa dai firmatari è che il partito abbia perso il suo pragmatismo, ma ciò che preoccupa di più è lo sconfinamento negli estremismi «che nulla hanno a che fare con la nostra storia culturale e politica».

«Ci e ti chiediamo perché abbiamo smesso di dialogare con forze autonomiste e federaliste, per accordarci con chi non ha la nostra naturale repulsione nei confronti di fasci e svastiche - hanno proseguito - Infine, siamo convinti che se le indiscrezioni sulla candidatura nelle nostre liste di personaggi con forte marcatura nazionalista, totalmente estranei al nostro movimento, fossero veritiere (chiaro riferimento al generale Roberto Vannacci, ndr), renderebbero ancor più difficile il perseguimento degli obiettivi storici del partito. Non comprendiamo neppure come sia possibile coniugare l’alleanza elettorale con l’Udc di Cesa e quella strutturale in Europa con l’Afd tedesca. Due alleanze obiettivamente inconciliabili».

Tra gli altri firmatari ci sono sindaci, ex deputati, consiglieri (o ex consiglieri) regionali e figure di spicco del Carroccio lombardo come Paolo Grimoldi, che è stato segretario della Lega Lombarda dal 2015 al 2021, nonché fondatore del coordinamento Federale Mgp, Ugo Parolo, già consigliere regionale e parlamentare, e Marco Mariani, sindaco di Monza.

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