Caso Silvia Colombo a Treviglio, la maggioranza fa quadrato: "Una balla"
Respinto l'ordine del giorno dell'opposizione che chiedeva una presa di distanza dalle dichiarazioni della consigliera di FdI

Nuova puntata nel Caso Colombo a Treviglio: nel Consiglio comunale di ieri sera, martedì 25 marzo 2025, la maggioranza ha respinto l'ordine del giorno del Pd che chiedeva una presa di distanza dalle parole della capogruppo di Fratelli d'Italia Silvia Colombo, pronunciate nella seduta del 25 febbraio 2025.

Caso Colombo
La bufera mediatica era scoppiata a livello nazionale, dopo la dichiarazione di Silvia Colombo in risposta alla mozione presentata dalla capogruppo del Pd Matilde Tura. Quest'ultima aveva avanzato la proposta di prevedere sedute da remoto per le mamme in gravidanza e per i genitori con figli piccoli. Nel suo intervento, Colombo aveva in sintesi sottolineato che la politica va vissuta di persona e che in caso di gravidanze o anche di malattie e modifiche nella propria vita lavorativa, il consigliere in questione dovrebbe forse pensare alle dimissioni piuttosto che seguire le sedute da remoto. Parole che, in particolare i mass media nazionali, avevano riassunto con titoli quali "Sei incinta? Dimettiti", sollevando sdegno in tutta Italia, anche dagli stessi partito di centrodestra.
L'ordine del giorno "riparatore"
Passata la tempesta mediatica, che avevano portato alle dimissioni da FdI di Silvia Colombo, l'opposizione ha deciso di tornare sull'argomento presentando un ordine del giorno con cui il Consiglio avrebbe dovuto prendere le distanze dalle parole della consigliera di maggioranza (assente alla seduta di ieri). In Aula la consigliera del Pd Mariagrazia Morini ha letto il documento, ribadendo le parole esatte pronunciate da Colombo e chiedendo una presa di distanza da tutti i colleghi. In maggioranza è stato deciso che a parlare sarebbe stato solo il sindaco Juri Imeri, il quale, come già emerso in alcune sue dichiarazioni sulla stampa, ha preso le difese di Silvia Colombo sottolineando che è stata fatta una manipolazione mediatica.
Il sindaco: "Voteremo contro"

Il sindaco Juri Imeri nel suo intervento, per smentire le accuse di aver taciuto sulla vicenda, ha dapprima letto tutta una serie di dichiarazioni da lui rilasciate alla stampa sul Caso Colombo. Dopodiché ha chiarito che l’associazione gravidanza/dimissioni non appartiene alla maggioranza e che le parole di Silvia Colombo sono state estrapolate da un discorso più ampio.
"Ho riletto l'intervento e probabilmente, al fine di evitare polemiche, avrei sfumato sulla parola dimissioni - ha spiegato il primo cittadino - Tuttavia sono convinto che non era intenzione di Silvia Colombo esprimere il concetto che poi è apparso su tutti i giornali. Rattrista - ha poi attaccato Imeri - che in molti abbiano indossato i panni dei paladini delle donne e delle mamme attaccando una donna e una mamma, gettandone il nome, il volto e la voce in pasto alle agenzie, perché così è andata e lo sappiamo bene, senza scrupoli, augurandosi che quel titolo/slogan stiracchiato scatenasse la folla dei social. Dispiace per il consigliere Colombo travolta dalla bufera mediatica ed è stato goffo il tentativo di esprimerle solidarietà accusando la maggioranza di averla strumentalizzata è stato simile alla classica toppa che è peggio del buco, perché ha di fatto offeso ulteriormente l’intelligenza e le capacità della consigliera, fatta passare come se fosse una marionetta. La nostra - ha concluso il sindaco - non è una prova muscolare o per partito preso. E' una questione di serietà e correttezza. La maggioranza voterà quindi contro questo ordine del giorno".
La replica dell'opposizione
"Mi dispiace cogliere nell’irritazione del sindaco la non comprensione del senso di questo Ordine del giorno - ha replicato la capogruppo del Pd Matilde Tura - Ci sembrava giusto dare l'opportunità ai consiglieri di fare chiarezza per poter voltare pagina. Le dichiarazioni di stasera certificano invece che quelle frasi sono il pensiero di questa maggioranza, frasi che hanno suscitato indignazione anche dei vostri partiti. Ci sono contraddizioni su contraddizioni: prima dite che avreste sfumato la dichiarazione e poi che è la vostra posizione. Siete totalmente in confusione. Se aveste avuto subito l’ardire di dire quello che avete sostenuto in questo Consiglio, avreste un po’ tutelato la vostra consigliera comunale, condiviso e alleggerito quella figuraccia. Invece l’avete fatto solo oggi messi alle strette dall’ordine del giorno. Un bel capolavoro di contraddizioni per votare contro una proposta di buon senso. Il nostro obiettivo è aumentare partecipazione e allargare la rappresentanza. Chiediamo che i consiglieri dichiarino di prendere le distanze e di non condividere quelle frasi dette sul tema gravidanza e genitorialità".
Clima teso in Aula
Parole, quelle di Matilde Tura, che hanno spinto il sindaco a intervenire nuovamente in tono stizzito, a seguito anche di quanto dichiarato dal consigliere della "Lista Tura" Gianluca Pignatelli.
"Non c’è volontà polemica in questo ordine del giorno, ma solo di chiarezza - ha chiarito quest'ultimo - Lo scopo è dire che questo concetto non è nostro, perché questa non è una frase detta male ma un concetto non ammissibile che riduce la donna a minus habens".
"I partiti ci rappresentano ma noi usiamo la nostra testa - ha sottolineato il sindaco Imeri - L’unica confusa è Tura che ha ben costruito un processo mediatico, ma forse l’ha un po' perso di mano. Dire che noi siamo confusi è una balla perché sostenere che sia stato detto 'Se sei incinta devi dimetterti' è una forzatura. Non mettete questa dichiarazioni in bocca alla maggioranza".
"Noi chiediamo la non condivisione delle dichiarazioni di Silvia Colombo, nient’altro - ha concluso Matilde Tura - Se voi condividete queste parole respingete l'Ordine del giorno, altrimenti che problemi avete ad approvarlo? Noi confidiamo che ci sia un moto di orgoglio nei consiglieri, rispetto agli ordini di scuderia che vengono in qualche modo impartiti".
L'ordine del giorno, come previsto e come si era già intuito dal dibattito in Aula, è stato infine respinto con i voti della maggioranza.
La posizione delle donne di Forza Italia
Sul dibattito nel Consiglio comunale di ieri sera è intervenuta anche Miriam Nembrini, Responsabile Azzurro Donna Pianura Bergamasca. Che ha criticato sia l'atteggiamento della maggioranza, all'interno della quale Forza Italia ha votato contro l'Odg, ma anche il Pd, reo di gettare benzina sul fuoco senza entrare nel merito della questione.
"E' tempo di andare oltre la presa di posizione della consigliera comunale Silvia Colombo - ha esordito Nembrini - Azzurro Donna non condivide l'iniziativa dell'opposizione, considerandola una ulteriore forma di persecuzione della dignità personale. Non si comprende, infatti, perché non venga reiterata piuttosto la richiesta di istituzione del collegamento da remoto già applicato con successo in altre amministrazioni comunali. Il tema va affrontato nella sua sostanza. È evidente che le donne sono ancora oggi penalizzate nell'esercizio della politica se non viene loro concessa la possibilità di utilizzare strumenti di flessibilità come il collegamento da remoto, peraltro, utile anche agli uomini. Noi donne di Forza Italia pensavamo che, dopo la pandemia da Covid-19, questi ostacoli fossero finalmente superati. L'esperienza ha dimostrato che è possibile partecipare, contribuire, decidere anche da remoto, senza per questo sminuire il valore del confronto politico. Occorre dunque superare le polemiche e le rigidità, cogliendo le opportunità offerte dalla tecnologia per rivitalizzare la partecipazione politica, non solo femminile, ma di tutte le persone, in quanto cittadini attivi".