Sanità

Casa di Comunità di Treviglio, l’opposizione: "Spazi inadeguati, ne servono altri"

Nel prossimo Consiglio comunale Interpellanza di Matilde Tura sulla situazione dell’Ex Inam di via Matteotti

Casa di Comunità di Treviglio, l’opposizione: "Spazi inadeguati, ne servono altri"
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Una sede inadeguata, con spazi limitati, problemi logistici, strutturali e di accessibilità. La capogruppo del Pd Matilde Tura boccia su tutta la linea l’ex Inam di via Matteotti a Treviglio che oggi ospita la Casa di Comunità, una delle quattro che afferiscono alla Asst Bergamo Ovest.

Casa di Comunità

"Purtroppo - ha spiegato la consigliera dem - le scelte fatte in passato, con la precedente Direzione Strategica e il nostro sindaco come Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Asst Bergamo Ovest, di prevedere solo quattro Case di Comunità su un territorio di circa mezzo milione di abitanti e di collocare la sede di Treviglio nella struttura di via Matteotti, si sono rivelate penalizzanti e hanno limitato la potenzialità di offrire, ampliare e integrare servizi importantissimi per la popolazione".

La capogruppo di opposizione Matilde Tura

Motivo per cui, martedì 29 luglio 2025 presenterà un’interpellanza in Consiglio per chiedere al sindaco "di attivarsi concretamente al più presto per individuare nuovi spazi idonei da mettere a disposizione per superare queste carenze, in modo da creare le condizioni perché si possano potenziare i servizi della Casa di Comunità, anche attivando un confronto in merito con tutti i soggetti coinvolti, in primis Asst, Regione Lombardia, operatori sanitari e sociosanitari e Terzo settore".

"Serve una riflessione"

Un esempio del fatto che gli spazi di via Matteotti sono inadeguati, lo si è potuto riscontrare un paio di settimane fa: l’Asst si è infatti appoggiata alla vicina Cooperativa Anziani per poter espletare le procedure di assegnazione di un medico di base.

"E di questo ringraziamo l’associazione che si è messa a disposizione - ha sottolineato Tura - ma è la dimostrazione che la struttura è inadeguata. Come lo è anche per ospitare medici di medicina generale in associazione, nonostante la disponibilità di professionisti. O anche per prevedere attività specialistiche e di diagnostica, o per dare spazi ad associazioni ed Enti del Terzo settore attivi nell’ambito sanitario e sociosanitario, in modo da favorire il più possibile l’incontro della domanda e dell’offerta dei servizi legati alla salute, alla cura, all’assistenza e alla prevenzione. Non mancano esempi di come questi presidi possano funzionare bene, se dotati di spazi adeguati. Credo - ha concluso Tura - che anche per la Casa di Comunità di Treviglio i tempi siano maturi per fare delle riflessioni e delle scelte su come si possa rendere questa struttura davvero utile e funzionale per soddisfare pienamente i bisogni di salute, sempre più complessi e articolati, dell’ampio bacino d’utenza che vi fa riferimento".