Bilancio comunale in dissesto, ecco la "manovrina"

A Pagazzano aumento dell'Imu, taglio ai servizi e vendita di proprietà del Comune per sistemare i conti.

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Per sanare il Bilancio comunale di Pagazzano in dissesto l'Amministrazione ha varato una "manovrina" obbligata: aumento dell'Imu, taglio ai servizi e vendita delle proprietà comunali. Servono oltre 230mila euro.

Bilancio comunale da risanare

Aumento dell’Imu, taglio ai servizi e vendita delle proprietà comunali. E’ la ricetta, obbligata, dell’Amministrazione comunale per rimettere in ordine i conti alla luce del dissesto finanziario emerso durante la stesura del Bilancio di previsione 2019. Un Bilancio che, a conti fatti, presenta uno squilibro di 148mila euro oltre a 86mila euro di debiti fuori bilancio. Numeri che hanno messo alle strette l’Esecutivo guidato del neo sindaco Daniele Bianchi. Lo squilibrio interessa la parte corrente del Bilancio (in sostanza si è speso più di ciò che si è incassato) e per trovare le risorse necessarie alla copertura l’Amministrazione comunale si è trovata davanti alla scelta obbligata di aumentare le tasse. Impossibile toccare l’Irpef comunale, già al massimo della sua aliquota. Restava solo l’Imu sulle seconde case, capannoni e terreni agricoli.

Le misure non si fermano all'aumento dell'Imu

"Nel 2019, quindi, l’aliquota passerà dal 9 per mille al 10,6 per mille con un gettito per le casse comunali, tolta la percentuale che finisce direttamente a Roma, di 331mila euro", ha spiegato il primo cittadino in Consiglio comunale martedì sera. Il ritocco dell'aliquota Imu, però, da solo non basterà a sanare i conti. Per questo sono state disposte altre misure tra cui: l’affidamento per l’accertamento dei tributi non versati, l’aggiornamento e aumento delle tariffe dei servizi a domanda individuale e dei canoni di locazione, l’introduzione di un affitto per l’utilizzo delle proprietà comunali dove si genera profitto e ancora il recesso da alcune partecipate e la vendita di alcune proprietà comunali. Escluso invece il ricorso all’accensione di nuovi mutui.

Pesa la situazione d'indebitamento

"Il Comune è troppo indebitato, ora serve la gestione del buon padre di famiglia". Così, martedì sera in Consiglio, si è espresso il consigliere di maggioranza Alberto Radavelli in merito alla situazione di indebitamento del Comune di Pagazzano che, sebbene sia entro il limite consentito dalla Legge, obbliga l’Amministrazione al pagamento di una rata annuale di oltre 300mila euro. Per questo motivo l’Esecutivo ha deciso di indirizzare la liquidità ottenuta dall’alienazione di proprietà comunali alla riduzione dei mutui.
Per iniziare il Comune ha deciso di alienare un’area, quella dell’ex piazzola ecologica di via Masano, attraverso un’asta pubblica.
"Il valore dell’area è di circa 100mila euro - ha spiegato l’assessore Silvana Scotti -. L’area è di 1200 metri quadrati all’interno dell’ambito di trasformazione ATR4. L’obiettivo è quello di incassare liquidità da utilizzare per ridurre la rata annuale dei mutui". La questione mutui ha scaldato l'Aula.

Il botta e risposta in Consiglio

"Sono stati accesi più mutui di quelli che una comunità piccola come Pagazzano può sostenere - ha evidenziato Radavelli -. Sul Castello ci sono 7 mutui accesi per circa 2 milioni di euro, in un Comune di 800 famiglie. E’ stato fatto il passo più lungo della gamba e le conseguenze le paghiamo tutti". "Parte dei mutui sono stati accesi negli anni Novanta e anche la passata Amministrazione li ha ereditati - ha ribattuto Serena Carminati,  capogruppo di Pagazzanesi Insieme in Comune -. In questi anni non abbiamo mai ricevuto rimostranze dalle minoranze sul tema dei mutui. Gli ultimi riguardano la piazzola ecologica, la scuola e il recupero dei rustici del castello dove trovano sede la biblioteca e il Museo. Servivano le opere, c’era la possibilità di accendere mutui ed è stato fatto".
"La nostra è una scelta politica - ha chiarito il sindaco Bianchi -. Ridurre i mutui già in essere consentirà una riforma strutturale del Bilancio con risorse che si libereranno per tutti gli anni a venire consentendo all’Amministrazione di abbassare la pressione fiscale e investire risorse in quei settori che oggi subiscono a forza dei tagli".

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