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Arriva il Canone unico patrimoniale ma la minoranza contraria

Per "Progetto per Spino" c'è il rischio che aumenti la pressione fiscale

Arriva il Canone unico patrimoniale ma la minoranza contraria
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Arriva il Canone unico patrimoniale e la minoranza parla di aumento della pressione fiscale.

Il Canone unico patrimoniale

Arriva una nuova tassa, il canone unico patrimoniale, che ne accorpa sei, e la minoranza attacca: "L’Amministrazione spara alle gambe ai commercianti". Lo ha detto a chiare lettere il gruppo capeggiato da Paolo Riccaboni in un comunicato stampa al vetriolo.

"Il sindaco Luigi Poli e il vice Enzo Galbiati in Consiglio comunale hanno approvato una nuova tassa che graverà su negozianti e partite Iva, senza darne, come al solito, alcuna comunicazione - si legge - Si chiama Canone unico patrimoniale e sostituisce la tassa di occupazione di spazi e aree pubbliche (Tosap), il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (Cosap), l’imposta comunale sulla pubblicità (Icp) e il diritto sulle pubbliche affissioni (Dpa), il canone per l’installazione dei mezzi pubblicitari (Cimp) e il canone per l’occupazione delle strade. Non solo: prevedono un livello di pressione impositiva uguale a quello raggiunto con il prelievo precedente".

"Scandalo al limite della ruberia"

"Ma qui c’è il trucco: pari a quello degli anni 2017-2019, saltando volontariamente l’anno 2020! Perché nell’anno della pandemia il gettito si è ridotto notevolmente, come ovvio, e in larga parte è stato coperto dallo Stato. Risultato: l’Amministrazione sanguisuga Poli-Galbiati chiede di pagare ai pochi negozianti sopravvissuti ai fallimenti, con fatturati più che dimezzati, cifre spropositate! Insomma, si fa fatica a stare in piedi, e l’Amministrazione spara alle gambe. È evidente che le partite Iva non sono gli elettori della 'banda del forno', ma distruggerli ancora, dopo aver sottratto i fondi a loro destinati per delle altalene, dopo non aver fatto una sola manifestazione nei quattro anni pre-Covid, dopo non aver dato il minimo aiuto al commercio locale, è uno scandalo al limite della ruberia".

La replica del vicesindaco

Parole pesanti come macigni, ma il vicesindaco Enzo Galbiati ha allontanato le critiche spiegando che la nuova tassa non è stata decisa dall’Amministrazione.

"Noi abbiamo solo applicato la nuova normativa, non si tratta di una scelta amministrativa - ha spiegato - Nell’ultimo Consiglio abbiamo approvato il Bilancio, non potevamo non portarla in discussione. Questa tassa si limita ad accorpare imposte esistenti che non abbiamo aumentato».

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