Consiglio comunale

Approvato il Bilancio di previsione, ma la minoranza diserta l'Aula

Sui conti del Comune pesano i tagli ai trasferimenti e i costi dei servizi in aumento. L'opposizione, in una nota, attacca l'Esecutivo

Approvato il Bilancio di previsione, ma la minoranza diserta l'Aula
Pubblicato:

L'Amministrazione comunale di Arzago, guidata dal sindaco Ugo Rivabene, ha approvato in Consiglio il Bilancio di previsione 2025/2027. Alla seduta, però, non ha partecipato la minoranza "Lista per Arzago" del capogruppo Stefano De Caro in aperta protesta con l'Esecutivo.

Via libera al Bilancio di previsione, ma resta l'attenzione alle spese

La burrasca del deficit nei conti del Comune è ormai alle spalle, ma l’Amministrazione di Arzago non può ancora dire di navigare in acque calme. Venerdì scorso in Consiglio comunale è stato approvato il Bilancio triennale di previsione, ma alla seduta mancavano i consiglieri della minoranza "Lista per Arzago" Stefano De Caro, Luca De Caro e Francesca Mele in aperta contestazione nei confronti dell’Amministrazione comunale del sindaco Ugo Rivabene. L’opposizione, infatti, aveva abbandonato la seduta precedente durante la discussione di una mozione - che chiedeva l’impegno di sindaco, Giunta e Consiglio ad attivarsi con la Provincia di Bergamo affinché valutasse la possibilità di installare pannelli fonoassorbenti lungo la Variante alla sp 472 Bergamina - che la maggioranza si apprestava a bocciare. Il capogruppo Stefano De Caro ha rinfacciato all’Amministrazione di non tenere in considerazione le proposte avanzate impedendo, a detta dei consiglieri, di svolgere il ruolo istituzionale di minoranza consiliare e minacciando di non tornare in Aula se non fossero arrivate delle scuse formali. Così è successo venerdì. I punti all’ordine del giorno erano tre, tutti collegati al Bilancio triennale di previsione 2025/2027 e sono stati approvati all’unanimità dei presenti in Consiglio.

Piano triennale opere pubbliche senza interventi sopra i 150mila euro

Per quanto riguarda il programma triennale di acquisto di beni e servizi il primo cittadino ha ribadito che Arzago non ha nessuna previsione da inserire superiore ai 140mila euro previsti dalla Legge, idem per il Piano triennale delle opere pubbliche sopra la soglia dei 150mila euro. In merito al Documento unico di programmazione semplificata (Dups), il sindaco Rivabene si è soffermato su alcune nuove spese.

"Per quanto riguarda il personale nel 2025 è prevista l’assunzione a tempo indeterminato di una figura apicale nell’area Finanziaria. C’è in essere un concorso pubblico in questo senso. Abbiamo stipulato un contratto temporaneo di sei ore settimanali con il comandante Fausto Tovo di Vailate che sino a giugno sarà responsabile del servizio di Polizia locale, mentre per l’area Tecnica sopperiremo con un’assunzione esterna. Stanno entrando, nel frattempo, i fondi dei sette bandi del Pnrr per la digitalizzazione e l’informatizzazione dei servizi comunali che, man mano porteremo avanti".

Il sindaco, poi, introducendo il punto sul Bilancio ha fatto un excursus partendo dal Consuntivo 2022, approvato a luglio dell’anno seguente con un deficit di 113mila euro per rientrare dal quale l’Amministrazione ha messo in atto: l’aumento dell’addizionale comunale sull’Irpef, l’aumento delle aliquote Imu, l’esternalizzazione della gestione dei tributi, sia correnti che per quanto riguarda la riscossione coattiva, nonché il taglio di tutte le spese non essenziali al funzionamento dell’Ente.

"In un anno siamo rientrati dal deficit e nel 2024 il rendiconto 2023 è risultato positivo. Non abbiamo risolto tutti i problemi, chiaramente - ha sottolineato Rivabene in Aula -. Attualmente continuiamo a prestare molta attenzione alla situazione finanziaria, con un monitoraggio costante di tutte le entrate e di tutte le spese. Sottolineiamo che c’è stato il taglio del Fondo di solidarietà comunale di 30mila euro e il Governo ha imposto un taglio di 4mila euro alla spesa corrente per ciascun anno sino al 2029. Il fine 2024 e inizio 2025 è stato segnato da una serie di spese particolarmente ingenti. Abbiamo avuto guasti agli impianti elettrici e geotermici e siamo intervenuti alle scuole e all’asilo, senza perdere un giorno di lezione, e pur con molte problematiche abbiamo risolto queste situazioni. E queste manutenzioni comportano una spesa straordinaria di 95mila euro che andremo a finanziare con un mutuo. Inoltre, abbiamo avuto un grosso incremento nella spesa sociale: l’assistenza scolastica educativa è passata da 49mila euro ad una previsione di 66mila euro; i finanziamenti che diamo alle persone che si trovano nelle Rsa sono passati da 23.400 euro a 40mila euro; sono aumentate le tariffe dei servizi Sad, Adh e Adm, a seguito anche del contratto nazionale delle Cooperative sociali con un incremento che incide su salari e stipendi. Un aumento che incide per il 6%".

A queste spese in Bilancio si aggiungono anche spese per manutenzioni ormai rese necessarie dalla vetustà degli edifici pubblici.

"Siamo intervenuti perché è caduta una finestra alla scuola elementare e abbiamo dovuto cambiare tutte le cerniere delle finestre alla scuola - ha aggiunto il primo cittadino - per un costo di 8mila euro solo per quella manutenzione. Una delle cose positive è che non dobbiamo più accantonare il Fondo di garanzia dei debiti commerciali, perché a fine 2024 il Comune si è messo in regola con i pagamenti e non dobbiamo più accantonare quei 70mila euro del fondo".

Enti locali, la lettura politica della maggioranza

Il sindaco Ugo Rivabene nel presentare in Consiglio il Bilancio di previsione ha fatto anche una lettura politica generale del contesto.

"Il Governo con i bonus, le agevolazioni e le detrazioni sposta la spesa sulle Regioni e sui Comuni. Molte Regioni, infatti, in questi anni hanno dovuto aumentare l’addizionale Irpef e i costi vengono poi traslati sui Comuni che sono l’ultimo anello della catena - ha sostenuto Rivabene -. I trasferimenti dallo Stato che coprivano il 40% delle entrate correnti 15 anni fa oggi sono a circa il 20% con tutto quello che è successo in questi anni. Significa che l’80% delle Amministrazioni devono autofinanziarsi e per fronteggiare l’aumento dei costi ordinari e far funzionare i Comuni sono costretti ad ulteriori aumenti di tasse e tariffe. Molti sindaci non possono più intervenire sulle addizionali perché sono già al massimo e il rischio è quello di peggiorare la qualità dei servizi o essere costretti, in alcuni casi, a tagliarli. Intanto la spesa sociale aumenta, complici le nuove povertà, l’invecchiamento, la denatalità e le fragilità delle reti familiari".

Il consigliere ed ex sindaco Gabriele Riva ha sottolineato come, negli ultimi 20 anni, Arzago abbiamo perseguito una politica di "difesa" del territorio dallo sbarco delle piattaforme logistiche, a differenza di altri Comuni, aspetto che ha impattato sul Bilancio dell’Ente dove sono mancati gli introiti derivanti da questi oneri.

"Se avessimo preso l’onda delle logistiche probabilmente parleremmo di altri numeri (a Bilancio, ndr) - ha sostenuto -. Non averlo fatto, però, è una scelta che mi trova d’accordo perché, senza demonizzarle, le logistiche oltre a problemi di traffico, inquinamento e necessità di infrastrutture, spesso creano anche problematiche non solo ambientali, ma anche sociali e culturali".

La posizione della minoranza "Lista per Arzago"

L’opposizione Lista per Arzago ha boicottato il Consiglio per protesta, affidando ad una nota, a firma del capogruppo Stefano De Caro, le proprie considerazioni sulla situazione dei conti del Comune.

"Esattamente un anno fa esprimevo fra i banchi del Consiglio una fortissima preoccupazione per la tenuta strutturale del Bilancio nel tempo - ha scritto De Caro -. Prima il costante e progressivo aumento degli oneri di urbanizzazione in spesa
corrente siamo arrivati a 70mila euro, poi l’aliquota IMU che passa da 0,86 a 1,06 e un Fondo crediti di dubbia esigibilità che continua a crescere bloccando altri 55mila euro di risorse degli Arzaghesi… Infine, la ciliegina sulla torta per il 2025. Un bilancio che regge l’aumento della spesa sociale sul recupero straordinario della Tari e una volta recuperati questi soldi e finanziato il 2025, cosa pensate di fare nel 2026? Tasse da aumentare non ce ne sono più, taglierete i servizi? Quali taglierete? O avete in mente qualche altro colpo basso per infilare le mani nelle tasche degli Arzaghesi?".

De Caro ha poi ricordato le sue parole in Consiglio nel 2023 quando, all’atto di votare il Bilancio aveva fatto appello alla maggioranza a esprimere voto contrario e far cadere l’Amministrazione.

"Un bilancio fatto di più tasse, più soldi che non possono essere spesi per la mala gestione delle priorità dell’Ente e nessuna prospettiva di investimenti - aveva sostenuto -. Siamo un paese morente e la vostra politica fatta di tasse senza investimenti non potrà che peggiorare la situazione. Con quest’anno finite di raschiare il barile, dal prossimo torneremo in disavanzo… segnatevi queste mie parole perché purtroppo saranno ancora profetiche".

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali