Amianto sui tetti di Vailate, Codacons invoca la rimozione
Il sindaco Palladini rivendica l'impegno del Comune per una pronta bonifica

A cinque mesi dal fortunale che si è abbattuto su Vailate, con grossi danni alle coperture delle vecchie abitazioni, il Codacons fa pressione sul Comune affinché venga rimosso l'amianto sui tetti.
Comunicato del Codacons
La sezione cremonese del Codacons ha pubblicato un comunicato con cui porta sul banco degli imputati l’Amministrazione di Vailate, che a suo parere dovrebbe intervenire prontamente per evitare conseguenze sulla salute pubblica dovute alla presenza di amianto sui tetti di alcune abitazioni. Al centro delle preoccupazioni c’è infatti il danneggiamento alla copertura di alcuni edifici, che sono stati parzialmente scoperchiati, con il conseguente spargimento di pezzi di eternit.
"Le proteste dei cittadini sono sacrosante - ha commentato il Codacons - Già dal mese di luglio l’Amministrazione è stata informata della gravissima situazione che corre il rischio di creare un serio danno alla salute pubblica, ma da allora nulla è stato fatto. Dal Codacons un “no” deciso allo scaricabarile e ai rimpalli di responsabilità, il Comune agisca. È già passato troppo tempo".
La risposta del sindaco
"Noi ci siamo subito attivati affinché avvenissero le bonifiche di tetti e porticati in eternit - ha commentato il sindaco Paolo Palladini – Per le abitazioni interessate da importanti ammaloramenti, è stato già avviato l’iter di bonifica, ma bisogna rispettare i tempi burocratici, anche perché sono coinvolti diversi proprietari, che agiscono dove viene loro certificato che i manufatti in questione si stanno frantumando. Il problema si propone quando il materiale si sfalda, rilasciando particelle cancerogene nell’aria. Se questo non avviene, la legge non obbliga a bonificare".
L'episodio temporalesco all'origine dei danni aveva strappato tendoni, divelto recinzioni, squassato i tetti e cosparso le strade di tegole, rendendo necessario l'intervento dei Vigili del fuoco, rimasti operativi fino a notte fonda con il sindaco Paolo Palladini per mettere in sicurezza le zone del paese più colpite. Alcuni cocci di eternit erano finiti nei giardini privati, fortunatamente senza provocare feriti, ma da allora si è tornati a parlare di questa annosa e apparentemente insolubile piaga.
"L'amianto è un problema diffuso, le leggi ci sono ma non vengono applicate con efficacia – ha aggiunto Palladini – Per rimuovere definitivamente materiali pericolosi come l’eternit dai nostri paesi, servirebbe una piattaforma di stoccaggio che ne favorisca lo smaltimento immediato, ma nessuno la vuole mai sul proprio territorio. Basti pensare a qualche anno fa, quando sfumò la possibilità di realizzare una discarica di amianto a Cappella Cantone, nel Cremonese"