Tiene botta il commercio trevigliese: ecco i numeri

La speranza, tuttavia, è che questa (per ora leggera) frenata non intacchi il processo di crescita che fin qui si è registrato.

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Tiene botta il commercio trevigliese. Se i dati relativi alle imprese danno un quadro più che positivo sullo stato di salute dell'economia di Treviglio, i dati relativi al commercio parlano infatti di una situazione di stallo.

Una sola unità in più

Il numero degli esercizi commerciali, nel dettaglio, registra un leggero aumento. Leggerissimo, però. Di una sola unità in più. Dato che evidentemente preoccupa. E il timore è che si verifichi una stagnazione nella rete commerciale cittadina. A calare sono stati gli esercizi di vicinati (che nel complesso, costituisco il 93,72% della rete commerciale).

Ecco i dati

Seppure siano aumentati di poco nell'alimentare (da 101 nel 2017, si è passati agli attuali 105), sono decisamente diminuiti gli esercizi non alimentari, passati da 415 a 402. La diminuzione è stata però compensata da una maggiore presenza di medie strutture non alimentari, che sono aumentate di dieci unità. Nello specifico crescono i bar e i caffé (anche qui di una sola unità, da 73 arrivano a 74), così come i bar gastronomici (che registrano un più due). A dominare in centro, sono sempre i negozi di abbigliamento che costituisco l'80% del totale e i negozi di alimentari che invece sono il 40%. Entrambi hanno subito un leggero calo: di fatto, però, il quadro è simile ad un anno fa. Ancora troppo presto, quindi, per parlare di battuta d'arresto per il commercio. Anche se i timori non mancano.

Un calo tendenziale

"I segnali meno positivi provengo dal commercio – ha spiegato Pierluigi Giuliani – non tanto per la consistenza degli esercizi, che è in avanzamento, quanto invece per l'andamento dei consumi". Infatti l'indagine sul volume d'affari del commercio al dettaglio in Provincia registra una dimanica piatta delle vendite (+0,2% sul base annua), ma il dato regionale indica, per il terzo trimestre consecutivo, una flessione tendenziale (-1,4%). Il giro d'affari nell'alimentare (-0,7) e non alimentare (+0,3) è comunque molto debole. E nel commercio non specializzato la dinamica tendenziale è nulla. E un calo tendenziale più marcato (-5,6%) si registra anche in ipermercati e supermercati. Questa dinamica locale e provinciale va inquadrata in un contesto di una decelerazione che si registra con più evidenza a livello regionale, nazionale e nell'Eurozona. La speranza, tuttavia, è che questa (per ora leggera) frenata non intacchi il processo di crescita che fin qui si è registrato.

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