Economia

Quanto guadagniamo? La ripresa economica in numeri

Gli ultimi dati disponibili sono quelli delle dichiarazioni dei redditi per l’anno fiscale 2021 e raccontano il primo faticoso anno dopo l’incubo del Covid-19

Quanto guadagniamo? La ripresa economica in numeri
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Si è aperto il mese di maggio ed è tempo di dichiarazione dei redditi: da martedì 2 maggio, i contribuenti italiani potranno scaricare il modello 730 precompilato dal sito dell'Agenzia delle entrate, per l'anno fiscale 2022, e addentrarsi nel labirinto di detrazioni e deduzioni che ogni anno ogni lavoratore o pensionato affronta per risparmiare il più possibile sull'Irpef. Ma la montagna di dati che annualmente lo Stato incamera da circa 40 milioni di cittadini non è utile soltanto a far pagare le tasse, ma anche a fotografare, zona per zona e Comune per Comune, l’economia reale dei territori e la distribuzione della ricchezza. Specie in un momento estremamente delicato, come quello che tra pandemia e guerra stiamo attraversando ormai da tre anni.

I dati del Mef

Il Ministero dell'Economia e delle Finanze pubblica ogni primavera un enorme set di "open data" sulle dichiarazioni presentate l'anno trascorso, e relative quindi ai redditi aggregati per Comune di residenza guadagnati dell'anno ancora precedente. E non solo per dipendenti e pensionati, ma anche per imprenditori, liberi professionisti e titolari di partecipazioni d'impresa. Gli ultimi dati disponibili sono quelli delle dichiarazioni dei redditi per l’anno fiscale 2021, e sono particolarmente interessanti proprio perché raccontano il primo faticoso anno dopo l’incubo del Covid-19, che aveva ovviamente falcidiato i guadagni di praticamente tutti quanti. Nella Bassa bergamasca e nell'Alto cremasco, i dati mostrano almeno tre diversi fatti interessanti. Il primo: il 2021 mostra i segni di una ripresa "a macchia di leopardo". Il secondo: come già da diversi anni a questa parte aumenta il numero di dichiarazioni dei redditi con valori superiori a 75mila euro all'anno: i "Paperoni", in barba alla crisi, sono sempre più numerosi. E il terzo, più scontato: il "rimbalzo" ha riguardato, ovviamente, soprattutto il lavoro autonomo, a causa probabilmente soprattutto dell’allentamento delle restrizioni nel corso del 2021 dopo l’incubo del 2020.

Ma andiamo con ordine, guardando i dati della nostra zona. Senza troppe sorprese, il reddito medio è nettamente superiore nei centri più grandi: Bergamo, Crema e Treviglio, dove mediamente le dichiarazioni dei redditi valevano l’anno scorso rispettivamente circa 30mila e 600 euro, 27mila e 26mila e 500 euro.

I Comuni più ricchi...

Nella classifica seguono, tra i 23mila e i 25mila euro di reddito medio annuo, diversi Comuni dell'hinterland delle tre città come Calvenzano, Dalmine, Seriate, Fara Gera d’Adda, Canonica, Lurano, Caravaggio, Brignano, ma anche diversi Comuni "rivolti" a Milano come Arzago, Spino e Rivolta.
Netta, anche quest’anno, la differenza tra i Comuni della Bassa occidentale e quelli della Bassa orientale, storicamente più poveri ed economicamente più fragili.

... e i più poveri

Romano di Lombardia vede quest'anno un reddito medio inferiori ai 22mila euro, posizionandosi ultimo tra i centri medio-grandi della Bergamasca. Idem Martinengo (20mila 348 euro), Calcio e quasi tutti i Comuni della Calciana come Fontanella, Antegnate, Palosco, Cividate, Mornico, Fara Olivana, Barbata, Cortenuova e Isso. Qui, i redditi medi si avvicinano a quelli dei piccoli Comuni delle alte valli Brembana e Seriana: il "treno" economico delle infrastrutture Brebemi e Tav, arrivate negli ultimi cinque anni, è ancora lontano dal risollevare l’economia soprattutto dei centri più piccoli.
Una Bassa "a due velocità", che vede peraltro in alcuni casi anche scarsi segnali di ripresa post-Covid. Fanalino di coda della classifica è ad esempio Torre Pallavicina, con 18mila 851 euro di reddito medio, soltanto il 2,7% in più rispetto all'anno nero della pandemia.

La ripresa a macchia di leopardo

Un aumento dei redditi medi tra il 2020 e il 2021 c’è stato, fortunatamente, ovunque, ma è stato tutt’altro che uniforme. A brillare è Calcinate: +10% in un anno, così come Cortenuova, Spino, Castel Gabbiano, Calvenzano, Trescore Cremasco, Dovera, Pognano e Fontanella, tutti sopra gli 8 punti percentuali di crescita.

Treviglio vede un aumento annuale di 5,7 punti percentuali, per cui i trevigliesi hanno guadagnato mediamente 1425 euro in più nel 2021.
A fare meglio, tra le città, ci sono però sia Crema (+6,4% di crescita, pari a 1646 euro, che portano la città a 27mila 173 euro di reddito medio annuo) che Bergamo (+6,5%, pari a 1858 euro in più).
A Romano, l’aumento è stato di 5,3 punti: 1092 euro in più per dichiarante, per un reddito medio di 21mila 812 euro.
Decisamente meno brillante invece il dato di Caravaggio (23mila 585 euro, +4,7% sull'anno scorso, pari a 1068 euro a testa in più).

I Paperoni di Bassa e Cremasco

Quanto ai ricchi e ai super-ricchi, come detto, sono sempre più numerosi e la pandemia non ha arrestato la crescita. A dichiarare più di 75mila euro all'anno sono stati nel 2021 circa settemila contribuenti tra Bassa bergamasca e Alto cremasco, e la gran parte di questi vivono a Treviglio (944 Paperoni, contro gli 837 del 2020) e a Crema (1253, contro i 1121 dell'anno prima). Aumentano anche le super-dichiarazioni a Caravaggio (sono 300 i caravaggini con un reddito medio oltre i 75mila euro all'anno), e a Romano (323).

In percentuale si tratta mediamente del 2% delle dichiarazioni presentate, ma nelle città questo valore raddoppia: vale il 4,2% della popolazione a Treviglio, e il 4,9% a Crema. Mentre a Bergamo, sono stati quasi sette persone su cento a dichiarare più di 75mila euro: 6053 bergamaschi, contro i 5538 del 2020.

Le dichiarazioni più povere

La riprese si nota tuttavia, per fortuna, anche nella riduzione percentuale delle dichiarazioni dei redditi più povere, inferiori ai 10mila euro all'anno. Nel 2021 sono scese di qualche punto rispetto all'anno del Covid, confermandosi tuttavia particolarmente numerose, ovviamente, proprio nei Comuni più "depressi" economicamente della Calciana. Il "primato" negativo tocca ad Antegnate (24%, una dichiarazione su quattro), seguita da Torre Pallavicina, Covo e Mornico, Cologno, Pumenengo, Calcio, Camisano, Ghisalba e Isso. In linea, sotto questo aspetto, i quadri socioeconomici di Treviglio, Caravaggio e Crema: dichiarano meno di 10mila euro all'anno circa un contribuente su cinque, l'1-2% in meno rispetto al 2020.

I redditi dei lavoratori autonomi

Abbiamo parlato sinora dei redditi medi: pensionati, dipendenti e lavoratori in generale. Se gli ammortizzatori sociali e il blocco dei licenziamenti avevano reso tutto sommato meno tragica la crisi post-covid di chi ha contratti o rendite "garantite", i lavoratori autonomi erano stati la categoria più colpita dalla scoppola della pandemia. Ecco perché i dati delle dichiarazioni dell’anno scorso mostrano un "rimbalzo" più che positivo, per questi professionisti.
In questa categoria, la dichiarazione media nel 2021 nella nostra zona vale circa 60mila euro, con picchi statistici a Dovera, Pognano e Cortenuova (oltre 140mila euro di media), e redditi particolarmente alti anca Lurano, Bolgare, Bergamo, Rivolta, Brignano, Misano, Castel Rozzone, Romano, Crema, Boltiere e Comun Nuovo, sempre al di sopra dei 73mila euro.
Gli autonomi di Treviglio si sono attestati sui 70mila euro poco sopra i caravaggini (61mila). Molto sotto la media invece le performance dei professionisti dei Comuni più piccoli come Fara Olivana, Camisano, Fornovo, Agnadello, Sergnano, Pumenengo, Casirate, Pagazzano, Ghisalba, Capralba e Vailate.

 

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