Economia

Nell'assemblea annuale l'associazione "Amici della Bcc" attacca il CdA

L'istituto ha presentato un utile netto da 18 milioni ma le critiche sono state pesanti, soprattutto per il mancato "matrimonio" con Treviglio

Nell'assemblea annuale l'associazione "Amici della Bcc" attacca il CdA
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L’utile netto nel 2024 ha superato i 18 milioni di euro e la raccolta complessiva è cresciuta di 140 milioni, questi i dati positivi emersi dall’assemblea annuale della "Bcc Caravaggio e Cremasco" che si è tenuta sabato scorso al Santuario di Santa Maria del Fonte di Caravaggio. Ma non son o mancate le critiche.

Utile da 18 milioni di euro

Un appuntamento, l'assemblea, che anche quest’anno è stato molto partecipato, con ben 1242 soci presenti a cui è stato donato un significativo omaggio. La giornata si è aperta alle 8.30 con la messa, quindi i lavori assembleari si sono svolti nella grande tensostruttura allestita nel piazzale delle benedizioni dei veicoli. Al tavolo dei relatori il presidente Giorgio Merigo, il presidente del Collegio Sindacale Giacomino Maurini, i vicepresidenti Angelo Cantini ed Ersilio Cominesi Raimondi, il direttore generale Achille Ferri e il direttore della Federazione Lombarda delle Banche di Credito Cooperativo Raffaele Arici, che ha portato il saluto della Federazione, sottolineando l’importanza del radicamento territoriale e della coerenza valoriale della "Bcc Caravaggio e Cremasco". Durante l’assemblea sono stati presentati i risultati dell’esercizio 2024, che confermano la solidità economico-finanziaria dell’istituto di credito e il suo ruolo attivo al servizio della comunità. Oltre all’utile netto di 18 milioni di euro e alla crescita della raccolta complessiva pari a +6,63%, da segnalare che tale aumento riguarda sia la raccolta diretta (+2,66%) sia quella indiretta (+14,01%).

"Nel 2024 sono stati erogati 824 mutui per un totale di 95 milioni di euro, a cui si aggiungono 13 milioni intermediati tramite le società del Gruppo Bcc Iccrea - è stato evidenziato - Di particolare rilievo il sostegno all’acquisto della prima casa: 405 mutui ipotecari, di cui 282 a condizioni agevolate per i Soci, per un totale di 48 milioni di euro. I fondi propri hanno superato i 192 milioni di euro e la qualità del credito è migliorata ulteriormente, con i crediti deteriorati netti scesi all’1,18%. Mutualità concreta: 10 milioni al fondo, oltre 300 iniziative locali. Nel biennio 2023-2024, la banca ha poi destinato 10 milioni di euro al 'Fondo di beneficenza e mutualità'".

Poi si è posto l’accento sulle iniziative promosse nel 2024.

"Oltre 300, per un valore vicino al milione di euro, a sostegno di famiglie, giovani, associazioni, imprese e realtà religiose, anche fuori dal territorio, come dimostrano gli interventi nella diocesi di Lodi o il sostegno al Patriarcato Latino di Gerusalemme e alla Custodia di Terra Santa".

Una banca cooperativa che guarda al futuro.

"Al 31 dicembre 2024 la base sociale ha raggiunto quota 13mila 340 soci - è stato rimarcato - con una crescita significativa tra gli under 35, ben 1633: un segnale forte di fiducia da parte delle nuove generazioni, sempre più coinvolte nella vita della banca".

Focus sul sostegno concreto all’economia reale.

"Tra le azioni messe in campo ci sono 334 rinegoziazioni di mutui per aiutare le famiglie a fronteggiare l’aumento dei tassi - è stato sottolineato - finanziamenti agevolati per le imprese colpite da eventi climatici estremi, e l’attivazione di un plafond da 50 milioni di euro per incentivare gli investimenti e la competitività".

Per il 2025, la Bcc punta al rafforzamento organizzativo, allo sviluppo dei canali digitali e all’integrazione dei criteri ESG. L’obiettivo è continuare ad accompagnare famiglie e imprese nella transizione verso un’economia più equa, digitale e sostenibile. Tra gli intervenuti, anche il sindaco Claudio Bolandrini, che si è complimentato con la Bcc "per l’importante opera svolta a sostegno delle comunità locali", sottolineando "il valore di una presenza bancaria attenta, concreta e radicata nel territorio" e Giuseppe Lupi che ha rimarcato "l’intensa attività nel territorio della Bcc con oltre 300 associazioni ed istituzioni sostenute dalla banca". Presenti anche il presidente della "Libera Associazione Artigiani" di Crema, insieme al direttore Renato Marangoni, insieme ad altri sindaci e autorità del territorio.

Bcc
Soci

Il nuovo CdA

Nel corso dell’assemblea si è proceduto anche al rinnovo delle cariche sociali.
Per il Consiglio di Amministrazione sono stati eletti Angelo Giordano Cantini, Quinto Ginelli, Michela Macalli (nuova entrata), Giorgio Merigo (attuale presidente), Ersilio Ernesto Raimondi Cominesi, Francesca Romana Rivolta e Carlo Roglio.

Per il Collegio Sindacale sono stati eletti invece Giacomino Maurini, Alberto Marchesi ed Elena Marazzi.

Infine, per il Collegio dei Probiviri, sono risultati eletti Filippo Eduardo Vincenzo Spina, Heiner Nicolussi-Leck e Angelo Porro.

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Nuovo CdA

Le critiche dell'"Associazione amici della Bcc"

C’è stato anche un fuori programma durante l’assemblea, che ha suscitato un certo scalpore. Sul palco infatti è intervenuto anche Maurizio Grechi, che ha letto una lettera a nome dell’associazione "Amici della Bcc", facendo le veci del presidente Giuseppe Viola, all’estero per motivi professionali. Un concentrato di feroci critiche che hanno toccato diversi punti dell’operato del CdA, tra cui la spinosa questione del "matrimonio" mancato con la Bcc di Treviglio, che poi si è fusa con la Bcc di Carate.

"Siamo giunti alla conclusione di un anno che ci ha presentato ancora risultati di bilancio sostanzialmente positivi, e per i quali esprimiamo il nostro plauso - ha esordito - ma che non celano taluni elementi di difficoltà che devono spingere ad una strategia di reazione, soprattutto se, come sembra ormai ineluttabile, lo scenario dei tassi e dei mercati finanziari dovesse volgere ad invertire la china. La dinamica degli impieghi e la composizione dei ricavi non ci sfuggono come elementi di criticità per l’anno in corso e per il futuro prossimo".

Fatta questa premessa, i toni si sono fatti più pesanti.

"A queste incertezze di tipo operativo-gestionale, si assommano le novità sul fronte delle strategie di crescita e delle alleanze - ha continuato - Fronte che ha visto la nostra banca perdere quel ruolo centrale di riferimento che aveva avuto negli anni scorsi. La mossa della consorella trevigliese non solo ha mortificato anni di inutili chiacchiere (giuste o sbagliate che fossero… non ne abbiamo mai discusso, lo abbiamo solo appreso dai giornali) per negoziare un matrimonio mai sbocciato. Ma ha posto vincoli importanti sui territori e sugli spazi per una nostra possibile crescita".

E qui si è puntato il dito contro il CdA presieduto da Giorgio Merigo.

"È una situazione che richiede una strategia ampiamente coraggiosa, che dubitiamo sia nelle corde di questo Consiglio di Amministrazione - ha picchiato duro - Eh già: queste responsabilità di rilanciare una gestione claudicante e di trovare una soluzione strategica all’accerchiamento in cui siamo caduti, ricadono tutta sulle spalle del CdA che andiamo a nominare. E questo Consiglio rimane fragile nella sua struttura (è composto di soli sette membri). Avrebbe dovuto alternare la presidenza fra le componenti storiche principali per mantenere vivo un confronto tra le sue anime; e invece non succederà".

Senza peli sulla lingua, sono state mosse accuse di chiusura a difesa delle "poltrone" e di immobilismo.

"Anche noi come associazione abbiamo avuto numerosi incontri con il presidente e con i consiglieri uscenti per proporre progetti, strategie, soluzioni, innovazioni, idee e forze fresche, candidature nuove - ha fatto notare ancora Grechi - E invece negli incontri non abbiamo sentito cenno ad alcun progetto strategico, ad alcuna idea o piano di gestione: tutte le interlocuzioni si sono richiuse su tentativi sordi e ostinati di difendere la struttura di poltrone attuale, senza alcuna novità (se non il rispetto di un obbligo di legge sulle quote rosa), a partire dal presidente, ai membri del Consiglio e del Collegio. Non è cambiato niente".

L’associazione ha denunciato anche lo scollamento dalla base del CdA.

"Vista la rilevanza delle sfide che abbiamo davanti, non siamo preoccupati solo per la composizione del Consiglio - ha precisato - lo siamo ancor più per l’atteggiamento refrattario che il Consiglio dimostra verso qualsiasi tipo di supporto e di aiuto da parte dei soci. Transeat l’ostracismo ormai conclamato del presidente e del Consiglio verso l’associazione (ce ne faremo una ragione…) ma non accettiamo che si disattenda ad una precisa prescrizione del nostro statuto che prevede la Consulta Soci, possibilmente composta da persone che possano arricchire le discussioni consiliari con competenze, esperienze, capacità adeguate. Abbiamo proposto e offerto collaborazione per comitati di vario supporto al Consiglio. La risposta è sempre stata la stessa, come sui tram di Milano: 'Non disturbate il conducente'".

Poi ha sferrato un attacco frontale:

"Caro presidente, cari signori del CdA, lo scorso anno vi avevamo esortato a considerare che avete 11mila soci che hanno solo voglia di darvi una mano - ha tuonato - Ora che non avete più timori di insidie alla vostra posizione, visto che il Consiglio è rinnovato senza scossoni, e senza nemmeno azioni di disturbo, provate a considerare i soci una risorsa a vostro supporto. Non rimanete immobili di fronte ai grandi problemi che abbiamo elencato poc’anzi paventarsi al nostro orizzonte: rendetevi protagonisti di disegni strategici che portino la nostra Bcc ad avere un successo futuro degno del suo passato".

Terminata la missiva Grechi ha anche chiesto la data di apertura del parcheggio cittadino, pronto da mesi. Parole a cui Merigo ha risposto con ironia.

"Quanti sono i membri dell’associazione presenti?", ha chiesto e ad alzare la mano è stato solo uno. Quindi ha archiviato la questione, suscitando una certa ilarità.

Bcc
Maurizio Grechi

Le ragioni dell'attacco

Contattato al suo rientro, il presidente dell’associazione "Amici della Bcc" Giuseppe Viola ha chiarito le ragioni e gli intenti che hanno spinto il sodalizio a portare in assemblea la missiva.

"La nostra associazione esiste ormai da tre anni - ha spiegato - ha l’obiettivo di raggruppare intorno al CdA una rappresentanza di soci visto che le strutture ufficiali previste dallo Statuto, come la Consulta dei soci e Comitati locali, sedi naturali in cui vengono in contatto con il presidente e il CdA per dibattere i temi di gestione, soprattutto di tipo strategico, non hanno un funzionamento adeguato e la Consulta anzi non è nemmeno stata costituita".

Viola ha tenuto a precisare che non si tratta di fare guerra al presidente Merigo.

"L’associazione non ha nessun tipo di ambizione o fine antagonistico, intende solo aggregare interesse e supporto che il CdA dovesse richiedere su temi specifici - ha affermato - A volte siamo un riferimento, altre un pungolo. Lungi da noi qualsiasi tipo di opposizione personale, ci permettiamo solo di fare osservazioni da soci, che ci spettano. Non c’è motivo di contrapposizione o screzio personale con il presidente, i nostri rapporti sono ottimi, vado a pranzo con lui regolarmente".

Quindi è entrato nei contenuti.

"L’intervento in assemblea ha voluto porre l’attenzione dei soci sul fatto che, sebbene i risultati dal punto di vista economico e patrimoniale continuano a rimanere positivi, non dobbiamo nasconderci dietro i problemi - ha fatto presente - sotto il profilo della gestione operativa ultimamente si fatica a mantenere livelli di impieghi adeguati al patrimonio (40 milioni in meno, ndr.) e poi, dopo la mossa della Bcc di Treviglio che ha innescato una specie di risiko, è necessario adeguare la nostra strategia. Quanto al parcheggio, ormai è una barzelletta".

E sul CdA ribadisce alcune perplessità.

"Pur in un contesto di grande continuità rispetto al passato, riteniamo che sia numericamente troppo risicato e che in termini di competenza e professionalità probabilmente non è pronto ad affrontare la situazione. Il fatto di avere una Consulta soci arricchirebbe... L’associazione vuole colmare questo vuoto tra il CdA e la compagine sociale, dando il suo contributo: a volte gradito, a volte sgradito. Su temi di rilevanza strategica vorremmo un CdA più dinamico, aggressivo e coraggioso per affrontare certe scelte che secondo noi è arrivato il momento di fare, altrimenti si rischia di diventare una pedina passiva nel risiko. Con 120 anni di storia alle spalle meritiamo di più rispetto ad essere aggregati a qualcun altro su decisione di chissà chi".

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Giuseppe Viola
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