Covid, l'appello dei sindacati: "Fermate le produzioni". Ecco le aziende: c'è anche la Same
Da lunedì giunte da 140 aziende richieste di sottoscrizione di accordi sindacali per domande di cassa integrazione.
Dai trattori Same ai freni Brembo, dall'Apple Store a FoppaPedretti, fino all'erba sintetica di Limonta sport a Cologno. Anche il settore produttivo bergamasco si ferma - o perlomeno rallenta, a causa del Coronavirus. In questi giorni, spiegano i sindacati Cgil, Cisl e Uil sono già 140 le richieste di accordi sindacali per l' accesso alla Cassa integrazione.
L'appello dei sindacati Cgil, Cisl e UIl
Sono gli stessi sindacati a chiedere, a tutela dei lavoratori, misure stringenti per una o due settimane. “Sollecitiamo tutte le aziende che non producono beni essenziali per i servizi minimi (catena alimentare, farmaci ed elettromedicali, ad esempio) a fermare, ridurre o organizzare per turnazioni le proprie produzioni almeno per una–due settimane” hanno chiesto oggi i tre segretari generali Gianni Peracchi, Francesco Corna e Angelo Nozza di CGIL, CISL e UIL di Bergamo. Mentre anche nella Bassa - in Exide a Romano ad esempio - i lavoratori si mobilitano in sciopero per l'impossibilità di garantire le norme di sicurezza anti-contagio.
Le aziende che riducono o fermano la produzione
Sono diverse del resto le realtà produttive bergamasche, anche nella Bassa, che in questi giorni hanno autonomamente deciso di sospendere o ridurre le linee produttive. Tra queste, ma ce ne sono molte altre, alcuni imperi del metalmeccanico: Tenaris Dalmine, la Brembo, Bticino di Azzano, la trevigliese Same, Aesys di Seriate, Gildemeister di Brembate e Lucchini di Lovere. Ridurranno o fermeranno completamente le attività produttive da lunedì 16 a domenica 22.
Tra le tessili i sindacati annoverano Tenacta di Azzano, Hanes di Grassobbio, Cotonificio Albini di Albino, Carvico e Jersey Lomellina a Carvico. Nel settore della gomma e plastica Nolan caschi di Brembate, Diesse Rubber di Filago, Limonta e Tiba di Cologno al Serio e la lavanderia Orioteam di Levate. Nel commercio li seguiranno Mediamarket, Zara, Apple Store e Unieuro. Anche il settore edile vede fermarsi Scaglia Indeva di Brembilla, Magnetti Building di Carvico. Anche FoppaPedretti di Grumello fermerà la produzione.
Nel settore della carta, Boost (ex Johnson e Lediberg) a San Paolo d'Argon chiude il reparto legatoria per 15 giorni, con in cassa due terzi degli 880 dipendenti. Pigna ad Alzano ferma da domani e ad Albino chiude Zambaiti Parati. Nell'alimentare, la Heineken di Comun nuovo dimezza la produzione. Sanpellegrino funziona con due linee su dieci.
"Sosterremo ogni azione di ferma spontanea"
“Vedremo cosa sortirà l’incontro in corso con le nostre segreterie nazionali, Confindustria e il presidente del Consiglio e vedremo, soprattutto, come verrà tradotto nel decreto che stanzierà le risorse per fronteggiare l’emergenza” proseguono i tre segretari generali provinciali che aggiungono: “Sosteniamo ogni azione di ferma spontanea nei luoghi di lavoro promossa dai delegati CGIL, CISL e UIL e rispettosa delle normative vigenti relative alla garanzia dei servizi essenziali. Riteniamo indispensabili misure di sanificazione degli ambienti e fornitura di dispositivi di protezione individuale che ad oggi, purtroppo, ancora scarseggiano. Chi dovesse continuare a lavorare lo farà solo se le condizioni di tutela e di prevenzione saranno garantite, diversamente la fabbrica o le unità di produzione dovranno fermarsi”.