Bergamo e Brescia verso la capitale della cultura 2023
Trenord ha incontrato amministratori locali, e stakeholder per parlare di mobilità sul territorio in preparazione al 2023
Il tema della mobilità è centrale per ragionare su Bergamo e Brescia 2023 capitale italiana della cultura, ma anche per garantire un servizio sempre più adatto alle esigenze di territori e cittadini. Se ne è parlato durante il convegno "Verso le capitali della cultura, Bergamo e Brescia sul treno del futuro", organizzato da Trenord giovedì 30 giugno al Convento dei Neveri
Brescia e Bergamo Capitale della cultura 2023
A rappresentare le due città coinvolte nel progetto Federico Manzoni e Stefano Zenoni, assessori alla Mobilità rispettivamente del Comune di Brescia e di Bergamo.
"Brescia è stata tra le prime a ragionare su un piano urbano di mobilità sostenibile - ha spiegato Manzoni - La sfida della qualità di vita in città passa anche per un lavoro sulle modalità di ingresso nella stessa città. Il salto di qualità va quindi fatto lavorando sul trasporto pubblico e sulla mobilità alternativa, valorizzando anche la ferrovia regionale. Per la “Capitale della cultura” è necessario investire su un deciso rilancio della qualità delle stazioni ferroviarie e sui tempi dei passaggi a livello. Abbiamo tre obiettivi per il 2023: il rinnovo del materiale rotabile, superare la limitazione legata al “buco” orario della mattina, avere un nastro orario pensato anche per la fruizione turistico-culturale".
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A fargli eco, Zenoni ha sottolineato:
"Gli amministratori delle città capoluogo si muovono dalle scale micro a quelle più estese, quindi i parametri di scelta per la mobilità sono diversi. I piani urbani di mobilità sostenibile nella prospettiva dei 10 anni comportano un aumento dei servizi per avere buoni risultati, non a caso prevediamo di aumentare del 50% il trasporto pubblico. Ma dobbiamo guardare anche al rapporto con un territorio più vasto: qui il trasporto pubblico assume sfide diverse e più complesse, le città capoluogo devono occuparsi pure di questo tema. Bisogna ragionare sul sistema complessivo di mobilità, puntando su linee più competitive, forti, veloci e con una capillarità diversa. In Lombardia c’è la centralità assoluta di Milano nel sistema dei trasporti, quindi la “Capitale della cultura” ci permette di ragionare su un’altra centralità della regione; per questo dobbiamo consolidare l’alleanza tra Bergamo e Brescia per i trasporti e far sì che l’offerta possa generare la domanda".
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Creare un territorio integrato
La sfida non è relativa solo agli eventi che riguardano i luoghi classici della cultura, ma riguarda tutto il territorio. Come ha spiegato ha esordito Stefano Baia Curioni, professore associato del dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università Bocconi, coordinatore del dossier Bergamo Brescia 2023
"Dobbiamo immaginare di costituire una tessitura metropolitana che collega Bergamo e Brescia - ha proseguito Curioni - L’alternativa è uno sviluppo Milano-centrico ma siamo consapevoli che la crescita della città crea un impoverimento per i territori circostanti. Con la “Capitale italiana della cultura”, si può creare un territorio integrato lavorando sul tema dell’abitabilità sostenibile su quattro assi: welfare, sostenibilità e cambiamento climatico, turismo lento, sistema impresa".
Le parole degli Stakeholder
Al convegno sono intervenuti alcuni amministratori locali. Alessandro Colletta, assessore provinciale ai Trasporti di Bergamo, nonchè sindaco di orio al Serio, ha portato una riflessione su due parole fondamentali per i prossimi anni: fruibilità e intermodalità.
"Le istanze che ci arrivano sono relative a questi due concetti relativi alla stazione - ha detto - Implementarli è fondamentale per incentivare uno sviluppo".
Carlo Massoletti, presidente di Confcommercio Brescia, ha puntato l’attenzione sul grande sviluppo turistico che si sta osservando in Lombardia:
"Eventi come il Salone del Mobile di Milano hanno spinto il turismo negli ultimi mesi, anche sui territori circostanti. Per il trasporto pubblico ferroviario, gli investimenti sono positivi ma bisogna ragionare anche in termini di sicurezza, comodità, bellezza del treno. Serve quindi un intervento per migliorare la qualità delle stazioni sull’asse Brescia-Bergamo".
A proposito di servizi da migliorare per la comunità, Marco Meazzini, docente dell’Università Cattolica di Brescia, ha stimolato una riflessione sulla comunicazione di Trenord:
"Come racconta la sua comunità? Il 2023 è alle porte e serve cambiare punto di vista, i dati molto spesso non sono fruibili dall’utenza e quindi bisogna lavorare ancora di più sulla comunicazione".
Luigi Castoldi, assessore del Comune di Bariano, ha invece presentato alcuni numeri che dimostrano il cambiamento che sta avvenendo in termini di mobilità sul territorio:
"Qui avevamo oltre 1000 pendolari, oggi sono in media 142. Il problema non è semplice da affrontare, ma c’è anche da considerare la difficoltà in certi orari di percorrere alcune zone".
Paolo Streparava, vicepresidente di Confindustria Brescia, ha ricordato la nuova legge che impone alle aziende con oltre 100 dipendenti di avere un mobility manager:
"Questa figura dovrebbe facilitare la mobilità, sarebbe utile capire come anche loro possano essere fautori di una buona mobilità".
Basilio Antonio Mangano, assessore alla Mobilità del Comune di Treviglio, ha invece domandato a Trenord qual è il ruolo del nodo ferroviario di Treviglio nel progetto futuro che l’azienda propone di attuare. Infine Roberto Boi, vicesindaco del Comune di Verdello, ha portato l’attenzione dei presenti sul legame tra turismo lento e identità dei territori ma anche sul tema dell’inclusione.