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Bcc Treviglio, tutto pronto per la fusione: cosa cambierà e perché, secondo Grazioli

Che sarà un passo epocale è chiaro fin dai numeri. Intervista con il presidente Giovanni Grazioli

Bcc Treviglio, tutto pronto per la fusione: cosa cambierà e perché, secondo Grazioli
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Che sarà un passo epocale è chiaro fin dai numeri: dall'assemblea dei soci di Bcc Treviglio del 1 maggio, e da quella della Bcc di Carate Brianza del 4 maggio, nascerà con tutta probabilità una delle banche di credito cooperativo più grandi della Lombardia. Ricevuto il semaforo verde sia della capogruppo Iccrea (uno dei due grandi gruppi bancari dell’universo del credito cooperativo italiano) che, fondamentale, il benestare della Banca Centrale Europea, settimana prossima il progetto di fusione arriva alle battute finali.

Nasce la Bcc Carate e Treviglio

Come noto, il nome ufficiale della «creatura» sarà «Banca di credito cooperativo Carate Brianza e Treviglio - Società cooperativa». Benedette le abbreviazioni: facciamo prima con «Bcc Carate e Treviglio». Presto, questo l’auspicio, basterà anche solo il buon vecchio acronimo di tre lettere. Tanto più, garantisce il presidente Giovanni Grazioli, che i soci più distratti non sia accorgeranno quasi del cambio, che sarà gestito in modo completamente automatico. Solo che «alle spalle» del solito sportello, del solito impiegato e del solito direttore con cui contrattare un prestito ci sarà una banca decisamente più grande e (in teoria) più competitiva.

La mappa dei territori della nuova Bcc Carate e Treviglio: in verde quelli di Treviglio (che si sviluppa nell’Alto cremasco orientale dopo l’incorporazione della Bcc di Offanengo nel 2011). In rosso, i territori attualmente presidiati da Carate, che a loro volta hanno una «exclave» in Lomellina dopo l’incorporazione della Bcc di Vigevano nel 2015

Qualche numero: fossero state unite già nel corso del 2024, Bcc Treviglio e Bcc Carate insieme avrebbero mosso masse per circa 10 miliardi di euro, con un capitale da quasi mezzo miliardo. L’utile dell’anno scorso (anno certamente florido per tutto il comparto) avrebbe sfiorato i 72 milioni di euro.

Verso la fusione: parla Giovanni Grazioli

Il presidente di Bcc Treviglio Giovanni Grazioli

 

Presidente, difficilmente l’assemblea annuale di Bcc Treviglio non riempie il PalaFacchetti, ma stavolta è lei stesso a fare un appello ai soci, perché partecipino. Perché?

Perché le assemblee sono sempre dei bei momenti di confronto, certo, ma anche perché questa è particolarmente importante. Auspicabilmente, i soci approveranno un progetto che credo sia lungimirante e positivo.

Perché lungimirante?

Una banca deve sapersi adeguare ai cambiamenti della comunità in cui vive e dell’economia locale. Da tempo è sorta la necessità, da parte di molte nostre imprese, di una crescita professionale ed economica, che richiede anche un supporto di credito adeguato. Un supporto che come banca unita sarà sicuramente maggiore. Concretamente: avremo le spalle più larghe per poter erogare più risorse.

Il dubbio di molti è: perché la Brianza? Falliti i tentativi di costituire una grande Bcc della pianura, con Bcc Caravaggio, la fusione in vista unirà due aree oggettivamente diverse.

È la scelta migliore che potessimo fare: Carate è una banca centenaria, come Treviglio, che si fonda su valori uguali ai nostri. Molti uomini della Bcc di Carate sono stati, come tanti trevigliesi, dei protagonisti del credito cooperativo italiano. Carate è una banca estremamente patrimonializzata, che come Treviglio sa fare il suo mestiere. Quanto ai territori, le diversità ci sono ma sono un valore aggiunto, non un problema.

Spieghi...

Intanto, sia la Bassa bergamasca che la Brianza sono due dei territori produttivi più interessanti della Lombardia, e in realtà si assomigliano più di quanto si possa credere. La Brianza vede un tessuto economico fatto da aziende mediamente più grandi e strutturate, il Trevigliese una forte presenza di imprese piccole e medie, con una forte presenza agricola, ancora importante. Lo spirito d’impresa però è lo stesso.

Una banca più grande e solida promette più impieghi sul territorio. Sarà così?

Sì: il piano di sviluppo sugli impieghi è estremamente ambizioso.

C’è chi teme la desertificazione bancaria: le banche grandi chiudono gli sportelli (e sta capitando anche in Bergamasca).

Ma le Bcc resistono, uniche a tenere aperti sportelli anche in Comuni molto piccoli. Il fenomeno della desertificazione non lo argineremo noi, ma facciamo la nostra parte. Se non aumentando, perlomeno mantenendo quelli che ci sono. E non è poco.

La fusione si articolerà attraverso una fase transitoria, a guida di Carate. Ma come sarà gestita, in futuro, la governance? Treviglio ha una base sociale schiacciante, conta più di tre volte i soci di Carate, che però è molto più «ricca». La sede legale della nuova Bcc sarà in Brianza. A Treviglio resterà la direzione generale e la sede amministrativa. Brutalmente: chi comanderà?

Sono stati studiati, nelle modifiche allo Statuto, dei precisi meccanismi che serviranno a tutelare e valorizzare entrambe le compagini sociali. Durante l’assemblea spiegheremo tutti i dettagli.

Cosa cambierà per il «normale» correntista? Cambierà l’Iban del proprio conto?

Sì, gli Iban cambieranno necessariamente, ma il passaggio sarà del tutto automatico: i soci e i clienti non dovranno fare nulla. Si rapporteranno con le stesse persone di sempre e continueranno ad utilizzare gli stessi strumenti: bancomat, assegni, carte. Tutto come prima, ma meglio.

Cosa risponde a chi resta perplesso?

Che è legittimo avere dubbi e perplessità da chiarire, e che io stesso per primo vivo questo momento con emozione. Ma non è un argomento nuovo, il nostro...

Leggi l'intervista completa sul Giornale di Treviglio in edicola, oppure QUI

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