"Bcc, nessun miracolo: in via Carcano qualcuno crede ancora nelle favole"
Bcc Treviglio: l’utile semestrale di poco più di un milione sarebbe una bella novità dopo gli oltre 42 perduti solo negli ultimi due esercizi. Ma...
Il trucco c'è e basta qualche conto per farlo vedere. Ospitiamo oggi l'intervento di Elio Massimino, circa il Bilancio semestrale della Bcc, pubblicato settimana scorsa. Com'è noto, i conti a giugno sono tornati in utile per circa un milione. Secondo il trevigliese, che ha lavorato nel settore per anni, il "trucco" consiste nella riduzione degli accantonamenti: fondi che la banca deve necessariamente tenere da parte per mettere in sicurezza i crediti in sofferenza, e che sono stati negli ultimi anni la causa principale dei Bilanci in rosso.
L'intervento
Leggendo qualche titolo che parla di miracolo a proposito della “semestrale” di Bcc Treviglio, mi viene da dire che nei bilanci aziendali non se ne sono mai verificati. Il Padreterno ha ben altro di cui occuparsi, caso mai sono materia di diavoletti birboni che però fanno le pentole ma non i coperchi.
Al di là delle battute, mi sembra fuori luogo la soddisfazione con cui è stato presentato il “comunicato” sui conti di Bcc Treviglio al 30/6 scorso e l’eco altrettanto favorevole con cui i giornali l’hanno riportato. Non vedo infatti inversioni di quella parabola che ha portato alle perdite degli ultimi esercizi. Tra l’altro si tratta di un documento monco, mancano informazioni fondamentali su investimenti e sofferenze!
L’utile semestrale di poco più di un milione, che sarebbe una bella novità dopo gli oltre 42 perduti solo negli ultimi due esercizi, è stato ottenuto soprattutto abbattendo gli accantonamenti per perdite su crediti, infatti nel primo semestre di quest’anno la copertura dei crediti a sofferenza è stata aumentata di soli 5,3 milioni, contro i 12,3 dell’anno prima. Se avessero accantonato 12 milioni la perdita sarebbe stata di oltre 6, quindi più dei cinque dell’anno prima.
La Bcc Treviglio ha un grosso problema di crediti in sofferenza e si trova con accantonamenti sotto la media di settore. Quando gli amministratori dovranno impostare il prossimo bilancio ufficiale mi sembra molto difficile che se la possano cavare accantonando una decina di milioni, contro gli oltre 35 dell’anno passato e i 50 del 2015.
A me non sembra nemmeno che migliori la “gestione ordinaria”. Il margine di intermediazione (saldo di interessi e commissioni), che esprime il lavoro ordinario della banca, nell’intero 2016 è stato di 49,8 milioni, che diviso due fa 24,9. Al 30 giugno scorso è di 23,8 milioni, che moltiplicato due fa 47,6. Pertanto, se non dovessero spuntare plusvalenze o progressi spettacolari e venisse quindi ripetuto il risultato del primo semestre, a fine anno verrebbero guadagnati nella gestione ordinaria oltre due milioni in meno.
Intanto si spreca ancora del tempo nell’attesa che il cavaliere bianco Icrea accorra in soccorso della fanciulla senza nulla in cambio. In via Carcano qualcuno crede ancora nelle favole.
Elio Massimino