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Io personalmente ci ho lavorato, e posso dire al caro imprenditore, invece di stare su nel suo comodo ufficio, perché non scende ogni tanto a guardare cosa si deve sopportare giu’, 8 ore di lavoro continuative come somari, ad abbassare la testa ad ogni richiesta avanzata dal “superiore “, stipendi da fame, contratti di 3 mesi o 6 mesi, ed ogni volta che nn recuperi la minaccia di perdere il posto. Poi nn voglio andare avanti, se l’amministratore è davvero sicuro di quello che dice, spero tanto legga questo commento, e con voi del giornale davanti, deve rispondere alle mie domande, giusto per mostrarvi che ci sono tante altre cose nascoste.
Bamboccioni, a chi? Leggo con amarezza di qualcuno che pensa ancora che i giovani di oggi non abbiano voglia di lavorare..in questo caso in particolar modo quelli del NORD...sarà la rilevante "colonia" di persone di origine meridionale..ma nella mia città, Torino la realtà è senza dubbio diversa da quella presentata nell'articolo. Sarcasmo a parte, per quanto mi riguarda fortunatamente l'azienda del settore recupero crediti per cui lavoro ormai da 8 anni, ha investito su di me fin dall'inizio inserendomi con un contratto di apprendistato e programmando una continua e specializzata formazione che mi ha permesso oggi di avere un ruolo di responsabilità in azienda. I costi sostenuti dalla mia azienda sono stati e saranno ripagati dalla qualità e professionalità di tutti i dipendenti che ne fanno parte. Purtroppo, a mio avviso, non tutte le società committenti danno il giusto peso a questi valori. Per il caso di specie..i sindacati faranno, sono sicuro, il loro lavoro. Concludo con una citazione: “Quando un uomo ti dice che è diventato ricco grazie al duro lavoro, chiedigli: Di chi?” DON MARQUIS
Non si tratta di giovani che non vogliono lavorare ma sono le condizioni che ad oggi vengono proposte che impediscono di farlo. Call center come questi, che non danno garanzie ma sminuiscono una professione seria e importante come il Recupero Crediti, andrebbero letteralmente chiusi e non delocalizzati al Sud (anche perchè sarebbe la stessa cosa). Io in quanto Consulente del Credito presso un'azienda leader nel settore e sul mercato da quasi 30 anni, mi sento offeso da imprenditori che cercano di fare business sulle spalle di giovani lavoratori che purtroppo, per varie problematiche, sono costretti ad accettare queste condizioni contrattuali. Queste stesse condizioni svalutano l'operato di Professionisti che vengono costantemente formati e pronti a risolvere problematiche che questi " call center" difficilmente potranno risolvere vista la scarsa o quasi nulla formazione. I lavoratoti del Sud non sono lavoratori di " serie B " e meritano lo stesso rispetto di chiunque e se aprirete altre Sedi, ovunque siano, trattate i lavoratori come tali e non come semplici numeri .
Una delle tante società del settore che per acquisire maggior quote di mercato, offre servizi a prezzi bassi! Per far sì che questo modello funzioni, sono costretti ad assumere operatori telefonici con contratti NON regolari, vedasi infatti l’elevato numero di vertenze (50) e le prime sentenze a favore dei lavoratori!!! La domanda che tutti noi dovremmo porci è: chi pagherà le conseguenze di questo lurido meccanismo? ecco alcune possibili riposte… 1) I lavoratori dei call center, spremuti come limoni per estrarre dal loro operato il maggior profitto 2) I clienti che selezionano questi call center, sottovalutando il fatto che un telefonata NON professionale metterà in cattiva luce il proprio brand aziendale 3) I call center che operano in questo settore nel rispetto delle regole di mercato e SOPRATTUTTO nella dignità dell'essere umano!
Nonostante la crisi nel nostro settore, la mia azienda continua ad utilizzare contratti tutelanti, questo fa differenza sulla qualità del lavoro.
In un lavoro difficile e complicato come quello del recupero crediti, trovo assurdo paragonare una professione specialistica, che richiede una continua formazione, passione, persistenza, a un semplice lavoro da telefonista come succede in alcuni casi. Da 10 anni sono nel settore (arrivato senza conoscerlo molto devo dire) e ho trovato un mondo da scoprire e sto riuscendo a scoprirlo grazie all'azienda che ha creduto in me e tanti come me.
Condivido pienamente!
Spesso e volentieri quando si parla di recupero crediti si sente parecchia confusione, a maggior ragione quando i "non addetti" valutano nuove opportunità d'impiego. Personalmente ci sono arrivato 13 anni fa un po’ per caso e mi reputo fortunato ad aver trovato un'azienda seria che mi ha dato la possibilità d’apprendere la professione ed appassionarmi al mestiere.
A leggere queste situazioni c'è da vergognarsi di appartenere al settore delle Agenzie di Recupero Crediti che già non godono di buona reputazione. Vero che siamo abituati a fatti del genere che avvengono normalmente nel profondo Sud Italia ma a Bergamo è inconcepibile! che i Sindacati facciano bene il loro lavoro!