27 gennaio

Treviglio cala un tris di eventi per celebrare la Giornata della memoria

Sarà il sindaco Juri Imeri a svelare in anteprima il volume inedito "Don Ernesto Castiglioni. Tracce di Memoria e Resistenza a Treviglio"

Treviglio cala un tris di eventi per celebrare la Giornata della memoria
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Un libro inedito, una mostra e uno spettacolo dedicata alla figura di Liliana Segre. Treviglio si prepara a celebrare la Giornata della memoria con un tris di eventi di alto livello.

Giornata della memoria

Appuntamento venerdì 27 gennaio alle 10.15 al Tnt di Treviglio per una mattinata aperta alla cittadinanza alla quale sono state invitate anche le classi terze delle scuole secondarie di primo grado della città. Sarà il sindaco Juri Imeri a svelare in anteprima il volume inedito "Don Ernesto Castiglioni. Tracce di Memoria e Resistenza a Treviglio", con la partecipazione dei rappresentanti di Anpi e Isrec, l'istituto bergamasco per la storia della resistenza e dell'età contemporanea.

Il libro su don Ernesto Castiglioni

"Sono orgoglioso di annunciare che questo libro rappresenta l'inizio della collana Storie d’Archivio edita dalla Città di Treviglio - ha spiegato il primo cittadino - Oltre al grande lavoro di studio e ricerca che ha preso avvio dal nostro Archivio storico portando alla luce aneddoti e racconti mai diffusi prima, questo volume testimonia anche la volontà di rendere l'archivio fruibile e divulgabile. Vogliamo ‘fare memoria’, traducendo in testi e immagini le tante storie che vi sono conservate. Quale miglior occasione delle celebrazioni legate alla Giornata della Memoria per iniziare un filone di pubblicazioni legate alla valorizzazione del nostro archivio storico comunale. Fare memoria non significa semplicemente ricordare qualcosa, perché il ricordo può scomparire. Fare memoria significa rendere qualcosa attuale, presente, accessibile a tutti. L'obiettivo è quello di pubblicare almeno un volume l'anno, traguardo ambizioso che però vogliamo raggiungere. Il mio ringraziamento va a tutto l'ufficio cultura, all'autore del testo, a chi ha fornito materiale utilissimo e a tutti coloro che sono coinvolti in questo progetto".

Il prete sovversivo

Ma chi era don Ernesto Castiglioni e perché è stato scritto un libro sulla sua storia? Nella Biblioteca Civica "Carlo Cameroni" era noto da tempo un volantino con il comunicato del Comitato di Liberazione Nazionale locale e la replica del PFR Fascio Repubblicano di Treviglio in data 8 agosto 1944. Al centro della polemica era don Ernesto Castiglioni, assistente dell’oratorio, arrestato il sabato precedente, 5 agosto, mentre, accompagnato da un gruppo di bambini di 9-10 anni, prestava qualche soccorso ai prigionieri chiusi nei carri bestiame del treno diretto ai campi di concentramento in Germania. I bambini furono terrorizzati dall’arresto e portarono subito la notizia alle case e alla parrocchia. Il timore e l’angoscia era che fosse condotto ai campi di concentramento in Germania con gli altri prigionieri. In realtà egli fu fatto scendere dal treno a Brescia e portato al carcere per l’interrogatorio. Si mosse con abilità e disinvoltura per evitare le accuse più pesanti: quelle di essere antitedesco e di essere in contatto con i partigiani.

L’intervento del cardinal Schuster, che era stato subito informato dal parroco don Egidio Bignamini, dopo circa un mese lo fece trasferire da Brescia all’Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone, che era utilizzato dai tedeschi per rinchiudervi i consoli delle nazioni straniere nemiche del regime. Il cardinale, in cambio dell’autorizzazione, aveva ottenuto che vi fossero portati anche i sacerdoti che erano stati incarcerati per motivi politici. A gennaio 1945 poté tornare a Treviglio, ma alla fine di febbraio fu di nuovo arrestato dalla brigata fascista Muti con l’accusa di attività sovversive.

Grazie alla sua presenza di spirito riuscì a fuggire dalla Casa del Fascio in cui era interrogato, passando attraverso i tetti delle case. A questo punto si diede alla macchia ed entrò tra i partigiani cattolici della brigata "Alto Milanese", a cui aderiva anche la brigata "Treviglio", che raccoglieva gli oppositori del regime fascista nel territorio.

La ricerca, partita da un foglietto isolato, ha avuto nel giro di pochi mesi uno sviluppo inatteso: inizialmente per la documentazione conservata nell’Archivio Storico Diocesano e nell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione a Milano, ma in seguito soprattutto per i contributi di famiglie private di Treviglio. Racconti, foto e anche la registrazione di un discorso tenuto nel 1983 da don Castiglioni in cui narrava proprio la vicenda dell’arresto avvenuto il 5 agosto 1944.

Il tesoro dell'archivio storico

"Ora che corriamo sempre più verso il digitale, ora che tutti, dai più giovani ai più anziani, siamo costretti a fare i conti con scenari in continuo mutamento ed evoluzione – servizi on line, dematerializzazione dei documenti – che motivo abbiamo di dare avvio ad un percorso di pubblicazioni legate al nostro archivio storico? - commenta la dottoressa Elisabetta Ciciliot, responsabile dell'ufficio cultura e direttrice dei musei cittadini - Il digitale ha certo innumerevoli vantaggi, ma il tempo lo schiaccia, lo rende disponibile sempre, ‘presente’ in ogni momento; è nei fatti, una sorta di grande realtà aumentata. Ma fra trent’anni, non ci sarà bastato immagazzinare dati nel cloud: questo ci darà la garanzia di mantenere integra la possibilità di averli a disposizione ma conservarli veramente vuol dire dare la possibilità alle informazioni, ai documenti, di sedimentarsi, di diventare fonte e, infine, memoria. Ecco quindi il senso di proporre delle storie d’archivio: per interrogarci su come conserviamo il nostro lavoro e quello che facciamo, per offrirci spunti di riflessione su come il passato possa illuminare il nostro presente e guidare il nostro agire futuro, perché ci sia ancora la possibilità di fare memoria".

Al MenoUno la mostra "Perché non mi abbiate a dimenticare"

Il volume sarà presentato venerdì 27 gennaio alle 10.15 al TNT e a seguire, dalle 11.15 circa, sarà inaugurata anche la mostra dal titolo "Perché non mi abbiate a dimenticare" che ripercorre la storia, i personaggi, le fonti del volume e rimarrà aperta allo spazio MenoUno di Piazza Garibaldi dal 27 gennaio al 12 febbraio dal martedì al venerdì dalle 15 alle 18 e il sabato e domenica dalle 15 alle 19, con ingresso libero.

Appuntamento a teatro con la storia di Liliana Segre

L'ultimo appuntamento sarà lunedì 6 febbraio, quando alle 21 al Teatro Nuovo Treviglio andrà in scena lo spettacolo "Fino a quando la mia stella brillerà" con l'attrice Margherita Mannino (reduce dal successo al cinema nel film "Il Grande Giorno" di Aldo, Giovanni e Giacomo) che interpreterà Liliana Segre, in una emozionante trama tratta dal libro della senatrice a vita e Daniela Palumbo edito da Mondadori (ingresso libero, ma prenotazione consigliata su bergamo.cosedafare.net).

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