Romano

Partecipare per conoscere la società ed essere liberi

Venerdì si è svolto il terzo appuntamento del Rotary Festival della Cultura, ospite il giornalista Rai Oliviero Bergamini per il termine partecipare.

Partecipare per conoscere la società ed essere liberi
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Venerdì a Romano si è svolto il terzo appuntamento del Rotary Festival della Cultura, ospite il giornalista Rai Oliviero Bergamini per il termine partecipare.

Festival della Cultura

“Solo partecipando si imparano i meccanismi della società, si diventa protagonista del proprio destino, si è liberi”. Dopo Giovanna Brambilla (Direzione Regionale Musei Lombardia), il Rettore dell’Università degli studi di Bergamo, Sergio Cavalieri, venerdì scorso al teatro della Fondazione Opere Pie di Romano è stata la volta del giornalista Rai Oliviero Bergamini per il termine partecipare. La rassegna è quella del Festival della Cultura ì ideata e promossa dal Rotary di Romano, sostenuta dall’Amministrazione Comunale e realizzata con la collaborazione della Fondazione Rubini.

"Cosa è la vita se non partecipare? – spiega il direttore scientifico Fabio Cleto – Bergamini ha messo a fuoco il valore di ciò che la nostra presenza comporta. Partecipare significa del resto vita politica, nel senso più alto e nobile del termine: vuol dire esserci, testimoniare, farsi portatori di impegno".

Oliviero Bergamini

Bergamasco di nascita, Bergamini è giornalista Rai e oggi vicedirettore di RaiNews24, ma ha una formazione storica e accademica; ha dunque mantenuto una capacità di analisi e approfondimento che è stata evidente anche nel suo intervento: "Partecipare – ha esordito – è una parola totem, simbolica, che viene utilizzata in combinazioni diverse: partecipare a, partecipare con ecc. È opportuno sottolineare, però, il partecipare come momento centrale dell’esistenza. De Coubertin con la frase “l’importante è partecipare” faceva riferimento ad un discorso più ampio in cui intendeva che lo sport è in grado di allenare il senso di resistenza, ci spinge oltre il nostro limite, ci rende consapevoli dell’importanza del fare squadra, ci fa maturare stima e rispetto per le persone con le quali ci confrontiamo. Partecipare dunque per migliorare se stessi".

Il concetto di partecipazione ha sollecitato le ricerche di Platone, di S. Tommaso e dei suoi seguaci, loro e anche altri pensatori riferivano l’idea di partecipare a qualcosa di più grande di noi, di esistente prima e dopo di noi: "Anche Giovanni Paolo II – ha continuato Bergamini – spiegava che la nostra vita ha senso nel momento in cui partecipiamo alla vita eterna di Dio. Questo senso di appartenenza e di partecipazione a qualcosa di superiore, però, lo troviamo anche in ambiti non religiosi".

Oliviero Bergamini sul palco di Romano.

Partecipazione politica

Partecipare anche a valori in cui ci si riconosce: "La partecipazione politica prevede questo. - continua Bergamini - La nostra Costituzione, nell’art.3 definisce che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli alla partecipazione alla vita del Paese. Anche in questo caso partecipare è connesso a qualcosa che va oltre l’individualità". Tutto si collega alla forma di partecipazione più immediata del voto: "Nella storia si è combattuto a lungo per ottenerlo e perché esso fosse universale. - ha detto Bergamini - I ragazzi che muoiono in Iran ce lo ricordano; le comunità afro americana, ispanica e in generale quelle più povere negli USA affrontano problemi di ridimensionamento del diritto a votare". In occasione delle ultime elezioni l’Italia ha toccato il minimo storico di partecipanti al voto con il 66,9%: "Dopo la guerra si arrivava al 92%, nel ’58 si registrò il dato massimo del 94%, poi è cominciata la discesa. Questa è stata la prima volta in cui siamo scesi sotto il 70%". Quali le cause: "Tante: la sclerosi dei partiti e la partitocrazia, la disaffezione ai partiti, la polarizzazione, il trasferimento del potere a livelli diversi, il disimpegno. Partecipare richiede tempo, energia e oggi – complici anche i social network – stiamo cambiando e vi è un ripiegamento sul singolo". Eppure è fondamentale: «Solo partecipando si imparano i meccanismi della società, si diventa protagonista del proprio destino, si è libero".

Per chiudere il Festival la parola Ri-nascere con la sessuologa e psicoterapeuta Alessandra Graziottin, venerdì 2 dicembre.

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