“Oltremarino” a Palazzo della Ragione in mostra i viaggi di una vita

Sabato apre “Oltremarino”l'esposizione personale di Lorenzo Manenti, inserita nell'ambito del progetto artistico “Media Azione. Arte e cultura, ponti del XXI secolo”

“Oltremarino” a  Palazzo della Ragione in mostra i viaggi di una vita
Pubblicato:
Aggiornato:

Sabato apre “Oltremarino”l'esposizione personale di Lorenzo Manenti, inserita nell'ambito del progetto artistico “Media Azione. Arte e cultura, ponti del XXI secolo”.

L'oltremarino

Oltremarino, oltremare o ultra marino sono i nomi con i quali ci si riferisce ad un colore blu intenso che si ricava da una pietra semi preziosa chiamata lapislazzuli. La parola lapislazzuli deriva dal latino lapis (pietra) e dall’ arabo lāzuward (azzurro) che a sua volta deriva dal più antico persiano läžwärd. Le più antiche e uniche cave da cui si ricavava questa pietra si trovano nella regione del Badakhshan, a nord di Kabul, in Afghanistan.

La pietra preziosa usata in tutto il mondo

Dopo la sua estrazione, veniva portato giù dalle montagne lungo strette mulattiere per passare poi nel circuito delle carovaniere lungo la via della Seta, che non era una singola strada ma una vasta rete stradale che attraversava tutta l’Asia da città a città, da caravanserraglio a caravanserraglio fino alle sponde orientali del Mar Mediterraneo, un mare-strada che da sempre ha trasportato mercanti, eserciti, lingue, idee, beni preziosi, libri, reliquie, malattie, esploratori, cibi, missionari, assassini, intellettuali, ecc. Dai porti del Vicino Oriente le navi dei veneziani portavano queste pietre blu fino a Rialto, gran porto del mondo, e da qui finivano poi nei pestelli degli studi dei grandi artisti che, attraverso un lungo procedimento, ne ricavavano un colore inimitabile e prezioso. I cieli delle scene dipinte da Giotto a Padova nella Cappella Scrovegni sono blu oltremare. Lo sfondo del Giudizio Universale di Michelangelo è blu oltremare. Ma anche i corredi funebri dei Faraoni contenevano gioielli in lapislazzuli. I mattoni smaltati della porta di Ishtar a Babilonia sono blu oltremare. Le piastrelle delle moschee persiane di Isfahan sono blu oltremare. Il suo utilizzo è attestato fin dal V millennio A.C.

La mostra

L’esposizione presenta una selezione di opere che vanno dal 2012 ad oggi ed il cui minimo comune denominatore è la curiosità verso forme d’arte che arrivano dall’ altra parte del Mediterraneo, tra Asia e Africa, reinterpretate attraverso l’utilizzo di materiali poveri quali nastri adesivi di carta, pvc, vernici industriali, tappi e bottiglie di plastica. La sfida, costante nel mio lavoro, è quella di riuscire, attraverso il procedimento artistico, a rendere prezioso ciò che all’origine prezioso non è. Il colore blu è una presenza costante in molti lavori come testimonianza nella quale persistono i miei ricordi di viaggio.

Seguici sui nostri canali