La scuola martinenghese degli anni ‘30 in un volume del "Centro Studi"
Ricco di foto, disegni e documenti inediti, tratto dalla mostra organizzata dal "Centro Studi Martinengo" ad aprile al Filandone
Il ricordo della scuola cittadina del passato fermato in un libro dal titolo "La scuola degli anni ‘30, Martinengo e dintorni", ricco di foto, disegni e documenti inediti, tratto dalla mostra organizzata dal "Centro Studi Martinengo" ad aprile al Filandone. Lo ha presentato il presidente Pasquale Busetti domenica mattina nell’aula magna dell’oratorio, e non è mancato un attualissimo riferimento anche alla scuola di oggi. Lo ha fatto proprio all’inizio della conferenza il parroco don Vittorio Bonati, ospite che è dovuto subito scappare per celebrare la messa.
La storia della scuola a Martinengo
"Congratulazione per l’opera ma, se è vero che si deve conoscere il passato, questo deve insegnarci a guardare all’oggi e al domani - ha esordito salutando i presenti - in Europa è affermata la libertà educativa della famiglia, in Italia no: io credo tanto alla scuola e prima che io chiuda le mie Canossiane dovranno passare sul mio cadavere, nel senso che dovrà esserci un bilancio passivo tale da non riuscire a reggerlo".
"Quando le famiglie spostano i figli da un istituto all’altro gli insegnanti vanno in soprannumero e devono cambiare scuola: purtroppo quella di oggi è la scuola dei docenti e non delle famiglie, che dovrebbero essere aiutate a essere più presenti, a viverla. Riflettiamo sul tema della parità scolastica, visto che qui a Martinengo è viva e importante: siamo tutti a servizio degli stessi alunni e delle stesse famiglie. Un’altra sfida da affrontare è poi quella dell’integrazione: o si realizza lì o diventerà un problema sempre più grande. Domani i bambini dovranno vivere in una società multiculturale".
Tanti gli ospiti che hanno partecipato: il presidente provinciale delle Scuole cattoliche dell’infanzia Giovanni Sertori, la vicedirigente delle scuole elementari Valeria Donina e l’ex insegnante Luigi Stanzione, i docenti delle medie Amalia Mainoldi e Luigi Moioli, la critica d’arte e giornalista Elisabetta Calcaterra, la componente del direttivo presidio dell’associazione "Libera" della Bassa bergamasca Anna Baratti, i professionisti Annibale Pinotti e Franca Frazzi, il presidente dell’associazione "Amici delle mura di Bergamo" Franco Meani, il presidente del CAI Bergamo Paolo Valoti, l’ex funzionario provincia di Bergamo Franco Colacello, il giornalista e scrittore Ivano Ceribelli, il presidente dell’Ucai Bergamo Giorgio Della Vite, l’ex sindaco Francesco Pavoncelli, il curatore del sito dei Combattenti bergamaschi Rinaldo Monella e l’ex direttore della Bcc di Cologno Poli.
Maria Elisabetta Mazza
Dei nove capitoli del volume, uno in particolare è stato dedicato alla storica educatrice martinenghese Maria Elisabetta Mazza, oggetto di una causa di beatificazione, mentre un altro alla scuola di campagna "Li-Cà", organizzata nell’azienda agricola Pesenti-Calvi, attiva fino al 2000. Spazio anche al all’insegnamento dell’artista, designer e scrittore milanese Bruno Munari con Busetti che punta a una prossima mostra al Filandone.
Soci onorari
In sala c’erano anche tre alunne delle medie, che hanno letto alcuni toccanti temi dei bambini dell’epoca, mentre alcune slide hanno mostrato diversi disegni. A chiudere in bellezza la consegna della tessera di socio onorario del "Centro Studi" al maestro Giuseppe Quaranta, appassionato di storia locale ritirato dal maestro Giacomo Parimbelli (nella seconda foto dall’alto), e ad Antonio Colla, presidente dell’associazione "Noi con Voi".