Romano

"I modi del vivere", l'appuntamento è con il Rotary

Raddoppia il Festival della cultura, con appuntamenti in primavera e autunno, grazie alla collaborazione con l’Università degli studi di Bergamo

"I modi del vivere", l'appuntamento è con il Rotary
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Raddoppia il Festival della cultura di Romano, con appuntamenti in primavera e autunno, grazie alla collaborazione con l’Università degli studi di Bergamo.

Festival e UniBg

Una partnership importante realizzata grazie al finanziamento del progetto nell’ambito del bando di Ateneo per iniziative di Public Engagement 2023.  Già nelle passate edizioni la relazione con l’Università era stata significativa, grazie alla presenza del direttore scientifico Fabio Cleto, e di relatori come la Prorettrice alla Comunicazione Francesca Pasquali nel 2021 e il Rettore Sergio Cavalieri nello scorso autunno. Quest’anno le due realtà entrano effettivamente in sinergia per operare concretamente sul territorio: "L’Università degli studi di Bergamo – spiega Fabio Cleto – è impegnata a manifestare il suo ruolo formativo, di ricerca e largamente culturale, proiettandosi in una dimensione al tempo stesso internazionale e radicata nel territorio».

Elisabetta Bani, Prorettrice alla Terza Missione e ai Rapporti con il Territorio aggiunge: "È desiderio dell’Università sostenere iniziative culturali non solo in città, ma nell’intero territorio provinciale. Romano  è centrale per l’area della Bassa, cerniera tra Bergamo e Brescia, zona in passato talvolta dimenticata. Il Festival è l’occasione per avviare un sostegno non occasionale e non limitato alla Capitale italiana della Cultura".

"Sarà un privilegio per me – spiega Claudio Crescini presidente Rotary Romano – inaugurare la V edizione e aprire la strada al prossimo presidente Cristian Viscardi con l’edizione autunnale. È una soddisfazione assistere alla crescita di un’iniziativa culturale che si consolida nel tempo e trova oggi una collaborazione preziosissima nell’Università degli studi di Bergamo".

Il valore formativo riconosciuto con attestati di partecipazione

Da quest’anno è riconosciuto anche il valore formativo del Festival. Ai docenti dell’Istituto Superiore Don Milani di Romano (dirigente Luca Fatticcioni), così come a quelli delle scuole dell’area di Romano e della Bassa bergamasca, che si iscriveranno agli incontri (per informazioni, segreteria@rotaryromano.it), sarà rilasciato un attestato di partecipazione valido ai fini della formazione e dell’aggiornamento individuale: "È un ulteriore salto di qualità – continua Cleto – per il Festival che si presenta come raccordo fra la ricerca universitaria e il diversi ordini della formazione. È un’occasione, anche per i docenti, per partecipare alla contemporaneità, indagare l’esistenza e le forme del vivere".

Il riconoscimento formativo si inserisce anche nel quadro di stretta collaborazione tra Università e mondo della scuola, intensificatosi nell’ultimo anno, come sottolinea Adolfo Scotto di Luzio, Prorettore con delega a didattica, orientamento e placement all’Università degli studi di Bergamo, relatore della prima serata: "Serrato è il rapporto con l’Ufficio Scolastico Provinciale e nella progettazione del PNNR all’orientamento; anche l’iniziativa di Romano  è da collocarsi entro il rapporto organico che come Università costruiamo con la scuola".

I modi del vivere

Giunto alla sua quinta edizione, per l’occasione il Rotary Festival della Cultura raddoppia gli incontri e avvia la sessione primaverile articolata in quattro incontri dal 17 marzo al 28 aprile: "Il programma – spiega il direttore scientifico Fabio Cleto – consolida la riflessione delle edizioni precedenti sulle tappe del vivere, sulle categorie che plasmano il nostro essere al mondo. A guidarci, l’incontro con quattro docenti dell’Università degli studi di Bergamo, interpreti ideali della complessità contemporanea e voci in cui si condensa il senso e la forma dell’esperienza".

Si andrà dall’Imparare (17 marzo) con lo storico della pedagogia Adolfo Scotto di Luzio, al Viaggiare (31 marzo) con l’esperta di turismo Roberta Garibaldi, al Giocare (14 aprile) con il filosofo del diritto Corrado del Bò, fino al Guardare con lo scrittore e saggista Marco Belpoliti (28 aprile): "Più che semplice sequenza – conclude Cleto – più che un’ordinata e prevedibile successione, ne avremo una mappa portatile di azioni che assecondano il tempo e il ritmo del nostro vivere".

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