Gianpaolo Zanchi racconta le donne e la violenza
Il pittore bergamasco in mostra alla biblioteca di Cividate al Piano.
Gianpaolo Zanchi, pittore bergamasco, è in mostra alla biblioteca di Cividate al Piano, con una personale «Dopo la violenza», dedicata alle donne.
Gianpaolo Zanchi, gli inizi
Il pittore Gianpaolo Zanchi, 63 anni, ha iniziato a dipingere da autodidatta e poi come allievo di diversi maestri bergamaschi, tra cui il caro amico e maestro, il compianto Cecco Previtali. «Ho iniziato a disegnare da bambino, a quattro-cinque anni – racconta Zanchi – poi già alle medie ero l’unico scolaro che dipingeva ad olio su tela e la preside mi lasciava fare».
I maestri che frequenta
In gioventù il pittore inizia a formarsi dai maestri bergamaschi. «A 17 anni frequento il corso di disegno di nudo all’Accademia Carrara con il maestro Mino Marra – continua il pittore – ci andavo in pullman la sera, dopo il lavoro. Poi negli anni sono stato da Valsecchi, Compagnoni, Antonio Parris e Luigi Arzuffi».
L'incontro con Cecco Previtali
È però l’incontro con Cecco Previtali a dare forma al pittore. «Cecco è stato l’ultimo mio maestro e mio secondo padre – racconta Zanchi – Nella mia e nella sua pittura c’erano delle similitudini ancora prima di conoscerci. L’ho aiutato in vari corsi di pittura e a un certo punto mi ha detto che dovevo continuare da solo per non diventare una copia del maestro».
La prima mostra negli anni Ottanta
E quindi la prima mostra. «La mia prima mostra è stata nei primi anni Ottanta, alla galleria «Modì» di via Borfuro, che ora non esiste più – spiega il maestro – la proprietaria era la pittrice Antonella Spelgatti. Poi ho fatto delle personali e delle collettive a Martinengo e Stezzano e partecipato a diversi concorsi di pittura».
L'esposizione a Roma
Le opere di Zanchi arrivano anche a Roma, in mostra al palazzo diocesano dei bergamaschi di via Pietra, nell’Ufficio di Rappresentanza della Provincia di Bergamo. «In quell’ufficio lavorava una ragazza di Stezzano, figlia di un mio caro amico e da lì è nata l’idea» spiega Zanchi.
Il maestro tiene corsi di pittura nella zona. Attualmente collabora con il Comune di Cividate che ringrazia.
La mostra a Cividate al Piano
La mostra in esposizione in biblioteca, dal titolo «Dopo la violenza», è stata fortemente voluta dall’assessore alla cultura Antonella Casati che ha convinto il pittore ad esporre le sue opere. «Inizialmente non volevo esporre perché sono dieci anni che ho queste opere grandi e ne volevo fare una personale con catalogo – racconta Zanchi – Ma poi l’assessore ha insistito perché i quadri sono molto particolari».
La donna e la violenza
Le opere esposte sono una decina e sono di grandi dimensioni. Il filo conduttore è la donna, vista con gli occhi del pittore nella sua fragilità e innocenza in pitture dai colori chiari e schizzi sottili, alla donna in casa “che fa e che disfa”. Oltre a questo diverse opere raccontano in un turbinìo di emozioni la violenza sulla donna. L’impronta della donna a volte stilizzata e nascosta a volte rappresentata con un viso dettagliato.
La speranza
Ma «Dopo al violenza» per il pittore c’è la speranza. Nel quadro «Violenza sulle donne» il corpo rappresentato è diviso in due: da una parte i colori forti e accesi della violenza, dall’altro lato colori chiari come il bianco e il giallo che sono la speranza che questa donna si possa riprendere. Nell’opera «Confusione» è rappresentata la donna che non ha la forza di lasciare l’uomo sbagliato. Il quadrato rosso al centro è il simbolo dell’amore o della violenza e ai tre angoli ci sono le impronte di tre mani. La quarta non è stata dipinta per dire basta violenza.
Gli orari di apertura
La mostra è aperta oggi, martedì, giovedì dalle 15 alle 18. Venerdì dalle 16 alle 18 e sabato dalle 10 alle 12. È stata allestita al piano terra della biblioteca di via Ospedale.