Cultura

Il coccodrillo imbalsamato di Ponte Nossa

C'era un coccodrillo imbalsamato, appeso da circa 500 anni al soffitto di una chiesa della Valseriana. Sarebbe una notizia gustosa già così. Ma lo è di più.

Il coccodrillo imbalsamato di Ponte Nossa
Cultura Treviglio città, 09 Gennaio 2018 ore 10:05

C'era un coccodrillo imbalsamato, appeso da circa 500 anni al soffitto di una chiesa della Valseriana, a Ponte Nossa. Sarebbe una notizia già così, soprattutto per la storia abbastanza incredibile dell'animale. Ma è addirittura più bella. Perché da ieri, il coccodrillo di Ponte Nossa è ricoverato in una clinica di Bergamo. Per effettuare delle radiografie.

Il coccodrillo, da Rimini a Ponte Nossa

L'animale imbalsamato si trova sul fondo della navata destra a lato dell’ingresso nel santuario Madonna delle Lacrime, che ricorda la miracolosa lacrimazione del 2 giugno 1511 (sì: ha pianto anche a Ponte Nossa, ndr). La “lucertola marina” e la sua originale collocazione sono al centro di numerosi studi, spesso controversi, nei quali giocoforza si incrociano fantasia, leggenda e realtà documentali. Una delle ricostruzioni legate alla presenza dell’animale (indagato anche da Emanuele Roncalli nel volume I misteri di Bergamo nel 1995) vuole che nel 1518 tale Bonelli de’ Ferrari, mercante di Premolo, avesse ucciso (o forse semplicemente acquistato) l’alligatore a Rimini, portandolo “per grazia ricevuta” al cospetto della Vergine, che gli diede la forza per colpire l’animale alla gola uccidendolo.

La madre in pericolo e il cacciatore

Una seconda ricostruzione, racconta di un antico lago dove a Nossa viveva “un gran lucertolone”, che un giorno stava per inghiottire una madre con un bimbo. La donna in preda alla disperazione implorò la protezione della Madonna: all’improvviso giunse un cacciatore che uccise l’animale, quindi lo imbalsamò e lo portò in chiesa.

Rispunta nel Settecento

Più accreditate le ipotesi che datano la presenza certa del coccodrillo al 1594. Secondo documenti rintracciati negli anni ’80 , si trattava di una sorta di “dono” portato in chiesa dai sindaci della chiesa di S. Maria alla fine del ‘500, e successivamente rimosso. Nel ‘700, ritrovato in soffitta durante lavori di restauro del Santuario e ritenuto legato a un qualche ex voto, il coccodrillo è stato definitivamente ricollocato sul fondo della navata e mantenendo un sostanziale mistero sull’effettiva origine e moltiplicando la curiosità di studiosi e visitatori, spesso organizzati in visite a tema dal locale IAT Promoserio delle Orobie Orientali, che ha sede proprio a Ponte Nossa. La chiesa è stata ristrutturata all’inizio del XX secolo, su progetto di Giovanni Muzio.

Gli esami per fare chiarezza

«Il coccodrillo sarà trasportato in tutta sicurezza in una clinica bergamasca per radiografie e con la collaborazione dell’istituto di Scienze Naturali di Bergamo sarà studiato e restaurato. Successivamente da fine febbraio a inizio maggio sarà esposto al Museo Diocesano a Bergamo per un’importante mostra. Farà ritorno nella chiesa parrocchiale nel mese di maggio e sarà valutato un luogo opportuno per metterlo in mostra nei giorni dell’Apparizione, così da offrire a tutti la possibilità di vederlo da vicino in tutta sicurezza, a 500 anni (presumibilmente) dalla sua uccisione ed offerta alla Madonna come ex voto. Queste operazioni saranno seguite nei dettagli e finanziate dal Museo Diocesano Bernareggi» spiega don Alessandro Angioletti, parroco di Ponte Nossa e Ponte Selva.

Mangiava solo vergini. E morì di fame

La cultura popolare annovera anche un racconto scherzoso, secondo il quale “un tempo un coccodrillo risaliva il fiume Serio, mangiando solamente vergini. Arrivato a Ponte Nossa morì di fame”. Una goliardata assai diffusa, al punto che nel 2015, con il patrocinio del Comune, fu organizzata una serie di eventi artistici a cura dell’associazione “LineaInfinita” con il coinvolgimento delle scuole.

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