Pontirolo

A teatro con Àrhat per celebrare la Festa della donna

"Regina senza regno", in scena domani sera, venerdì 4 marzo, al Condominio Solidale.

A teatro con Àrhat per celebrare la Festa della donna
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"Regina senza regno", in scena domani sera, venerdì 4 marzo, al Condominio Solidale. Appuntamento con l'"Àrhat Teatro", nell’ambito delle manifestazioni dedicate alla giornata internazionale della donna. Alle 20.30, il pubblico potrà assistere allo spettacolo pensato e realizzato per ricordare e omaggiare il valore e la figura della donna nella nostra società.

"La serata verrà introdotta da un reading del gruppo “a più voci” di Pontirolo Nuovo - hanno scritto dalla direzione del teatro, in un comunicato - Lo spettacolo, realizzato con le tecniche di lavoro dell’attore tipiche di "Arhat Teatro", ma centrato fortemente sul testo parlato, porta in scena un’intensa narrazione sulla figura di Eleonora d’Arborea, uno dei principali personaggi della storia sarda e grande donna del medioevo italiano".

A teatro con Àrhat

Per la prenotazione il numero telefonico è 3208626995, l'ingresso è a offerta libera con Green Pass.

"Davvero lusinghiera la prima opera interamente prodotta da "Arhat Teatro! Tzelà Teatro", la creatura “plasmata” da Arhat, dopo i recenti anni di formazione sta evidenziando significativi indicatori di importante crescita artistica - ha scritto il critico d'arte Santo Giancotti - L’interpretazione di Aqui Gaini si è rivelata davvero sorprendente. Del personaggio interpretato, Aqui Gaini è riuscita a risaltarne con solido vigore espressivo i precisi tratti della sua forte personalità esteriore, risoluta e intrepida, ma connotata anche da profonda sensibilità, da commovente tenerezza, da una sofferta e fragile situazione intimistica esistenziale".

La figura di Eleonora d'Arborea si trova a metà tra la storia e la leggenda.

"Viene definita, soprattutto dai Sardi, come una grande eroina, la patriota che dette la sua stessa vita per amore della sua terra, donna fiera e bellissima. Quel che è certo è che nella seconda metà del XIV secolo divenne giudicessa d’Arborea, ovvero sovrana, e si pose l’obiettivo, purtroppo per lei mai raggiunto di unire l’intera isola, allora divisa in quattro parti, sotto un unico dominio, svincolandosi dal vassallaggio alla corona aragonese", conclude.

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