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A Pandino arriva la prima Festa del fieno

L'appuntamento è dal 10 al 12 giugno a Gradella.

A Pandino arriva la prima Festa del fieno
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Ai nastri di partenza la "Prima festa del fieno e dei prati stabili", il Pandinasco rivendica l’eccellenza del suo foraggio e chiede il riconoscimento del suo valore con un marchio di qualità alla Regione.

La prima Festa del fieno

Non ci sono sono i prodotti finiti, che si guadagnano l’etichetta DOC o DOP, ma anche le materie prime, di scarso oppure di ottimo livello, e questo soprattutto in agricoltura. Purtroppo però difficilmente si ottengono riconoscimenti ufficiali che garantiscono poi anche ricavi economici appropriati. Per questo l’Amministrazione del sindaco Piergiacomo Bonaventi ha deciso di organizzare una manifestazione che porti all’attenzione del grande pubblico questo tema, che fa seguito a quella dello scorso anno sulla transumanza.

Dal 10 giugno a Gradella

Si terrà dal 10 al 12 giugno e sarà incentrata su quella che è una ricchezza che porta prestigio al territorio: i prati stabili - vale a dire campi che non hanno subito alcun intervento di aratura o dissodamento, non coltivati e lasciati a vegetazione spontanea - e l’eccezionale fieno che vi si raccoglie grazie all’enorme varietà di erbe che lo compongono. La cornice perfetta per l’evento non poteva che essere Gradella, uno dei borghi più belli d’Italia non per i suoi monumenti, ma per le caratteristiche rurali che lo rendono unico.

Macchinari, procedure, giochi e gastronomia

Macchine innovative, convegni, la fienagione di una volta, gastronomia a tema, giochi del fieno e musica sull’aia, in una tre giorni che si annuncia davvero interessante. La prima giornata sarà riservata a “Edagricole”, prima casa editrice italiana interamente dedicata al settore agricolo, oggi marchio leader nell’informazione del settore agroalimentare.

"Il 10 saranno mostrate le nuove tecniche e i macchinari per quanto riguarda la fienagione sul prato stabile - ha spiegato il primo cittadino - avremo anche l’intervento dell’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi. In questa giornata vogliamo riconoscere una delle tante eccellenze del nostro territorio e sostenere la richiesta di un marchio di qualità. Di solito si assegna a prodotti finiti come formaggio, vino ed olio ma non alle materie prime che ne sono alla base. Per ottenerlo la richiesta deve partire dai produttori, dalle associazioni di categoria e dal Comune, e noi intendiamo promuoverla, così come il riconoscimento di un valore economico del fieno del Pandinasco: se è il migliore allora deve essere pagato per tale. Vogliamo anche evitare che questi prati vengano dissodati per coltivarli magari a mais, una volta rotti non saranno più come prima".

Un tipicità che caratterizza l’area del Parco locale di interesse locale (Plis) del Tormo.

"Ne fanno parte 14 Comuni tra Alto Cremasco e Lodigiano, ma possiamo allargarci anche un po’ oltre, a paesi della zona come Arzago, nella Bassa Bergamasca - ha spiegato ancora Bonaventi - una stretta lingua di terra che ha un substrato di ghiaia e argilla ma che, più in superficie, dai tempi del prosciugamento del Lago Gerundo, con le lavorazioni dei monaci cistercensi, la transumanza, le marcite e i fontanili, si è arricchita e vi nasce una vegetazione che è sempre stata solo irrigata, concimata e tagliata. Per questo ha mantenuto una specificità che non c’è altrove: si arrivano a contare anche un centinaio di specie diverse di erbe, una varietà incredibile... Un ecosistema che ha anche una grande valenza ambientale, non solo per la flora e la fauna, ma anche per il fatto di essere il più grande biofiltro naturale esistente: in caso di alluvioni rallenta le acque prima che giungano ai fiumi, assorbe concime ed è il primo motore per la fotosintesi".

L’Amministrazione lavora al progetto da sei mesi.

"Spero che il tempo ci consenta di ospitare tanta gente - ha concluso - ci saranno diversi convegni in cui relazioneranno tecnici altamente qualificati su questi temi. Non è cosa da poco perché negli ultimi anni i cereali hanno un po’ scavalcato tutto questo per ragioni di mercato e altre dinamiche".

Il programma

Una tre giorni che promette un tuffo nel mondo dell’agricoltura di oggi e di ieri, nell’innovazione e nella tradizione, ma anche folklore, tanto divertimento e buona cucina lombarda. Di seguito il ricco programma dell’evento.

Venerdì 10 giugno (giornata tecnica sulla fienagione organizzata da «Edagricole»)

Per la prima volta la giornata formativa sulla fienagione si sposta in Lombardia e presenterà le attrezzature su prato stabile per tutte le operazioni colturali.
Alle 9.30 accoglienza dei visitatori; dalle 10 alle 13 visita guidata ai cantieri di lavorazione e dimostrazioni in campo di tutte le operazioni di fienagione; alle 13 colazione in campo, alle 14.30 convegno "Il bello del fieno di prato stabile", interverrà Fabio Rolfi assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia.

Sabato 11 giugno

Alle 9 dimostrazioni di falciatura a mano con macchine storiche; alle 15 tavola rotonda valorizzazione dei prati stabili e DOP "Fieno di Pandino"; alle 16.30 dimostrazioni di spandimento e andanatura a mano e con macchine storiche; dalle 10 alle 18 giochi del fieno per ragazzi; la festa sarà allietata dalla musica tradizionale delle quattro province (Duo Stefano Valla e Daniele Scurati).

Domenica 12 giugno

Alle 9 dimostrazioni di falciatura a mano e con macchine storiche; 16.30 dimostrazioni di carico del carro di fieno trainato dal cavallo; dalle 10 alle 18 giochi del fieno per ragazzi. La festa sarà allietata da musica tradizionale bergamasca con "Pietro Zani & C".
Per informazioni è possibile mandare un messaggio WhatsApp al numero 3282162812; un’e-mail all’indirizzo festivalpastoralismo@gmail.com; consultare la pagina Facebook festival del pastoralismo Bergamo o il sito web festivalpastoralismo.org
La cucina sarà aperta sabato e domenica dalle 11.45 alle 14.30 e il sabato anche dalle 18.30 alle 21.30. Servizio bar durante tutta la manifestazione con bevande, piatti freddi (affettati e formaggi) e gelato al fieno. Il menù è sfizioso: sabato mezzogiorno codeghì (salamella) di ovino e suino, patatine fritte.
Sabato sera e domenica a mezzogiorno casonsei alla bergamasca, pasta corta al ragù di pecora o al pomodoro, sguazét (stufato di pecora), polenta di mais antichi bergamaschi. Sempre negli orari di apertura della cucina, prosciutto Botto stagionato nel fieno, salame crudo di pecora e mortadella (bergamasca) di pecora, formaggio con i fiori di pascolo, robiola della Valsassina, Branzi FTB, gelato al fieno.

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