Web a luci rosse, è allarme: occhio ai video hard e alle chat erotiche

In Lombardia sono diversi i casi finiti alla ribalta delle cronache.

Web a luci rosse, è allarme: occhio ai video hard e alle chat erotiche
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Web a luci rosse, sempre di più i reati a sfondo sessuale in cui incappano spesso ragazzini adescati o bullizzati.

Web a luci rosse: diversi casi in Lombardia

Cremona, Casalmaggiore, ma anche Pavia, Mantova, Buccinasco e Limbiate. Sono solo gli ultimi casi passati alla ribalta delle cronache in Lombardia. Un fenomeno, quello dei video hard e delle chat erotiche, che è sempre più diffuso e spesso ha delle conseguenze che finiscono per distruggere la vita delle persone.

A Cremona

A Cremona una ragazza di 17 anni è chiusa in casa da dieci giorni dopo che alcune immagini compromettenti sono finite in rete.  Il fidanzato le aveva chiesto di girare per lui un video erotico e lei glielo ha inviato tramite WhatsApp senza pensare alle conseguenze. Nel video, della durata di un minuto e mezzo, si vedrebbe la ragazza, da sola, in atteggiamenti sessuali espliciti. Il fidanzato avrebbe inviato il filmato ad alcuni compagni e da lì girando di telefono in telefono in breve tempo è diventato virale, giungendo sui social network e su You Porn, un famoso sito di video hard. La giovane ha sporto denuncia alla Polizia locale che, grazie alla collaborazione della Polizia postale, è riuscita almeno a rimuovere il filmato dal sito.

A Casalmaggiore

Un professore 45enne è stato accusato di aver intrattenuto chat erotiche con alcuni suoi alunni di età compresa tra i 13 e i 14 anni, spingendoli a consumare atti sessuali a distanza.

Nel Mantovano

Una vicenda che ha colpito l’opinione pubblica quella raccontata dal  GiornalediMantova.it, che riguardal’arresto di un professore di un liceo mantovano per pedopornografia. Da quanto è emerso dalle indagini, il 38enne, adescava le sue vittime, ragazzini tra i 14 e i 18 anni (tutti maschi) attraverso chat e social network. Fra loro anche alunni che frequentavano il liceo in cui l’uomo insegnava.

A Buccinasco

GiornaledeiNavigli.it racconta una vicenda analoga accaduta anche in provincia di Milano, a Buccinasco. Qui un giovane di 28 anni, disoccupato, nel buio della sua cameretta, passava le giornate ad adescare ragazzine, anche minorenni, in chat. Spiava i loro profili, carpendo informazioni attraverso quello che pubblicavano, foto, post, localizzazioni. Informazioni che poi utilizzava per minacciarle, intimidirle, ricattarle. Minacce che non rivolgeva solo alle vittime: “Di’ a tua sorella di sbloccarmi, altrimenti la trovo, so dov’è, e la pugnalo al seno così le viene un’infezione che la farà morire, poi le taglio tutto il corpo, un pezzo alla volta”.

A Limbiate

Un 40enne, attraverso una serie di falsi profili creati ad hoc sui social, cercava di adescare ragazzini e ragazzine per entrare in possesso di foto e video che li ritraevano. Nel suo computer è stata trovata una galleria senza fine di immagini e filmati di minorenni.

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