Viola ripetutamente gli arresti domiciliari. Arrestato un marocchino pregiudicato di 30 anni.

Era già agli arresti domiciliari con l'accusa di maltrattamenti e lesioni personali nei confronti della compagna ucraina, ma il 30enne magrebino continuava a delinquere. Dopo l'ultima violazione però i carabinieri sono intervenuti, riportandolo in carcere.

Viola ripetutamente gli arresti domiciliari. Arrestato un marocchino pregiudicato di 30 anni.
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Noncurante degli arresti domiciliari a cui era stato sottoposto a seguito dell'accusa per maltrattamenti in famiglia, con minacce col coltello e violente aggressioni fisiche alla compagna, il 30enne marocchino residente a Covo continuava a delinquere. Fino al suo ritorno in carcere.

La vicenda

Era già stato arrestato in flagranza di reato e poi trasferito al carcere di Bergamo lo scorso mese di Settembre, il marocchino 30enne accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate residente a Covo, dove attualmente stava scontando gli arresti domiciliari. Durante il periodo di permanenza in casa però, lo straniero ha continuato ad avere atteggiamenti contrari alle prescrizioni imposte dal relativo stato detentivo, ed è stato addirittura segnalato in quanto trovato in possesso di sostanze stupefacenti per uso personale. Proprio mentre si trovava agli arresti domiciliari.

Il precedente

Il 30enne pregiudicato infatti già a settembre non era nuovo alle Forze dell'ordine che lo avevano già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora per questioni di droga. L'arresto però era arrivato in seguito al barbaro pestaggio della compagna, un’ucraina 35enne di professione badante, con la quale da alcuni mesi conviveva in un appartamento a Covo. L'ucraina, già vittima di numerose e reiterate vessazioni non aveva mai denunciato il partner, ma a seguito delle cure mediche dovute all'ultima aggressione costatele una prognosi di ben 25 giorni, la donna non ha ha più potuto nascondere la verità. Confermata anche dalla testimonianza di un uomo che, dopo aver assistito per strada alla condotta violenta del magrebino nei confronti della compagna, ha finalmente allertato i carabinieri. Da qui sono scattate le indagini da parte degli investigatori dell’Arma, i quali hanno potuto procedere direttamente d’ufficio.

L'epilogo

Dopo l'ennesima violazione i Carabinieri della Stazione di Romano di Lombardia hanno quindi informato  l’A.G. di Bergamo che ha così emesso un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare in atto, ripristinando il carcere nei confronti del magrebino. Dopo la notifica del provvedimento del GIP del capoluogo orobico, il 30enne è stato quindi riportato in carcere a Bergamo, dove continuerà a scontare il previsto periodo di carcerazione preventiva in attesa del giudizio definitivo.

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