Treviglio

Villa Pezzoli apre le porte ai visitatori per la prima volta FOTO GALLERY

La splendida abitazione di via Portaluppi del notaio morto lo scorso ottobre svela i suoi segreti.

Villa Pezzoli apre le porte ai visitatori per la prima volta FOTO GALLERY
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E' una delle ville più belle e misteriose di Treviglio. Chiusa e recintata da un'alta siepe, non aveva mai aperto al pubblico finora restando per decenni un piccolo gioiello nascosto, incastonato tra via Portaluppi e viale Ortigara. Sabato 19 settembre però, per la prima volta dopo più di un secolo, la splendida villa Pezzoli aprirà le porte ai visitatori, grazie a un'iniziativa del gruppo Fai Bassa Bergamasca che ha riscosso un successo incredibile. Nel giro di poche ore infatti i posti disponibili per l'apertura eccezionale, con visite guidate, sono andati esauriti.

Treviglio villa Pezzoli (1)
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Il soffitto intarsiato

Treviglio villa Pezzoli (6)
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La villa, dall'esterno

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il mobilio

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una porta con decorazioni liberty in vetro

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lo scalone in ferro battuto

Treviglio villa Pezzoli (2)
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il grande giardino all'italiana

Un gioiello liberty a Treviglio

Villa Pezzoli si trova in fondo a via Portaluppi, a poche decine di metri dal complesso delle Case Operaie costruite a inizio Novecento da monsignor Ambrogio Portaluppi. Ma se queste ultime sono un esempio di austera architettura "povera", la grande villa di color rosa circondata da un grande e curatissimo giardino all'italiana, è invece un tripudio di sfarzo liberty.

La storia della villa Pezzoli


Della storia della villa, spiega la capogruppo del Fai Bassa Bergamasca (che afferisce alla delegazione di Bergamo) Pierangela Giussani, si sa pochissimo. "Abbiamo raccolto le poche informazioni disponibili, dal momento che essendo la villa stata sempre privata, nessuno aveva mai effettuato ricerche storiche a riguardo. Anche sulla data precisa di edificazione c'è incertezza: sappiamo però che su un segnavento installato sul tetto c'è una data: 1914". Fu poi, probabilmente, uno dei presidi tedeschi in città durante l'occupazione nazista nei primi anni Quaranta.

L'ultimo proprietario: il notaio Pezzoli

L'ultimo proprietario della villa è stato il notaio Alberto Pezzoli, morto tragicamente in Polonia lo scorso ottobre. Era da pochi mesi andato in pensione quando lo scorso autunno partì per una breve vacanza, e proprio durante quel viaggio rimase vittima di un terribile incidente stradale, lungo la strada nazionale 39 a Lukowice Brzeskie, nel sud-ovest del Paese. Aveva 75 anni.

Grande appassionato di arte e di antiquariato, oltre che di automobilismo, nel corso dei decenni aveva letteralmente riempito la casa con oggetti d'arte tra i più disparati: una collezione di notevole interesse, andata all'asta negli scorsi mesi. Centinaia di tele, disegni, sculture, ma anche molte automobili d'epoca conservate nel garage, sono state battute all'incanto da una casa d'aste bresciana. Ora  anche la villa stessa è in vendita e a prendersene cura è il curatore testamentario.

Il giardino all'italiana e le vetrate

Alle visite guidate tenute dai volontari del Fai parteciperanno un centinaio di persone in gruppi di cinque, causa emergenza Covid. Si potranno visitare sia il giardino all'italiana (grazie anche a Stefano Cerea, direttore del Verde pubblico di Treviglio, che ha analizzato le particolarità del parco per il Fai) che gli splendidi interni, grazie anche alla consulenza di Giuliano Gaigher, noto scultore trevigliese specializzato nella lavorazione del vetro. Tra le "chicche" di villa Pezzoli ci sono infatti diverse vetrate in stile liberty realizzate con la tecnica del vetro e piombo, e anche delle particolari "tende" in vetro installate nell'ingresso. All'epoca fu Luigi Magni, famoso vetraio trevigliese, ad occuparsi del restauro delle vetrate di Pezzoli e Gaigher, giovanissimo, che lo seguiva "a bottega", partecipò ai lavori.

La riapertura: un successo di pubblico

Impressionante la velocità con cui  sono andati esauriti i posti per la prima visita alla villa: pubblicato sul sito EventBride il modulo per la prenotazione, sono  stati tutti  nel giro di poco di più cinque ore. "La nostra missione come Fai è proprio quella di aprire e rendere visitabili luoghi che non lo erano mai stati - spiega Giussani - Ora, visto il successo di questa prima iniziativa, pensiamo di replicare e organizzare a Villa Pezzoli, almeno un'altra apertura".

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