Polemica

Vaccini anti Covid, la denuncia dei dentisti: "A noi le dosi meno efficaci"

L'Ats avrebbe proposto la somministrazione delle fiale Astrazeneca con grande sorpresa della categoria di professionisti.

Vaccini anti Covid, la denuncia dei dentisti: "A noi le dosi meno efficaci"
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Mentre prosegue la vaccinazione anti Covid emergono anche le prime polemiche sull'utilizzo dei diversi vaccini approvati dall'Aifa e destinati alla popolazione. E' il caso della denuncia dei dentisti bergamaschi ai quali pare siano state destinate dosi del vaccino Astrazeneca. A scriverci è Laura Ghidotti, odontoiatra bergamasca, che non ha digerito la scelta dell'Ats di utilizzare un vaccino meno performante per una categoria esposta a un rischio di contagio elevato.

Vaccini, la denuncia dei dentisti

"Sono un'odontoiatra libera professionista e come tutti i miei colleghi bergamaschi aspettavo da tempo il vaccino contro il Covid, in quanto categoria ad alto rischio poiché lavoriamo a pochi centimetri da un paziente necessariamente senza mascherina, nebulizzando acqua - spiega Ghidotti - Inoltre nei nostri studi visitiamo moltissimi pazienti al giorno, aumentando il rischio di contagio anche per loro. Il nostro Ordine dei medici si è attivato fin dai primi giorni di gennaio raccogliendo i nominativi di chi voleva sottoporsi al vaccino, ma ci siamo visti passare davanti prima tutti i medici ospedalieri, poi tutto il personale amministrativo, poi tutto il personale delle ditte che in qualche modo hanno a che fare con gli ospedali, poi gli studenti delle professioni sanitarie, poi tantissime altre persone che non hanno nessun contatto con i pazienti".

"Per noi il vaccino Astrazeneca"

Poi finalmente la buona notizia. Questa settimana sono arrivate le prime chiamate dall'Ats, ma a sorpresa, molti odontoiatri si sono visti proporre il vaccino Astrazeneca.

"A differenza dei vaccini a mRna ricevuti dal personale di cui sopra, questo vaccino ha un'efficacia nettamente inferiore, non funziona contro le varianti del virus che si stanno diffondendo anche in Lombardia (in realtà gli studi più recenti hanno dimostrato l'efficacia del vaccino anche con le nuove varianti inglese e sudafricana, ndr) e soprattutto prevede il richiamo della seconda dose dopo 4-12 settimane dalla prima, quindi l'immunità totale, già più scarsa rispetto ad altri vaccini, si raggiunge dopo più di 3 mesi, contro le 4 settimane di Pfizer e Moderna".

Effettivamente le stesse linee guida dell'Aifa prevedono la somministrazione del vaccino di Astrazeneca per la popolazione tra i 18 e i 55 anni esposti a minor rischio di contagio e di sviluppare una forma grave della malattia. Per i dentisti, così come per tutto il personale sanitario, visto l'alto rischio di contagio si dovrebbe procedere con le fiale Pfizer o Moderna che hanno dimostrato una copertura maggiore.

"Siamo stati discriminati"

"Diciamo che è un vaccino adatto a categorie con un rischio inferiore di contrarre la malattia, ma non è assolutamente adatto alla nostra professione - puntualizza Ghidotti - La risposta di ATS è stata che i vaccini più performanti in questo momento sono pochi, quindi bisogna accontentarsi di quello che c'è. Ritengo che questo comportamento non sia deontologicamente corretto, né tanto meno corretto nei confronti dei nostri pazienti. Nella maggior parte delle altre regioni e delle altre province lombarde si stanno utilizzando per gli odontoiatri liberi professionisti i vaccini a mRna, mentre a Bergamo esiste questa discriminazione che mette a rischio non solo la nostra salute, ma anche quella dei nostri pazienti".

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