Un'unione dell'Alto Cremasco, perché no?

Nel circondario c'è stato già chi l'ha pensato e funziona

Un'unione dell'Alto Cremasco, perché no?
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Un’«Unione di Comuni dell’Alto Cremasco», perché no?  A sollevare la questione, nel corso dell’ultimo Consiglio comunale del 2017, a Sergnano, è stato il capogruppo di minoranza Mauro Giroletti, che è parso abbastanza favorevole alla formazione di un’eventuale unione di Comuni che comprenda Sergnano e alcuni paesi vicini, come Casale Cremasco e Camisano.

Un'Unione Europea... ma nel Cremasco

Non si tratta di una fusione di più Comuni in un unico ente, bensì di una realtà più articolata. Per chiarire il quadro, si può immaginare una sorta di Unione Europea in miniatura, con i paesi membri presenti con i propri rappresentanti e gli uffici amministrativi comuni.

Fantapolitica? Per il sindaco però non è così assurdo

Giroletti ha fatto notare al sindaco come siano svariati i servizi gestiti da Sergnano in convenzione con altri paesi della zona, bene o male sempre gli stessi cinque o sei enti del circondario: sarebbe pensabile allora la creazione di un’Unione, per esempio con Casale Cremasco e Camisano? Fantapolitica, potremmo dire, pure supposizioni, ma secondo Bernardi l’idea non è così assurda.
Il sindaco ha infatti risposto che la collaborazione tra realtà geograficamente vicine e sotto diversi aspetti simili è bene accetta e che le Unioni, con i centri di committenza unici, sono pensate proprio per garantire risparmi ai Comuni membri, per esempio nell’affidamento degli appalti. L’unica difficoltà che si dovrebbe affrontare, secondo il sindaco, sarebbe quella derivante dall’accorpamento degli uffici amministrativi.

Anche nel circondario si fa lo stesso

Del resto la confinante Mozzanica è già membro dell’«Unione delle Terre del Serio», realtà che, pur con qualche alto e basso e diversi scetticismi, sembra funzionare.  Chissà che le Amministrazioni confinanti con Sergnano non colgano la palla al balzo e si possa intavolare una discussione.
Ai posteri l’ardua sentenza.

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